VILLA DEI VESCOVI

Magnifiche testicolate & i calli del Professor Giulini
I ciottoli? «Giulini convinto di sentirli sotto i calli»
dichiara dal FAI Marco Magnifico
Oggi la NationalVenetoList PressNews si arricchisce di una nuova 'entry',
L'Illustrissimo Eccellentissimo Riveritissimo Ministro Giancarlo Galan che xe veneto e buon vicino di casa
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 <<Lettera aperta al Presidente Menorello - «Villa desnuda» e le allegre comari del FAI - Sgomento Carandini - Li Turchi Selgucidi PressNews>>
<<Verbale fumoso... e "Deiezioni moderniste">>
<<La battaglia di Villa dei Vescovi? Come La Battaglia di Lepanto>>
 <<Bologna 2007. La Sovrintendente Sabina Ferrari: NO al palco mobile stagionale in Piazza Verdi a Bologna>>
 <<Padova 2011: SI' al FAI e al palco fisso in cemento e trachite nella rinascimentale Villa dei Vescovi?>>
«VILLA DESNUDA E NUDI VESTITI»
<<Adotta una pietra di Villa dei Vescovi, FAI un gesto speciale. Dona subito! Aiutaci a darti il benvenuto a Villa dei Vescovi>>

«Nessuna traccia di ciottoli, come invece ipotizzava Giulini convinto di sentirli sotto le erbacce: probabilmente aveva i calli» dichiara con raffinata eleganza intellettuale e risoluto piglio testicolare il vicepresidente esecutivo del FAI, Marco Magnifico, alla malcapitata cronista.
Chi è il Professor Patrizio Giulini? Un esperto in botanica di chiara fama che il vicepresidente del FAI ridicolizza pubblicamente.
Giulini è un'istituzione patavina, veneta, nazionale. Già membro del Comitato tecnico scientifico dell'Orto botanico di Padova, patrimonio dell’UNESCO, attualmente è membro del Comitato Nazionale per i Giardini storici del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Consulente del Ministero della gestione del Giardino Inglese del Palazzo Reale di Caserta e per la Soprintendenza regionale del Piemonte e per la Regione Piemonte per i restauri del Real Parco del Castello di Racconigi, del Giardino Reale di Torino e dei Giardini di Venaria Reale. Ha ricoperto le cariche di Vicepresidente della Commissione cultura e Consigliere comunale nel I° Governo Zanonato.
E giura, il linguacciuto vice President, - contraddicendo, quindi configurandosi così il reato di falso in Atti Pubblici dei Sopraintendenti per i Beni Culturali e Ambientali per il Veneto Orientale, Sabina Ferrari e Ugo Soragni, - di «aver cambiato idea» (il FAI) non per le violente critiche piovute a raffica da Istituzioni, tremila cittadini padovani, veneti e non veneti, e da me.
Critiche accorate su realtà ampiamente documentate che hanno segnato l'epoca della non credibilità, del declassamento culturale, dell'affarismo del FAI.
«Abbiamo modificato il nostro progetto, che pure era stato approvato dalla Soprintendenza, solo perchè non ci veniva consentito di delimitare la pavimentazione (del brolo, o corte d'onore..,ndr) con una siepe»(!) dichiara sul Gazzettino di Padova, qua in calce, l'ineffabile ''Vice Presidente Esecutivo del FAI", Marco Magnifico, "che definisce «tutto quel baccano» la polemica alimentata dalla prima moglie di Vittorio Olcese con toni molto sopra le righe, e in parte raccolta dalla seconda commissione consiliare della Provincia, presieduta da Domenico Menorello, Pdl", commenta il cronista.
E Magnifico prosegue «Meglio eliminare del tutto la trachite riservandola esclusivamente alla loggia». Invece, a leggere le disposizioni impartite al FAI firmate da Sabina Ferrari e inviate il 7 Aprile al Presidente della Commissione Cultura della Provincia di Padova, i permessi concessi consistono nella rimozione dei ciottoli dal portico di Villa dei Vescovi ed a sostituirli con pietre di trachite, e l'autorizzazione a rimuovere 3 dei 4 alberi del brolo, o (corte d'onore...) tra cui un secolare cedro del Libano.
Tre alberi, dichiarato dalla Ferrari, «abbattuti già da alcuni mesi». Quindi ben prima dei permessi concessi dalla Sopraintendenza.
E nessun permesso è scritto sulla relazione che autorizzi il FAI a pavimentare il brolo o (corte d'onore...) con pietre di trachite.
Inoltre, nessun permesso in merito alla loggia (le logge sono due, una sul versante Est, l'altra sul versante Ovest, quindi quale delle due logge, secondo il Magnifico bugiardo, il FAI è autorizzato a pavimentare con pietre di trachite? Nessuna loggia da pavimentare è menzionata dalla relazione Ferrari.
Ma questa dei permessi è un'altra storia. E' il 'Retroscena' che sta dietro i permessi concessi, secondo il FAI e il suo portavoce Magnifico, dalla Sopraintendente Ferrari, ma non concessi secondo la relazione inviata dalla stessa Ferrari al Presidente della Commissione Cultura della Provincia di Padova.
Conclude il Magnifico millantatore «Nonostante (nonostante?!) gli attuali scavi abbiamo riportato alla luce un'antica pavimentazione, probabilmente(!) cinquecentesca, dove poi è cresciuta l'erba.(!) Nessuna traccia di ciottoli, come invece ipotizzava Giulini convinto di sentirli sotto le erbacce: probabilmente aveva i calli». Il Professor Patrizio Giulini?
Non ha mai parlato di ciottoli che pavimentavano il brolo o (corte d'onore...) rinascimentale di Andrea da Valle, bensì di ciottoli che già prima degli anni 60 pavimentavano, quindi ante il nostro restauro, il porticato e i due vialetti a disegno di crociera che dividono il brolo in quattro quadrati erbosi.
Questa ennesima illazione isteroide, malevola e mentitrice del vicepresidente del FAI offende e lede gravemente la fama e l'indiscussa professionalità del Professor Patrizio Giulini.
Ecco come il Magnifico millantatore, l'attuale Presidente FAI e l'architetto Luciani sono usi cambiare le carte in tavola nell'eterno gioco delle tre carte.
Un solo esempio, ma ce ne sono tantissimi, troppi?
Sostenere che il brolo di Villa dei Vescovi non è mai esistito ma è frutto del "restauro romantico" di Vittorio Olcese e mio che avremmo cancellato l'antica corte pavimentata in mattoni di cotto, questa volta non in pietre di trachite, come oggi Magnifico dichiara a il Mattino di Padova, essere emersa dagli ultimi scavi...
Non solo, ma tentando di far fesse le persone, e come emerge dalla mail di Magnifico che segue, insultandole, coinvolgendo in false dichiarazioni anche esperti e storici dell'architettura di chiara fama. Leggere per credere:
----- Original Message -----
From: Marco Magnifico
To: Giuliana D'Olcese ; Presidente.onorario ; Presidente
Cc: Lucia Borromeo ; Giorgio Rigone
Sent: Monday, February 08, 2010 9:06 AM
Subject: R: Spett. Presidenze, Dirigenze
Chiedo nuovamente a Lucia Borromeo di accellerare la risposta a Giuliana de Cesare; si può anche dirle, nella risposta, che i saggi che abbiamo compiuto per documentarci sullo stato primigenio del parterre (perchè più di parterre si tratta che di brolo) hanno rivelato che esso era pavimentato in cotto; dunque non in terra; semmai, Lucia, parlane con Rigone; prego che tu risponda oggi perchè, come ho già detto, il soggetto è imprevedibile e può diventare pericoloso; grazie

"Salva" la corte di Villa dei Vescovi
Il Gazzettino di Padova giovedì 14 Aprile 2011

VILLA DEI VESCOVI

*La nostra Vittoria e il Retroscena Sovraintendenza - Fai - brolo o "Corte d'onore"?
Verrà diffuso, forse, nei prossimi giorni. E, come sempre, con prove certe.
A meno che ci vengano rese pubbliche scuse e rettifiche
Il Retroscena noi lo conosciamo, voi?

Roma 15 Aprile 2011 18:07 PM
E' buona norma di vita, d'onore e di intelligente generosità - oltre che tra signori - concedere allo sconfitto l'onore delle armi, quando lo sconfitto, però, sicuro di fare fesso il mondo intero, non perseveri nell'arrogante sicumera del dare dichiarazioni di stampo insultante, e testicolar-primitive, agli organi d'informazione contro il vincitore: privati cittadini e istituzioni.
Questa legittima considerazione, comme d'abitude, sorge spontanea dopo l'esilarante lettura delle dichiarazioni del vicepresidente del FAI Marco Magnifico & dell'architetto Domenico Luciani apparse giovedì 14 Aprile sulle cronache de iI Mattino di Padova, allegato, e del Gazzettino di Padova, in merito ai permessi avuti poi non avuti - 'sembra di capire' - dalla Sovraintendenza per il Veneto Orientale sullo stravolgimento e la realizzazione dell'antistorico offensivo progetto di pavimentazione in pietre di trachite di 300 metri quadrati del brolo rinascimentale, o ('corte d'onore'...), di Andrea da Valle a Villa dei Vescovi.
Marco Magnifico & Domenico Luciani? Due "elementi" che infestano e declassano il FAI umiliandolo. Elementi di cui liberarsi prima possibile.
Giuliana D'Olcese de Cesare
che ha visto premiare la buona abitudine di non raccontar mai balle bensì fornendo ad ogni piè sospinto le prove certe di quanto sostenuto, e provato,
durante ben oltre un anno. Tutto ciò, però, non permette di abbassare la guardia: on sais jamais a cosa possa arrivare la nefasta combinazione tra certa politica & smodati interessi economici tutti pronti, perfino, a sacrificare e stravolgere l'integrità storico-architettonica di un Monumento Storico della Serenissima Repubblica Veneta qual'è Villa dei Vescovi.
Questa gente non è certo la Signoria dei Carraresi, ne' una dinastia d'arte.
Corriere della Sera
http://rassegnastampa.diocesipadova.it/rassegna/2011/04/14/la-breve-signoria-dei-carraresi-una-dinastia-d-arte

Giovedì 14 Aprile 2011 Il Mattino di Padova "Villa dei Vescovi, l'ultimo progetto è verde. Siepi ed erba, non ci sarà trachite nella corte restaurata" http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2011/04/14/news/villa-dei-vescovi-l-ultimo-progetto-e-verde-3949821

VILLA DEI VESCOVI
Il restauro di Vittorio e Giuliana Olcese
Non lo abbiamo salvato per farlo distruggere dal FAI
Brolo 1567-1579 - 1962-2009
XVI Secolo Giovanni Maria Falconetto - Andrea da Valle


Vittorio e Giuliana Olcese
negli anni in cui acquistarono e restaurono Villa dei Vescovi

NationalVenetoList PressNews

VILLA DEI VESCOVI

Lettera aperta di Giuliana D'Olcese
La Provincia non vuole il ristorante-alloggio a Villa dei Vescovi?
Siamo più che d'accordo, d'accordissimo, a meno che...
Con la scoperta della Gran Carta del Padovano cosa ne è delle verifiche sui permessi dati
dalla Sovraintendenza del Veneto Orientale al nefando progetto del FAI sul brolo di Andrea da Valle?
Non vorremmo che chiodo scaccia chiodo e il tutto risulti una Gran Torta tra FAI&Co
<Articoli correlati - Padova film commission location product - Progetto Adozione Stanze - Turismo rurale, business ecologico>
<Le pietre del "parterre"...  e Giulio Romano>
http://www.villadeivescovi.net/images/icona_gran_carta_padovano.jpg

----- Original Message -----
From: *Giuliana D'Olcese
To: "Avvocato Menorello Presidente commissione cultura Provincia Padova" ;
Sent: Friday, April 08, 2011 4:52 PM
Subject: Egregio Avvocato Menorello, La Provincia non vuole il ristorante-alloggio?

Egregio Presidente Menorello,
Continua > http://www.villadeivescovi.net/lettera_aperta_di_Giuliana_DOlcese.htm
e per finire
Egregio Presidente, con la infinita telenovela in corso tra il FAI e Villa dei Vescovi, tra progetti presentati e rimangiati, restauri arbitrari permessi ma contestati, tra cosiddetti "restauri" che simulano ben altro, permessi dati, o non dati? o rimangiati? dalla Sovraintendenza per i Beni Culturali del Veneto Orientale, emerge dai fatti finora accaduti, purtroppo, la consapevolezza che, più che il restauro di un monumento storico sia in corso un gran casino.
Forse, Presidente, il FAI, i suoi vertici, i suoi i "grandi esperti" e alcuni funzionari ministeriali non dispongano di quel grado di cultura indispensabile a maneggiare un giocattolo di incomparabile bellezza architettonica e di grande valore storico-monumentale.
(Dunque è da Roma che partono le ultime notizie Patavine, non viceversa....). "Incredibile" ma vero
Cordialità Giuliana D'Olcese de Cesare
P.S.: Il Professor Guido Beltramini, contrariamente a quanto pubblicizzato dal FAI, non si è mai sognato di attribuire a Giulio Romano il basamento bugnato di Villa dei Vescovi. «Giulio Romano potrebbe esser passato da Villa Vescovi proveniente da Mantova nel mentre erano in corso i lavori progettati e realizzati da Giovan Maria Falconetto» - ha scritto Guido Beltramini.
Invece cosa fa il FAI? Come si legge anche sulla Newsletter FAI di Marzo, dichiara «l’edificio è stato ulteriormente arricchito da un intervento di Giulio Romano».

FAI Newsletter Marzo 2011
Villa dei Vescovi
Luvigliano di Torreglia, Padova - Donazione Vittorio Olcese, 2005
La prima villa veneta di ispirazione classica

Edificata tra il 1535 e il 1542 per il vescovo di Padova Francesco Pisani, la splendida Villa è una delle più importanti testimonianze della romanità nel Veneto.
Progettato da Giovanni Maria Falconetto con la collaborazione dell’umanista Alvise Cornaro, l’edificio è stato ulteriormente arricchito da un intervento di Giulio Romano e, ll’interno, da uno straordinario ciclo di affreschi di Lamberto Sustris. Armoniosamente inserita nel panorama dei Colli Euganei, a distanza di quasi 500 anni dalla sua costruzione, la Villa offre ancora la medesima vista sul paesaggio circostante.
Visita questa dimora su Fondoambiente.it

VILLA DEI VESCOVI

«VILLA DESNUDA»
e le allegre comari del FAI
Cosmiche le sciokkezzate-non verità della sussiegosa Ilaria Buitoni Borletti, Presidente FAI, del vice Marco Magnifico,
dell'architetto Domenico Luciani e Borromeo discettando di Giulio Romano
Grottesche, di stampo insulare e anticostituzionali, le minacce della Sopraintendenza del Veneto Orientale ventilate dal

Direttore Generale Regionale del Veneto Orientale
«Per denudare Villa dei Vescovi» cedri e alberi secolari annientati
Ci chiediamo, sgomenti, se il quarto progetto del FAI, commissionato all'architetto Domenico Luciani, approvato dalla
Sopraintendente Sabina Ferrari e dal Direttore Generale Regionale Ministero Beni Culturali e Ambientali, Ugo Soragni
,
più che il progetto di una Fondazione che si dichiara Ambientalista e a tutela del verde,
appaia come il progetto di affaristi cementificatori senza scrupoli
E alle prove inconfutabili rese da Giuliana D'Olcese, da Italia Nostra Padova e dal Professor Patrizio Giulini sulla non vericità di quanto sostenuto daI vertici del FAI, leggiamo le incredibili smentite della Presidente del FAI, del suo vice Marco Magnifico,
dell'architetto Domenico Luciani e la lettera "ammonitrice" di Ugo Soragni

Biblioteca Civica città di Padova
Gran Carta del Padovano

Brolo Monumentale 1567 - 1579
Andrea da Valle XVI Secolo

Curia di Padova antica pianta del
XVI secolo vedasi prospetto Nord Est

 

«VILLA DESNUDA E NUDI VESTITI»
21 Marzo 2011 - Dichiarazioni dell'architetto Domenico Luciani a il Mattino di Padova «E per denudarne l'architettura vanno espiantati gli alberi di cedro sul versante Est della villa, come abbiamo fatto con gli affreschi coperti con veli che vescovi del 900 hanno fatto velare».
Se non nella propaganda dei "meriti" dei restauri del FAI, a Villa dei Vescovi, non sono mai esistiti veli fatti dipingere da vescovi del 900.

Le allegre comari "ignoranti" e non veritiere del FAI
Aprile 2010 - Aprile 2011: Comunicato stampa della Presidente Ilaria Buitoni Borletti presente sul sito internet del FAI nonostante le sonore smentite subite.

IL FAI REPLICA ALLE ACCUSE INFONDATE DI GIULIANA DE CESARE SU VILLA DEI VESCOVI

ILARIA BORLETTI BUITONI PRESIDENTE DEL FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANO
REPLICA ALLE ACCUSE INFONDATE DI GIULIANA DE CESARE SU VILLA DEI VESCOVI

In seguito alle dichiarazioni di Giuliana de Cesare, prima moglie di Vittorio Olcese, su Villa dei Vescovi, il FAI ritiene doveroso chiarire informazioni errate e parole non veritiere.
Innanzitutto si precisa – come dice Ilaria Borletti Buitoni, Presidente FAI - che la signora Giuliana de Cesare non ha avuto alcun ruolo nella donazione al FAI di Villa dei Vescovi, che è stata invece effettuata da Maria Teresa Olcese, vedova di Vittorio Olcese, e dal loro figlio Pierpaolo nel 2005.
Riguardo l’accusa mossa al FAI di stravolgere l’aspetto storico della corte della Villa con un nuovo progetto, affidato al professor architetto Domenico Luciani, teniamo a puntualizzare quanto segue.
L’immagine di riferimento utilizzata dalla signora de Cesare per la corte risale al 1963 e riproduce l’aspetto conferito al luogo dagli importanti restauri realizzati all’epoca per volere di Vittorio Olcese(!!!) questo è troppo, si strumentalizza il silenzio forzato di un defunto,ndr), allora sposato con la signora de Cesare.
Nulla però consente(!) di affermare che questo aspetto sia quello conferito alla corte dall’architetto Andrea da Valle negli anni Sessanta del Cinquecento.
Le fasi precedenti all’intervento Olcese sono testimoniate da alcune immagini storiche reperite nel corso degli studi e che confermano come il progetto del 1963 sia frutto di una libera scelta dei proprietari.(!)
In particolare in queste foto è visibile una sistemazione di gusto inglese(!) tardo romantico(!) (di fine Ottocento(!) - primi Novecento)(!), con dei percorsi a vialetti con curve e il pozzo, ancora dotato della vera di pietra, in seguito distrutta, estranea alla tradizione locale e scollegata dal progetto originario.(!)
Intorno agli anni Trenta del ‘900 le foto storiche mostrano come la corte-giardino sia stata ridotta a prato e, insieme all’edificio, versi in grave degrado. Scompare la vera da pozzo, costituito ora da semplici mattoni intonacati
.
Negli anni Cinquanta del ‘900 si vede come il degrado sia ulteriormente avanzato e la superficie della corte appaia priva di alcuna forma di disegno.(!)
Sono tuttora in corso ricerche storico-archivista avviate dal FAI ben prima dell’inizio del lavori(!!!) e la cui conclusione è prevista per la fine di aprile
.(!)
Al momento attuale, il materiale emerso non consente pertanto alcuna ricostruzione della corte fedele al progetto cinquecentesco - a noi ignoto - (!),
che certamente si conformava all’aspetto rinascimentale della Villa e nel quale è ben difficile ipotizzare la presenza di un pozzo collocato così espressamente fuori asse,(!) come nella versione proposta dal restauro del 1963
.
In assenza per il momento di documentazioni archivistiche più complete(!), dunque, e volendo mantenere fede allo schema a croce proposto in un disegno del 1697, il FAI ha quindi inteso dar vita a un progetto nuovo, affidato a Domenico Luciani e concertato con la Sovrintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici, organo scientifico autorizzato ad avvallare l’intervento, intervento che comunque - prima di essere approvato in via definitiva - sarà condiviso con il Comitato Scientifico(!) che affianca il FAI(!) nella complessa vicenda del restauro.
Questo progetto è quindi in fase di elaborazione e ogni verifica sarà ultimata solo nel prossimo maggio, nel momento in cui si potranno considerare complete le ricerche archivistiche(!!!) tuttora in corso.
Ufficio Stampa FAI
Simonetta Biagioni - stampa - tel. s.biagioni@(Privacy)
Novella Mirri - radio e tv - tel. ufficiostampa@(Privacy)

La replica di Giuliana D'Olcese alle dichiarazioni della Presidenza FAI
 avvenuta un anno prima della prova di Italia Nostra con la

«Gran Carta del Padovano»

VILLA DEI VESCOVI

Notizie dal FAI Aprile - Maggio - Giugno 2010
Chi "dice parole non veritiere"? Giuliana D'Olcese o la Presidente del FAI Ilaria Buitoni Borletti?
Nei giorni in cui sulla stampa nazionale leggiamo Giulia Maria Mozzoni Crespi invocare, giustamente, e discettare di Articoli 21 e 9 della Costituzione, Giuliana D'Olcese, già proprietaria di Villa dei Vescovi che con Vittorio Olcese la acquistò e la restaurò, in merito al Comunicato stampa diramato dal Presidente del FAI, Ilaria Buitoni Borletti, che indica come "accuse infondate" le critiche mosse da Giuliana D'Olcese all'offensivo antistorico progetto del FAI per Villa dei Vescovi, progetto di Domenico Luciani che sopprime il pozzo, il tasso e i cedri secolari, e il brolo di Andrea da Valle, risponde:
"Primo, seppellire il brolo Rinascimentale di Villa dei Vescovi sotto una colata di cemento è come seminare mine antiuomo sul percorso di una scolaresca.
Le mie, seppur pungenti, non sono "accuse" bensì critiche fondatissime e dimostrate, ma critiche che il FAI e la Presidenza Borletti, finora, si son ben guardati dal dimostrare il contrario di quanto critici, esperti, cittadini veneti e non veneti ed io sosteniamo con prove, non con chiacchiere salottiere.
Già dall'otto Febbraio 2010, il vicepresidente esecutivo del FAI, Marco Magnifico, va sostenendo che fin dal Rinascimento "il parterre di Villa dei Vescovi era pavimentato in cotto, dunque non in terra", quindi, sostiene Magnifico ex direttore culturale del FAI, che in Villa dei Vescovi il giardino (o brolo, o orto) non è mai esistito.(!)
"Magnifico, con un inedito quanto grottesco Serenissimo francesismo - asserisce con ironia un noto e stimato critico d'arte - il brolo veneto Rinascimentale di Andrea da Valle, lo ha rimodernato ribattezzandolo il parterre".
Secondo punto: sul sito ufficiale di
Villa dei Vescovi le mie critiche sono suffragate da una amplissima documentazione storiografica e fotografica.
Documentazione particolareggiatissima e amplissima che mostra, inequivocabilmente ed impietosamente, quali siano gli "errori" e gli intenti del FAI, e della sua Presidenza, nel voler distruggere a tutti i costi il brolo del grande architetto rinascimentale Andrea da Valle per far posto ad una sorta di sinistro mausoleo affondato in una immane colata di cemento e in un'altrettanto antistorica offensiva pavimentazione in pietre di trachite.
"Opera architettonica" che non solo il FAI ha commissionato all'architetto Domenico Luciani, ma pietre di trachite che, già da Gennaio 2010, vengono offerte a 200 euro ciascuna a quanti vogliono "immortalare per sempre" il loro nome con "le iniziali incise sulla pietra adottata". E, a leggere il comunicato della Presidente del FAI, Borletti, tutto ciò ancor prima che la Sovrintendenza abbia dato i permessi. (?)
Insomma, si offrono pietre da "adottare" prima che si conosca l'esito delle autorizzazioni. Il che impone un interrogativo lapalissiano: Chi, in anticipo di sei mesi almeno, ha dato al FAI la sicurezza di ottenere dalla Sovrintendenza le necessarie autorizzazioni?
Allora, chi "dice parole non veritiere"? Giuliana D'Olcese o la Presidente del FAI Ilaria Buitoni Borletti?
E la Sovrintendenza come spiega questo "mistero" inglorioso? Mistero inglorioso e assai imbarazzante per tutti. Sicuramente per il FAI e i suoi vertici.
E per la Sovrintendenza già da tempo informata nei dettagli?
In merito alla dichiarazione "Le fasi precedenti all’intervento Olcese sono testimoniate da alcune immagini storiche reperite nel corso degli studi e che confermano come il progetto del 1963 sia frutto di una libera scelta dei proprietari. In particolare in queste foto è visibile una sistemazione di gusto inglese tardo romantico (di fine Ottocento - primi Novecento), con dei percorsi a vialetti con curve e il pozzo, ancora dotato della vera di pietra, in seguito distrutta, estranea alla tradizione locale e scollegata dal progetto originario" spiace dover smentire, ancora una volta, la Presidenza FAI che, è evidente, dimostra di non conoscere ne' la storia ne' le date dello storico restauro di Giuliana e Vittorio Olcese.
Nessun progetto ne' nessuna modifica furono mai fatte sul brolo, brolo che come fu trovato fu fedelmente conservato".
( Villa dei Vescovi Newsletter popolare Numero 36 )( Villa dei Vescovi Newsletter popolare Numero 37 )( Villa dei Vescovi Newsletter popolare Numero 38 )
Notizie dal FAI
Comunicato stampa Presidenza Buitoni Borletti
IL FAI REPLICA ALLE ACCUSE INFONDATE DI GIULIANA DE CESARE SU VILLA DEI VESCOVI

http://www.fondoambiente.it/beni/villa-dei-vescovi.asp

NationalList PressNews
Sgomento Carandini
http://www.virusilgiornaleonline.com/ammonimenti_deliranti.htm
«Professor Tremonti, rassegnarsi le pare possibile?
Lo so, il mondo della cultura è un mondo pervaso da un bieco corporativismo, popolato da gente abituata a spendere infischiandosene della tenuta dei conti».
Due lettere di Romano Prodi

Li Turchi Selgucidi PressNews

Villa dei Vescovi
            Le Ammiraglie

http://www.villadeivescovi.net
http://www.viruslgiornaleonline.com
            I Bombardieri
http://www.villadeivescovi.com/?p=174
http://www.villadeivescovi.org
http://villadeivescovi.wordpress.com/2011/02/03/verbale-e-deiezioni-moderniste/
http://villadeivescovi.blog.ca/2011/02/03/verbale-fumoso-e-deiezioni-moderniste-10504456/
           I Dragamine / L'Equipaggio
Veneto, Cultura Politica & Società http://www.facebook.com/group.php?gid=102183439838776&v=wall
Salviamo il brolo Rinascimentale di Villa dei Vescovi http://www.facebook.com/group.php?gid=130926206923718
Fan del brolo di Andrea da Valle a Villa dei Vescovi http://www.facebook.com/pages/Luvigliano-di-Torreglia-PD/Villa-dei-Vescovi/157519585792
Giuliana D'Olcese su Facebook

Verbale fumoso... e "Deiezioni moderniste",
il Comitato di Settore del Consiglio Superiore dei Beni Culturali

e gli "strafalcioni" del FAI
di Giuliana D'Olcese
http://www.villadeivescovi.net/verbale_fumoso.htm
Scriveva il 26 e il 29 Gennaio 2011 il Professor Patrizio Giulini membro del Comitato Nazionale Giardini Storici del Ministero per i Beni Culturali e Ambietali, (...).

LA BATTAGLIA DI VILLA DEI VESCOVI?
Come La Battaglia di Lepanto

la Battaglia di Lepanto 7 Ottobre 1571

La battaglia di Lepanto fu considerata universalmente “la più grande battaglia navale di tutti i tempi", ed ebbe a dire William Faulkner “Il passato non è mai morto, anzi: non è neppure passato”.
I Turchi Selgucidi arrivano dal lontano oriente e tra il secolo XII e XIV conquistano tutto il medio oriente e da quei popoli vengono convertiti alla religione Islamica, della quale divengono i grandi propugnatori e integralisti. Tutte le loro conquiste successive vengono fatte in nome di quella religione, per cui essa diventa sinonimo di turco.
Michele Ghisleri, il Grande Inquisitore, viene eletto Papa il 7 gennaio 1566 ed è riconosciuto come un Papa intrasigente permeato da rigorismo cattolico.
Mise al bando da Roma i corrotti, i ruffiani, le cortigiane, gli approfittatori, abolì il carnevale, impose la stretta osservanza del matrimonio e la fustigazione per gli adulteri. In Venezia venne a lui dedicato un’altare nella cappella nella chiesa dei Domenicani dei S.S. San Giovanni e Paolo, accanto alla porta della più grande cappella dedicata alla vittoria di Lepanto, ora chiamata “Cappella del Rosario”.
LA BATTAGLIA
All’alba del 7 ottobre del 1571 l’armata cristiana era già in cammino, con le navi piuttosto disperse per il vento e il mare mosso, quando si intravvidero le vele delle navi mussulmane.
Mentre la flotta si inoltrava lentamente, don Juan inviò un pilota in esplorazione all’Isola di Oxiai che da un'altura contò 250 vele nemiche, ma il pilota fece a don Juan un racconto reticente perché temeva di deprimere il giovane comandante innanzi all’ormai imminente ed inevitabile battaglia.
Il Vento favoriva le navi di Alì, ma ad un tratto cessò e il mare divenne calmo. I Turchi ammainarono le vele inutili con una manovra rapida e simultanea, che i cristiani ammirarono. ( continua )
>>> http://www.villadeivescovi.net/battaglia_Lepanto.htm

Sabina Ferrari
Atto Senato
Interrogazione a risposta orale (PIERANTONIO ZANETTIN ) 3-00255 / 2006-11-16
giovedì 16 novembre 2006 nella seduta n.075

ZANETTIN - Al Ministro per i beni e le attività culturali - Premesso che:
consta all'interrogante che la Soprintendenza di Verona per i beni architettonici e del paesaggio, attualmente retta dal dirigente ad interim arch. Sabina Ferrari, sta respingendo ai Comuni, ai sensi dell'art. 146 del decreto legislativo 42/2004 e al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 dicembre 2005, le pratiche prive di una relazione paesaggistica, nonostante le stesse siano state depositate agli uffici comunali prima dell'entrata in vigore della norma (1° agosto 2006);
tale orientamento sta creando un diffuso disorientamento presso le pubbliche amministrazioni interessate, in considerazione del fatto che, ad esempio, la Soprintendenza di Venezia continua ad adottare un'interpretazione assolutamente difforme, si chiede di sapere:
se corrispondano al vero le notizie sopra citate;
nell'eventualità di una risposta positiva, quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per evitare così eclatanti ed imbarazzanti disparità di trattamento e di interpretazione tra gli uffici periferici dello stesso dicastero.
(3-00255)
http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getlaw&id=875

La troppo "chiacchierata" Sovrintendente per i Beni ambientali ed architettonici del Veneto Orientale. Interrogazione al Senato
Bologna 2007. La Sovrintendente Sabina Ferrari:
NO al palco mobile stagionale in Piazza Verdi a Bologna
.
Padova 2011: SI' al FAI e al palco fisso in cemento e trachite
nella rinascimentale Villa dei Vescovi?

BOLOGNA Emiliani attacca la sovrintendente
Il palco in piazza Verdi era ok il ministero apra un'inchiest
a
FRANCESCA PARISINI La Repubblica, 07-04-07, BOLOGNA

'Si tratta di ripulire una zona che dal 1970 versa in gravi condizioni' 'Quel progetto era ottimo'. E la Ferrari boccia il mercatino bio in piazza Maggiore.
«Che il Ministero apra un'inchiesta. Non voglio fare quello che dà le bacchettate, ma sono convinto che quello fosse un buon progetto per piazza Verdi, per cui è necessario trovare una soluzione sollecita». Andrea Emiliani, ex soprintendente cittadino ed ora membro del Consiglio superiore delle Belle Arti, invoca l'intervento di Roma contro la decisione di Sabina Ferrari, soprintendente ai beni architettonici della città, che ha detto no al progetto di un palco per la musica e il teatro che da giugno a settembre il Comunale avrebbe allestito in piazza Verdi. (...), mentre è stata data una licenza a Mc Donald's che impedisce di fatto il passaggio dei cittadini. > continua >  http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getarticle&id=29371
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«A questo punto, che la sovrintendente decida il tipo di cappello che le persone devono portare in testa per non entrare in conflitto con la linea di orizzonte dei tetti». Gli storici dell'arte bocciano l'idea della sovrintendenza di vietare gli ombrelloni dei bar per non deturpare il paesaggio urbano. Con l'arma dell'ironia due grandi nomi della critica d'arte, Philippe Daverio e Vittorio Sgarbi, .... >
continua > http://bologna.repubblica.it/dettaglio/gia-che-ce-la-ferrari-decida-che-cappello-dobbiamo-mettere/1404188
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http://bologna.repubblica.it/dettaglio/scontro-comune-soprintendenza/1359576
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In un suo comunicato Legambiente Padova annuncia che presenterà ricorso alla Soprintendente per i Beni ambientali ed architettonici del Veneto Orientale, Sabina Ferrari, affinché blocchi le opere che la società Immobiliare Prato della Valle s.r.l. intende costruire nell’area di Piazza Rabin e di Prato della Valle.
Il progetto prevede la costruzione – oltre al recupero funzionale dell’Avancorpo dell’ex Foro Boario – di un parcheggio interrato sottostante la piazza, che comporterà  anche la realizzazione di una grande rotatoria davanti a Santa Giustina. Nel ricorso Legambiente invita la Soprintendenza a tutelare le condizioni di ambiente e di decoro del complesso monumentale costituito dal Prato della Valle e dalla chiesa di Santa Giustina, così come previsto nel decreto di vincolo n. 00032814/23 dell’8 settembre 1956. Secondo Legambiente, oltre a violare il vincolo, gli interventi in programma mettono a repentaglio l’unitarietà del sistema Prato della Valle, che comprende la piazza monumentale, Santa Giustina e l’area dell’ex Foro Boario (estesa fino alle mura cinquecentesche ed alla Breccia di Santa Giustina) e contrastano con l’obiettivo dichiarato di operare per la sua riqualificazione urbanistica.
http://www.dgtvonline.com/2010/07/padova-ex-foro-boario-legambiente-annuncia-ricorso/
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http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getlaw&id=875
Atto Senato Interrogazione a risposta orale (PIERANTONIO ZANETTIN ) 3-00255 / 2006-11-16.
giovedì 16 novembre 2006 nella seduta n.075

ZANETTIN - Al Ministro per i beni e le attività culturali - Premesso che:
consta all'interrogante che la Soprintendenza di Verona per i beni architettonici e del paesaggio, attualmente retta dal dirigente ad interim arch. Sabina Ferrari, sta respingendo ai Comuni, ai sensi dell'art. 146 del decreto legislativo 42/2004 e al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 dicembre 2005, le pratiche prive di una relazione paesaggistica, nonostante le stesse siano state depositate agli uffici comunali prima dell'entrata in vigore della norma (1° agosto 2006);
tale orientamento sta creando un diffuso disorientamento presso le pubbliche amministrazioni interessate, in considerazione del fatto che, ad esempio, la Soprintendenza di Venezia continua ad adottare un'interpretazione assolutamente difforme, si chiede di sapere:
se corrispondano al vero le notizie sopra citate;
nell'eventualità di una risposta positiva, quali iniziative di competenza il Governo intenda adottare per evitare così eclatanti ed imbarazzanti disparità di trattamento e di interpretazione tra gli uffici periferici dello stesso dicastero.
(3-00255)

Nonostante i permessi della Sovraintendenza non ancora concessi, da oltre un anno continua la vendita di pietre di trachite che pavimenterebbero prima l'intero brolo, poi 300 metri quadrati. Pavimentazione a cui noi ci opponiamo con fermezza.
Giuliana D'Olcese de Cesare

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Oggi hai la possibilità di fare un gesto davvero speciale, legando per sempre il tuo nome alla storia di Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD), splendido esempio del Rinascimento italiano. Con una donazione di 200 euro, infatti, potrai adottare una pietra in pietra arenaria locale che sarà posata e personalizzata con le tue iniziali nella corte della Villa (il progetto della corte è ancora in fase di approvazione, la superficie della stessa non supererà quella attualmente ricoperta con ciottoli di fiume - circa 400 mq). Ti sentirai orgoglioso nel sapere di aver contribuito personalmente a far risplendere questa meraviglia del patrimonio culturale italiano.

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Oltre al progetto del cortile, sono tanti i lavori da completare in vista dell'inaugurazione della splendida Villa del FAI.

Realizzata tra il 1535 e il 1542 da Giovanni Maria Falconetto, con l'intervento di Giulio Romano, che domina l'incantevole paesaggio dei Colli Euganei. Donata al FAI nel 2005 da Maria Teresa Olcese e il figlio Pier Paolo in memoria del marito e padre Vittorio Olcese, la Villa è impreziosita da un importante ciclo di affreschi del fiammingo Lamberto Sustris.

Mancano ancora all'appello un milione di euro per consentirci di chiudere definitivamente i lavori di restauro iniziati nel giugno 2007. Aiutaci a rispettare il programma di restauri e a riconsegnare così alla collettività questo importante monumento del Cinquecento italiano. Ogni contributo, anche una piccola donazione, per noi è fondamentale.

Ad oggi, i lavori di restauro hanno permesso il consolidamento strutturale delle terrazze e delle scale di accesso alle terrazze, la realizzazione degli impianti al piano terrazza, il recupero del ciclo di affreschi di Lamberto Sustris, il restauro e consolidamento strutturale della cinta muraria interna, il restauro delle facciate, dei corpi di scala e relative balaustre, delle Logge e delle superfici intonacate degli ambienti esterni.

Ecco cosa possiamo fare con il tuo aiuto:

  • con 30 euro possiamo realizzare 3 metri di sentiero nel vigneto
  • con 50 euro possiamo posare 100 metri di cavi elettrici
  • con 100 euro posiamo 1 metro quadro di pavimento in cotto
  • con 200 euro posiamo e personalizziamo con le tue iniziali una pietra in trachite nel parterre della Villa
  • con 500 euro puoi contribuire al restauro di un lampadario storico
  • con 1000 euro puoi contribuire al restauro di un arredo ligneo
    Per informazioni: Alberica Pellerey
    Responsabile Campagna Adozioni
    Telefono: 02 467615.266 - 212
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From: *Giuliana D'Olcese
To: Patricius.dom@alice.it ; Mpanajo@tin.it
Sent: Friday, February 25, 2011 10:30 PM
Subject: Newsletter febbraio 2011
Nella Newsletter febbraio 2011 Alla voce AIUTACI A DARTI IL BENVENUTO A VILLA DEI VESCOVI
non scrivono più, è la prima volta in circa 2 anni, di pietre di trachite, di adottarle, di pietre di arenaria locale, e di adottarle, ecc. ecc., scrivono di Riordino del giardino e della corte ecco la pagina
   
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 da http://www.fondoambiente.it/Attivita-FAI/aiutaci-a-darti-il-benvenuto-a-villa-dei-vescovi.asp

Aiutaci a darti il benvenuto a Villa dei Vescovi

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 Villa dei Vescovi, splendida villa cinquecentesca situata su un terrapieno dei Colli Euganei, aprirà al pubblico a fine maggio. Ma sono ancora tanti i lavori da fare. Sostieni il FAI con una donazione, aiutaci a darti il benvenuto nel migliore dei modi in questo splendido Bene.

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Meditare all'ombra delle logge cinquecentesche ammirando lo straordinario panorama dei Colli Euganei, leggere un buon libro seduto su uno dei divanetti di midollino. Non solo un Bene da visitare! Villa dei Vescovi a Luvigliano (PD) sarà uno splendido luogo che potrai vivere come fosse la casa di un buon amico.

Il lungo lavoro di restauro della splendida Villa, che il FAI aprirà al pubblico a fine maggio, permetterà infatti di restituirle l'essenza della sua armonia architettonica e ambientale, rendendola vitale e in grado di accogliere un elevato numero di persone. Dal giugno 2007 a oggi abbiamo realizzato un lavoro complesso e impegnativo, eppure, a pochi giorni dall'apertura, c'è ancora molto da fare.

Aiutaci a darti il benvenuto nel migliore dei modi, aiutaci a completare i lavori di Villa dei Vescovi. Anche un piccolo contributo può fare la differenza!

Cosa manca da fare:

  • Riordino del giardino e della corte
  • Restauro di parte degli arredi storici
  • Realizzazione servizi per il pubblico e le scuole: biglietteria, bookshop, sale polifunzionali

Cosa puoi fare tu:

  • Con 10 € puoi contribuire alla fornitura di 1 m³ di terra agraria per la sistemazione del giardino
  • Con 30 € ci aiuti a realizzare 3 m del sentiero del vigneto
  • Con 50 € ci aiuti a mettere a norma i lampadari storici
  • Con 80 € ci aiuti a realizzare 1 mq di pavimento di biglietteria, bookshop, sale polifunzionali
  • Con 200 € ci aiuti a completare gli impianti di sicurezza in una stanza della Villa
  • Con 500 € puoi contribuire al restauro di un arredo della Villa

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Sito internet FAI Fondo Ambiente Italiano

 Villa dei Vescovi fu edificata tra il 1535 e il 1542 su un terrapieno dei Colli Euganei da cui domina il paesaggio circostante.
(Ph. © Archivio FAI)

INFO E PRENOTAZIONI
DIREZIONE E UFFICI FAI
Ufficio Proprietà:
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Orari di apertura
Attualmente la Villa è in fase di restauro. L'apertura è prevista per la primavera del 2011.

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Edificata tra il 1535 e il 1542 su un terrapieno dei Colli Euganei, l'imponente struttura della villa spicca sul paesaggio rurale circostante. Più che una villa con concrete funzioni agricole, si distingue per l'impianto architettonico che riprende i modelli della romanità e che testimonia una perfetta armonia tra arte e natura, ribadita all'interno dall'ampio ciclo di affreschi, di matrice raffaellesca, eseguiti tra il 1542 e il 1548 da Lamberto Sustris.

IL FAI REPLICA ALLE ACCUSE INFONDATE DI GIULIANA DE CESARE SU VILLA DEI VESCOVI

:: Link
Istituto Regionale delle Ville Venete
Il sito ufficiale

 

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