«Una colata di cemento sul brolo di Villa dei Vescovi» |
Grido d’allarme di Giuliana D’Olcese: |
«Mi appello al FAI» |
CORRIERE DEL VENETO - IL PADOVA |
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CORRIERE DEL VENETO.IT Secondo l’ex proprietaria il progetto Luciani spazzerà via il prato e il limoneto sostituendolo con una «squallida e orrenda pietraia» «Una colata di cemento sul brolo di Villa Vescovi» Grido d’allarme di Giuliana d’Olcese: «Mi appello al Fai» |
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LUVIGLIANO - «A Villa dei Vescovi, è in corso un orrendo, delittuoso sfregio all’opera realizzata, tra il 1567 e il 1579, da Andrea da Valle. Chi può adoperarsi per evitare questo scempio, faccia qualcosa prima che sia troppo tardi... ». Nonostante l’età, la voce di Giuliana de Cesare d’Olcese giunge ancora forte e squillante. Al telefono dalla sua splendida casa di Roma, l’ex proprietaria di quella che, fino agli anni Sessanta, era la «residenza estiva» dei pastori della Diocesi di Padova, lancia un «pesantissimo» grido d’allarme. Secondo la donna, che nel 2005 insieme all’ex marito Vittorio ha donato Villa dei Vescovi (Luvigliano di Torreglia) al Fai, il Fondo per l’ambiente italiano ideato e presieduto da Giulia Maria Crespi, «il fantastico brolo di da Valle sta per essere coperto da un’informe colata di cemento». Parole dure, messe nero su bianco in una recente lettera inviata
ai vertici del Fai e pubblicata in internet al sito www.villadeivescovi.net.
Uno sfogo che, nei giorni scorsi, ha trovato «sponda» in
Comune a Padova nel professor Giuliano Pisani, docente di Latino e Greco
al liceo classico Tito Livio e presidente della Commissione Cultura
a Palazzo Moroni. «Per prima cosa - dice Giuliana de Cesare d’Olcese
- vorrei precisare che, da quando esiste il Fai, cioè dal 1975,
sono una sua socia e sostenitrice, nonché convinta estimatrice
ed amica della sua presidente, Giulia Maria Crespi. So bene, quindi,
che il Fai ha già speso un sacco di soldi (circa 4 milioni di
euro, ndr) per ristrutturare Villa dei Vescovi e molti altri ne spenderà
in futuro. Infatti, faccio questo appello per mettere in guardia il
Fai dalla piega, assai amara e bizzarra, che ha preso una parte dei
restauri della mia ex proprietà, patrimonio e vanto di tutto
il Veneto. Non posso che levare un grido di dolore e di fulminante stupore
- attacca la signora - dopo aver visto il progetto di rifacimento del
brolo pensato dall’architetto Domenico Luciani (sempre finanziato dal
Fai, ma ancora da realizzare, ndr). Un qualcosa di sconvolgente, pensavo
di essere in preda ad un’allucinazione e invece era tutto vero...». Giuliana de Cesare d’Olcese è un fiume in piena: «E’
stata annientata la perfezione architettonica e stravolta l'armonia
degli spazi rinascimentali del brolo - spiega la donna - per sostituire
il tutto con una squallida, arroventata pietraia. Si sono mai visti
un frutteto ed un giardino pavimentati col cemento? No, mai. Con il
progetto di Luciani e sostenuto dal Fai, il brolo di da Valle, il pozzo
e l'antico cancello ornati con lo stemma del cardinal Francesco Pisani,
già vescovo di Padova e committente di Villa dei Vescovi, verranno
rimodernati in un mostro architettonico. Via il prato - elenca - via
la limonaia, via il secolare cedro del Libano, via la perfezione delle
proporzioni e degli spazi e via la splendida armonia del disegno di
da Valle. Sostituti da... una colata di trachite. Uno strafalcione storico-
culturale che deve essere bloccato, prima che sia davvero troppo tardi...».
Un grido d’allarme, quello di Giuliana de Cesare d’Olcese, che di certo
non resterà inascoltato. |
----- Original Message ----- Spett. Redazione Il Corriere del Veneto Padova, |
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