VILLA DEI VESCOVI
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Fuori il sciùr Magnifico dal FAI! Smascherato, ancora una volta, Marco Magnifico vicepresidente esecutivo FAI
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Vogliamo documentarne una sola della rinomata serie
vongole del non veritiero sciùr Magnifico? Eccola, in calce
alla lettera aperta. La prima richiesta di dimissioni di Marco Magnifico
fu inviata il 19 Luglio da Giuliana D'Olcese de Cesare al Consiglio
di Amministrazione FAI
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Lettera aperta al CdA FAI
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Roma, 24 Settembre 2010
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Per dirla con Dario Di Vico, mercoledì 22 Settembre sul Corsera,
il celebre adagio lombardo «ofeleé fa' el to mesteé»,
calza a pennello con quanto avrebbero dovuto già provvedere i
vertici del FAI. Dimissionare il sciùr Magnifico
dalla carica di vicepresidente, non solo, ma da tutte le cariche. E,
se proprio gli si vuole darne una, lo si collochi, con tutti gli onori
dovuti, a presiedere la portineria di Viale Coni Zugna 5. Presidenza
che spetta d'ufficio al sciùr Magnifico visto e rivisto,
purtroppo, che la conquista sul campo dei meriti speciali, acquisiti
nell'esercizio della maldicenza da squallida portineria che,
più che odor di Coty, emana sentor di cavoli. Quindi è
la portineria il posto naturale che gli spetta. Il quale sciùr
Magnifico, più che per le verità e i documenti storici,
e per chi le scrive e le documenta, tiene in gran rispetto & considerazione
capere, e vaiasse - donne dei bassi napoletani che si
accapigliano tra loro insultando il primo che passa - com'è accaduto
nel bel mezzo della riunione istituzionale organizzata a Villa dei Vescovi
lo scorso Luglio dal FAI e dal sciùr Magnifico
"Supervisore Editoria, Comunicazione e Ufficio Stampa
FAI", alla sbigottita Maria Letizia Panajotti, Presidente
di Italia Nostra, investita da ira, illazioni e accuse del tipo
"irretita e connivente con le menzogne di Giuliana D'Olcese"
- prima moglie di Vittorio Olcese - vomitatele addosso dalla vedova
Olcese presente in qualità di "gran testimonial"(!)
- de gustibus portinaie non est disputandum - di tutte le discipline
delle Architetture Rinascimentali venete e non. Riunione svoltasi
nel brolo di Villa dei Vescovi al fine di sottoporre
alla Sovraintente ai Monumenti storici, Sabina Ferrari, e ad
alcune istituzioni patavine, il progetto del nuovo "Restauro
della Corte di Villa dei Vescovi" ove il sciùr Magnifico,
già "Direttore Esecutivo Culturale FAI" - cariche
autoscrittesi ovunque con poderose maiuscole - non pago di portinaioli
piaceri, si produsse in un numero che nulla ha a che vedere
con le funzioni inerenti i suoi titoli pompous, e rivelando un'anima
rivolta a inelegante volgarità di giudizio e alla
maldicenza, violò la privacy di Giuliana D'Olcese
e di sua figlia, Carolina Olcese, rilasciando pubblicamente
giudizi sprezzanti sui presunti, presunti dal sciùr Magnifico,
rapporti tra madre e figlia. Per non parlare dei giochetti tentati,
alcuni da me stoppati, fatti ai miei danni con l'Ufficio Stampa
e l'Ufficio Editoria FAI che per le rispettive comunicazioni
sembra abbiano ricevuto sin dal 2005, anno in cui iniziarono
le notizie date dal FAI sull'intera cronistoria del complesso monumentale
ricevuto in donazione lo stesso anno, l'ordine tassativo di cancellare
ogni cenno storico che riveli il
mio acquisto di Villa dei Vescovi: la comproprietà
proindiviso con Vittorio Olcese, il grande restauro fatto assieme
e da me seguito metro per metro, meritando dall'American National
Society of Interiors Decorators Foundation il
Primo premio nel mondo per il miglior restauro e arredo di un Monumento
d'Arte. Il sciùr Magnifico, in nome del FAI una
ne pensa e cento ne fa'. Omissioni e falsi storico-umani, falsi
architettonici come "Il parterre di Villa dei Vescovi"
(con parterre si vuole indicare un insieme di persone ragguardevoli,
come per esempio "Parterre de Roi", o aiula. Qualcuno ha mai
visto aiuole di pietra?! "Parterre di pietre di trachite
di Villa dei Vescovi", "Corte di pietre di trachite",
"Superficie di 400 mq di pietra arenaria locale", "Corte
di pietre di arenaria locale", "Adotta una pietra di
trachite del parterre di Villa dei Vescovi", "Adotta
una pietra del Parterre di ingresso di Villa dei Vescovi",
"Adotta una pietra di arenaria locale della Corte di Villa dei
Vescovi", sono le ennesime invenzioni, provate, susseguitesi
a ritmo frenetico propagandate dal già "Direttore Esecutivo
Culturale FAI". Riportava, infatti, il 29 Giugno il Corriere
del Veneto: «l'ipotesi di una ristrutturazione della villa, che
preveda l'eliminazione dell'antico «brolo» (il giardino)
e la stesura di un parterre di pietra di trachite smentita dal vicepresidente
esecutivo del Fai, Marco Magnifico» - il quale in una lettera
inviata al Presidente della Commissione Cultura della Provincia di Padova,
Domenico Menorello, si doleva di «Quanto ci siano dispiaciute
le voci insistenti del tutto pretestuose e infondate e di scarsa trasparenza
del FAI». Voci, invece, oltre che da me, arrivate da istituzioni,
autorevoli esperti della varie materie in discussione, e cittadini.
Voci che da circa un anno circolano non solo nel Veneto ma in Italia,
all'estero, tra i media. Commento del Corriere del Veneto: «Peccato,
però, che un progetto di recupero della Villa con la
soppressione del brolo fosse stato pubblicato qualche tempo fa sul bollettino
ufficiale del Fai» progetto pubblicato su lettere, depliants,
Notiziari, pubblicità promozionale e sito internet del Fai. Dunque,
da Parterre a Corte, da Corte a Cortile, da Cortile a Superficie,
da Superficie ancora a Corte, oggi, in seguito alla ricognizione
del 20 Settembre della assai perplessa
Commissione Cultura della Provincia di Padova via la Corte
che diventa "Piazzetta in trachite nell'ex Corte di Villa dei
Vescovi"(!), non è altro,
purtroppo, che la convulsa corsa alle mutazioni genetiche paroliere
imposte al FAI dall'opinione
pubblica per le vicende tormentate del Brolo
rinascimentale di Andrea da Valle. Mutazioni paroliere che
fanno ballare gli stomaci dei soci più usi alle continue invenzioni
immaginifiche, quando non veritiere, del nostro eroe. Vongole
su vongole. Vongole anche geologico-scientifiche come "la
pietra arenaria locale" smentita sonoramente da due tra
i massimi esperti di Geologia regionale di fama internazionale a cui,
non avendo mai sentito parlare ne' letto dell'esistenza di cave di arenaria
nell'intero territorio veneto, abbiamo chiesto lumi, il primo, Roberto
Sedea, si è fatto una risata. Il secondo, il Professor
Giampietro Braga, cattedra di Geografia regionale, socio del
FAI, e persona di fulgente onestà culturale e di infinita
esperienza geologica, è rimasto interdetto. Rannuvolandosi ha
affermato non esistere "arenaria locale” nei Colli
Euganei. Il Magnifico sciùr Magnifico, già
"Direttore Esecutivo Culturale FAI" - che deve crescere,
soprattutto nella virtù della sincerità - è il
consiglio di alcuni - sul sito del FAI risponda al quesito: le
informazioni sulla "pietra arenaria locale" da dove
gli sono arrivate? Chi è il c... che gliel’ha consigliata?
Infatti, l’arenaria, che è pietra delicatissima,
è da sempre considerata inadatta alla pavimentazione. Concludendo
il discorso, non basterebbe la Treccani per descrivere le invenzioni
e gli arbitri culturali compiuti dal sciùr Magnifico (come
la rimozione da un bagno di Villa dei Vescovi
di una vasca in marmo di Carrara di epoca Napoleonica trasferita
a Milano - splendida vasca ora facente funzione di fioriera
(nel tipico gusto delle scìurette) nel giardino di Villa Necchi
Campiglio - o la rimozione dell'antichissimo basamento in
splendido marmo rosa di Verona facente funzione di spartispazio
nel piano terra palladiano. Basamento ora giacente nel porticato della
villa tra calcinacci, malta e utensili. Tra supponenza, arroganza,
troppe ignoranze dimostrate, purtroppo, e non ultima la frenetica agitazione
motoria da cui il sciùr Magnifico viene posseduto non
appena viene fatto il mio nome, una riflessione Freudiana viene
spontanea. Consiglio per gli acquisti-dimissioni-e-trasferimenti-di-oggetti-di-alto-antiquariato
come la vasca Napoleonica o le maldicenze scritte e dette
sui soci perfino durante le riunioni del FAI, Il CdA si
pronunci, al più presto, sulla necessità di dimissioni,
irrevocabili, da tutte le cariche conferite a Marco Magnifico. Ripeto,
che Marco Magnifico abbia velenosamento insinuato che Giuliana
D'Olcese, non invitata, si è presentata ai lavori
della Commissione, oltre che una volgarità di giudizio
farneticante, rivela uno stato di nessuna tenuta nervosa
e psicologica. Stato che suggerisce l'immediato
allontanamento da cariche così tanto delicate e responsabilizzanti
dell'immagine del FAI. Giuliana D'Olcese
de Cesare Vogliamo documentare la più recente della
rinomata serie vongole e menzogne del non veritiero sciùr
Magnifico? Eccola
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Villa dei Vescovi - Luvigliano. Visita -----
Original Message ----- From: Elisabetta
Frigerio To: VALLOTTO Paolo
; Sabrina Di Napoli ; RIZZETTO
Floriana ; Presidente DEGANI
; PRESIDENTE CONSIGLIO ; NIBALE
Franco ; Matteo Corbo ;
Marco PERIN ; MAGAGNIN
Marzia ; EMANUELA SCHIAVON
; DRAGHI Andrea ; Cavinato
Bruno ; Carlo Emanuele Pepe
; ALBUZIO Antonio ; Gallio
Angelo ; PAIUSCO Alessandro
; PERARO Stefano ; ROCCO
Fabio ; CANOVA Alberto ;
BEGHIN Bianca ; Avv.
Menorello Domenico ; Albo pretorio
; Marcato Roberto-Vicepresidente ;
ASS.BARISON ; ASS.BONETTO
; ASS.COMACCHIO ; ASS.FECCHIO
; ASS.CONTE ; Ass.PAVANETTO
; ASS.RIOLFATTO ; Magagnin
; Ass.Mirko PATRON ; Segretario
Generale Cc: Giulianopisani@alice.it
; Titti Panajotti ; Giuliana D'Olcese@tele2.it Sent:
Thursday, September 16, 2010 12:21 PM Subject: Villa dei Vescovi
- Luvigliano. Visita La presente per confermare la visita della II^
Commissione Consiliare permanente alla Villa dei Vescovi di Luvigliano
per il giorno 20 settembre p.v. alle ore 15.00, come da convocazione
allegata. L'occasione è gradita per porgere cordiali saluti. Elisabetta
Frigerio Segreteria II^ Commissone Consiliare permanente 049/8201910
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La Commissione Cultura Provincia di Padova in ricognizione lunedì 20 a Villa dei Vescovi
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Villa dei Vescovi - Luvigliano. Visita
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PROT. N.141484/2010 LI 16/09/2010 OGGETTO: 2^ Commissione Consiliare
Permanente “Politiche Sociali, Culturali e del Tempo Libero – Attività per il
Cittadino”. Convocazione. |
From: "Giuliana D'Olcese" Date:
Thu, 16 Sep 2010 20:27 PM To: <o@menorello.it> Subject:
Villa dei Vescovi - Luvigliano. Visita Gentile Presidente Menorello,
grazie mille per l'invito ufficiale. Cordialmente e ancora grazie,
Giuliana D'Olcese
Il Mattino di Padova, Sabato 18 Settembre, Sopralluogo a Villa
dei Vescovi Appuntamento lunedì 20 alle 15 per la Commissione
cultura della Provincia di Padova presieduta dal consigliere Domenico
Menorello. Si terrà infatti un sopralluogo per risolvere il problema
del recupero della villa.
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Lettera aperta al CdA FAI
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Roma, 22 Settembre 2010
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Spettabili membri del Consiglio di Amministrazione FAI, Comitato dei Garanti, Collegio dei Revisori, Società di Revisione
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Come cittadina italiana, Socio sostenitore del FAI
e adottante il Salone di ricevimento di Villa
dei Vescovi, dopo la richiesta inoltrata già lo scorso 19
Luglio 12:37 AM, chiedo ufficialmente, ancora una volta, le dimissioni
da tutti gli incarichi conferitigli da questo spettabile
CdA,.del vicepresidente esecutivo e portavoce FAI,
Marco Magnifico, supervisore responsabile editoria -come
i Notiziari trimestrali FAI ecc.,- e responsabile Comunicazione
e Ufficio stampa, già direttore esecutivo culturale FAI. Sconcerto
e sdegno è sorto tra partecipanti alla Commissione
Cultura della Provincia di Padova, Presidente Domenico Menorello,
allorquando, nel corso dei lavori tenuti Lunedì 20 Settembre
a Villa dei Vescovi, è circolata la voce che Magnifico,
in merito alla mia partecipazione alla riunione, ha asserito
la seguente disgustosa falsità «La de Cesare si è
presentata non invitata», «La de Cesare non ha nessun
titolo legittimo per parlare». Ora, che il vicepresidente
esecutivo del FAI non sia tenuto a conoscere vita morte
e miracoli di Giuliana D'Olcese de Cesare,
transval, ma che il Supervisore responsabile editoria,
Comunicazione e Ufficio stampa FAI, Marco Magnifico, ignori
e caschi come un salame rabbioso nell'errore fatale
di non aver alcuna conoscenza delle molteplici attività
istituzionali di Giuliana D'Olcese, quindi anche politiche,
è strabiliante, è enorme. Rivela un'anima
volta a ineleganza, a volgarità di giudizio. Perciò,
prima di parlare a vanvera, aggiungendo vongole su vongole,
si informi. O meglio, Marco Magnifico, prima di diffondere cosmiche
corbellate, è tenuto ad informarsi. Per
il mestiere che fa, e lo stipendio che percepisce,
informarsi è un obbligo, non è un optional. Stesso
discorso per "Adotta una pietra arenaria locale". Arenaria
locale che, beffa del destino, nel corso dei lavori della
Commissione, è toccato proprio all'architetto Domenico
Luciani smentire sonoramente Magnifico e arenaria locale:
«Ma quale arenaria locale?! Pietre di trachite. Non ho mai
parlato di pietra arenaria locale», ha dichiarato Domenico
Luciani. Una persona che ha fondato e coordinato
il Movimento per le Riforme Istituzionali, Giuliana D'Olcese,
e durante cinque anni ha coordinato il Movimento dei Sindaci d'Italia,
rispetta e conosce a menadito le regole istituzionali.
Quindi, ad una convocazione istituzionale non interviene non
invitata. E, Giuliana D'Olcese, a differenza del vicecepresidente
FAI, Marco Magnifico, non racconta balle. Vedi,
per esempio, su Villa dei Vescovi, Politica
in Villa - Corriere.it Archivio storico - Adnkronos Archivio storico,
e vedi, per esempio, Ah..,
les beaux temps dei Referendum! Olcese e Crespi per Segni e Giannini Ma
che m..erlo è mai questo Magnifico pallonaro?
M..erlo di dimensioni abissali. Inoltre, il m..erlo,
oltre ad informarsi, impari a chiamare le persone con il loro nome e
cognome. Giuliana D'Olcese, infatti, è più
di un nome, è un marchio di lavoro iscritto alla Camera di
Commercio, e iscritto da anni luce... http://www.virusilgiornaleonline.com/rubricadol.htm Dunque,
distintissimi saluti da Giuliana D'Olcese de Cesare
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Ramoscello d'ulivo al FAI diffuso
tra i @media nazionali Padova - Lunedì
20 Settembre 2010 Villa dei Vescovi
Villa dei Vescovi "da
Agnelli a Bacon? al FAI l'album delle firme"
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Comunicato
stampa - Altro -
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«Le battaglie sulle questioni concernenti l'Arte, la Cultura,
la tutela dei Monumenti Storici, e via discorrendo, non vanno intese,
strumentalizzate, ne' mosse da o riportate all'io ipertrofico delle
parti in campo. Quindi, la battaglia ingaggiata da me nel Gennaio
scorso (battaglia che ha visto scendere in campo eminenti personalità
della cultura patavina e veneta, seguite da ben 2.250 tra cittadini
padovani, veneti, italiani e internazionali a difesa del brolo rinascimentale
di Andrea da Valle a Villa dei Vescovi) contro i progetti del
FAI, non ha nulla di personale, ma riguarda la conservazione
del nostro patrimonio storico e culturale non solo veneto, ma nazionale,
internazionale». Dichiara Giuliana D'Olcese de Cesare, colei
che assieme a Vittorio Olcese acquistò da Monsignor Bortignon,
Vescovo di Padova, Villa dei Vescovi, la restaurò
rigorosamente ed esemplarmente tanto da meritare il primo premio
nel mondo per il miglior restauro e arredo di un monumenrto storico,
e la aprì al pubblico cosmopolita ospitando una miriade di artisti,
critici d'arte, personaggi celebri nel campo della pittura, della scultura,
dell'editoria, della letteratura, dello spettacolo, dell'imprenditoria,
della politica, del patriziato veneto, dell'aristocrazia. http://www.villadeivescovi.net/premio_nel_mondo_restodelcarlino.htm
/ http://www.villadeivescovi.net/premio_americano.htm
/ http://www.villadeivescovi.net/primo_premio_restauro.htm «E'
proprio perchè la mia battaglia è obiettiva e spersonalizzata
- continua Giuliana D'Olcese - che, per sostenere economicamente il
FAI nei restauri, ho adottato una stanza della villa, il
Salone di Ricevimento, e ne sono socia sostenitrice. Oggi, a
Villa dei Vescovi, parteciperò alla ricognizione della
Commissione cultura della Provincia di Padova». «Ed
ora, - prosegue la D'Olcese - per la prossima inaugurazione della villa,
donerò al FAI il prezioso album delle firme, firme che
testimoniano oltre ventanni di una parte rilevante della storia italiana
ed internazionale, tra inizio anni '60 e la fine degli anni '70. L'album,
infatti, vede le firme di scrittori veneti come Piovene, Cibotto, Tomizza,
scrittori lombardi come Gianni Testori e Umberto Simonetta, di editori
veneti e lombardi come Neri Pozza e Cesare De Michelis, da Vanni Scheiwiller
a Valentino Bompiani, Giangiacomo Feltrinelli, Dino Fabbri fino a Carlo
Caracciolo, dalla mecenate Peggy Guggenheim, donatrice alla città
di Venezia della Fondazione e della collezione omonima, ai pittori Max
Herst, Francis Bacon, Graham Sutherland, Otto Dix, James McGarrel, di
scultori come Alberto Giacometti, Fausto Melotti, Hanri Moore, Andrea
e Pietro Cascella, di politici italiani come il leader del Partito repubblicano,
Ugo La Malfa, di magnati e politici inglesi come Lord Desmond Guinness
e Lady Diana, Osvald Mosley e Diana Mitford Mosley, detta la Venere
del Fascismo e moglie del leader delle camicie nere inglesi, da Giulia
Maria Crespi alle sorelle Agnelli Cristiana Brandolin D'Adda e Clara
Nuvoletti, dai patrizi veneziani Maria Teresa Ruben de Cervin Albrizzi,
a Brando, Tiberto e Guido Brandolin D'Adda, dal principe romano Junio
Valerio Borghese a Margaret d'Inghilterra e Lord Snowdon, dagli attori
Marcello Mastroianni e Monica Vitti a Silvia Monti (ora moglie di Carlo
De Benedetti) fino a Claudia Mori, le firme di una miriade di intellettuali,
di registi come Luchino Visconti, critici d'arte come l'inglese David
Carrit - colui che nei sotterranei di Buchingham Palace scoprì
le celeberrime vedute di Venezia appartenenti alla collezione della
Regina d'Inghilterra dipinte da Antonio Canal, detto il Canaletto -
fino a Pietro Fiocco, Franco Volpe, Momi Arcangeli, e al celeberrimo
Roberto Longhi. Uno straordinario ricordo - conclude Giuliana D'Olcese
- sono le trecento firme degli architetti americani che in occasione
del primo premio nel mondo conferito ai restauri di Villa dei Vescovi,
vennero in Italia e, a Venezia, all'Accademia Querini Stampalia, consegnarono
a Vittorio Olcese e a me la pergamena del premio».
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Lunedì 20 Settembre ore 15 "Sopralluogo a Villa dei
Vescovi", scriveva Sabato 18 Settembre il Mattino di Padova *Fatidica,
"storica" ricognizione, allora. Armiamoci, partiamo e combattiamo
la battaglia finale: Il brolo Rinascimentale di Andrea da Valle non
si tocca!!! «La
pietra arenaria locale, veneta, dei Colli euganei, è un’asinata
indegna di un laureato in storia dell’Arte» http://www.villadeivescovi.net/FAI_arenaria_locale.htm
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Il Brolo originale rinascimentale di Andrea
da Valle e il primo progetto bocciato dell'architetto Domenico Luciani. Siamo
tutti en attendend Godot,
il quarto di brolo in «Pietra
arenaria locale». Pietra
fantasma nel Veneto, quindi inesistente nei Colli Euganei.
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Infatti, due tra i massimi esperti di Geologia regionale di fama
internazionale a cui, non avendo mai sentito parlare ne' letto dell'esistenza
di cave locali di arenaria nell'intero territorio veneto, abbiamo chiesto
lumi, il primo, Roberto Sedea, si è fatto una risata.
Il secondo, il Professor Giampietro Braga, cattedra di Geografia
regionale, socio del FAI, e persona di fulgente onestà
culturale e di infinita esperienza geologica, è rimasto interdetto.
Rannuvolandosi ha affermato non esistere "arenaria locale” nei
Colli Euganei. Il Magnifico, che deve crescere, soprattutto
nella virtù della sincerità, sul sito del FAI risponda
al quesito: le informazioni sulla "pietra arenaria locale"
da dove gli sono arrivate? Chi è il c... che gliel’ha
consigliata? Infatti, l’arenaria, che è pietra delicatissima,
è da sempre considerata inadatta alla pavimentazione. DONA
SUBITO! chiede, senza por tempo in mezzo il FAI. Il tempo
tra l'adozione, a 200 euro ciascuna pietra, e i permessi
per il terzo progetto. E se anche il terzo non venisse approvato? Intanto
"Adotta
una pietra arenaria locale a Villa dei Vescovi - FAI un gesto
speciale". E sul sito internet cambia la pagina e ancora
una volta scrive: ADOTTA UNA PIETRA Oggi hai la possibilità
di fare un gesto davvero speciale, legando per sempre il tuo
nome alla storia di Villa
dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD), splendido esempio
del Rinascimento italiano. Con una donazione di 200 euro,
infatti, potrai adottare
una pietra in pietra arenaria locale che sarà posata
e personalizzata con le tue iniziali nella corte della
Villa (il progetto della corte è ancora in fase di approvazione,
la superficie della stessa non supererà quella attualmente
ricoperta con ciottoli di fiume - circa 400 mq). Ti sentirai
orgoglioso nel sapere di aver contribuito personalmente a far risplendere
questa meraviglia del patrimonio culturale italiano. ecc... http://www.fondoambiente.it/adozione-di-una-pietra-di-villa-dei-vescovi.asp
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