VILLA DEI VESCOVI

 

Verbale fumoso... e "Deiezioni moderniste",
il Comitato di Settore del Consiglio Superiore dei Beni Culturali
e gli strafalcioni del FAI "Pietra in arenaria locale"
di Giuliana D'Olcese - giovedì 3 Febbraio 2011

 

Scriveva il Professor Patrizio Giulini il 26 e il 29 Gennaio 2011,
"Caro Giovanni, (Carbonara ndr) Non riesco a raggiungerTi con altro mezzo!! (...). Deiezioni moderniste". (...).
Il Professor Giulini, membro del Comitato nazionale Giardini Storici del Ministero, ha ampia facoltà a che la segreteria del Comitato di Settore, 06/58434516, gli fornisca i numeri telefonici del Presidente Giovanni Carbonara, fissi - di casa e ufficio - e del cellure di servizio. Può chiederli al Signor Bernardo che Giovedì 27 Gennaio, alle ore 10:30, ha telefonato alla Signora Giuliana D'Olcese de Cesare per inviarle (discrasie ministeriali) il fax del verbale n° 40, della seduta del 16 Dicembre 2010, seduta inerente il parere del Comitato di Settore sul nuovo progetto dell'architetto Domenico Luciani, progetto presentato dal FAI che vede l'espianto, sul versante Est della villa, di quattro cedri del Libano secolari e il rimaneggiamento antistorico della Corte esterna rinascimentale, o brolo, di
Villa dei Vescovi.
Il "Comitato di Settore, consultivo, non decidente," fa capo al Consiglio Superiore del Ministero per i Beni Culturali, Architettonici, Monumentali, Ambientali del Consiglio Superiore per i Beni Culturali, (Presidente Andrea Carandini).
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I FATTI: FAI - Fondo Ambiente Italiano Newsletter gennaio 2011
From
: FAI - Fondo Ambiente Italiano
Sent: Wednesday, January 26, 2011 6:12 PM
Subject: Newsletter gennaio 2011
.... Intanto il FAI sotto gli occhi e in attesa dei permessi della Sovraintendente competente il territorio di Villa dei Vescovi, Sabina Ferrari, e in attesa del parere del Comitato di Settore del Consiglio Superiore per i Beni Culturali, Presidente Giovanni Carbonara, ha continuato, imperterrito, per circa due anni - quindi nonostante la bocciatura del primo progetto, "il Parterre di pietre di trachite di Villa dei Vescovi", - certissimo, sembra, che i permessi sarebbero arrivati da entrambi, la campagna pubblicitaria (qua in calce) e la vendita prima delle "Pietre di trachite del parterre di Villa dei Vescovi", poi delle "Pietre di arenaria locale" che, con il progetto modernista dell'architetto Domenico Luciani, pavimenteranno lo stupro Architettonico, Storico, Paesaggistico, Ambientale del brolo (o Corte d’Onore) rinascimentale di Andrea da Valle che, alla morte di Giovanni Maria Falconetto, avvenuta nel 1535, ha realizzato i maestosi esterni di
Villa dei Vescovi.
"Pietra di arenaria locale" nei Colli Euganei?!!?, "Pietra di arenaria locale" nel Veneto?!!? Geologi di fama internazionale si son fatti una sonara risata.
Già questa, ma ce ne sono troppe, è una prova di ignoranza del FAI e della qualità, assai infima per la verità, dei consulenti e degli "esperti" di cui si serve.
Esperti e vicepresidente, non direttore generale, il direttore generale del FAI è Angelo Maramai, - vicepresidente è Marco Magnifico, remunerati con le dazioni di soci, benefattori e dello Stato per spacciare falsi storici, geologici, ecc., e affermare balle, quindi?
E per abbattere alberi secolari come l'eliminazione richiesta dal FAI di quattro splendidi cedri del Libano secolari?!
Non è da dimenticare, per esempio, il fatto che nel Cda FAI buona parte dei membri che decidono i destini dei Patrimoni Storici che vengono donati al FAI, sono stati processati - ed hanno soggiornato nelle patrie Galere - per corruzione, mazzette, peculato, ecc. E ciò non è un mistero per nessuno, tutti gli articoli usciti sulla stampa italiana, estera e locale sono su internet e negli Archivi internet dei giornali.
Non volevamo, gli amici di Vittorio Olcese ed io, che abbiamo voluto e fondato il sito internet Villa dei Vescovi ed altri 7 tra siti e blog a difesa dell'opera rinascimentale di Andrea da Valle e alla memoria di Vittorio Olcese, arrivare al punto in cui stanno le cose oggi, ne' volevamo ricordare all'opinione pubblica certi episodi che riguardano alcuni membri del Cda FAI. Ma l'arroganza, le commistioni di Potere e l'attuale ignoranza - dimostrata - dal FAI strappano reazioni indignate, gridano vendetta.
Ma qual'è il motivo di tanto scempio sull'opera rinascimentale di Andrea da Valle?
A parer nostro, e di tutti coloro che sono a conoscenza dell'annoso "Affaire del brolo di Villa dei Vescovi", stampa e opinione pubblica comprese, è per cancellare la firma di Andrea da Valle e sostituirla con il modernista Domenico Luciani, e inoltre commercializzare (scelleratamente) l'area. Istituzioni regionali e locali hanno suggerito e chiesto, ufficialmentre, che la pavimentazione fissa in pietre di trachite (il che presuppone anche una gettata di cemento) sia sostituita con una pedana mobile da montare e smontare, quindi, com'è nella tradizione e nel rispetto dei Monumenti Storici. Un esempio eclatante? L'Odeo Cornaro a Padova.
E per finire,
scrive il FAI: "Villa dei Vescovi, realizzata tra il 1535 e il 1542 da Giovanni Maria Falconetto, con l'intervento di Giulio Romano".
"Con l'intervento di Giulio Romano" è un ennesimo falso Storico, nessuna documentazione storico-architettonica, infatti, afferma o documenta che Giulio Romano ha lavorato al progetto di Villa dei Vescovi e al suo basamento bugnato. Guido Beltramini, critico ed esperto dell'Architettura Rinascimentale Veneta, per esempio, ne avanza una vaga lontana ipotesi, ma non lo afferma ne’ lo documenta, mentre il FAI, citandolo, lo afferma. Falso Storico, quindi, ma falso Storico molto "trendy" inventato dal FAI.
Evidentemente il FAI, citando a sproposito Giulio Romano e Guido Beltramini, - e vedasi qualche altra citazione, per es. sul verbale del Comitato di Settore - ignora la fama e l'importanza storico-architettonica di Giovanni Maria Falconetto, ritiene che Giulio Romano "tira" di più il pubblico. (Gli ignoranti quindi).
Quindi, il FAI, non ha studiato ne' capito nulla dell'Odeo Cornaro, splendida opera architettonica commissionata da Alvise Cornaro al Falconetto ed eretta a Padova tra il 1524 e il 1530, realizzando nel Veneto la prima architettura che parla il linguaggio degli antichi.
Altro falso storico: "realizzata tra il 1535 e il 1542". Il Falconetto muore nel 1535, mentre il progetto e la costruzione di Villa dei Vescovi inizia attorno al 1524 dopo un viaggio a Roma compiuto dal Falconetto - accompagnato dal giovane allievo di bottega, Andrea Palladio, - per prendere i rilievi dell'antichità romana.
 Giuliana D'Olcese de Cesare
http://www.villadeivescovi.net/fuori_sciur_magnifico.htm
P.S.:
Sono tutte da leggere le fumose quanto disinformate, incomprensibili "motivazioni e conclusioni" del Comitato di Settore firmate dal Presidente Carbonara.
"Motivazioni" scritte nel linguaggio - come di prassi - fumoso, incomprensibile, contraddittorio, inapplicabile.
Se necessario, mi appellerò, e farò valere, l'Articolo 9 della Costituzione.
http://www.villadeivescovi.net/opinione_di_Stefano_Rodota_sulla_diffida_del_FAI.htm

Comitato di Settore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comitato Tecnico - Scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici
Verbale n° 40 della Seduta del 16 dicembre 2010
(...). Il Comitato tecnico - scientifico esprime il seguente parere

(...).
L'immobile denominato Villa dei Vescovi, sito in località Luvigliano di Torreglia (PD), per il quale viene presentato il progetto di restauro e valorizzazione e richiesto il parere di questo Comitato, fu edificato tra il 1535 e il 1542 per conto della Curia di Padova "allo scopo di dotare i propri vescovi di una sontuosa casa di villeggiatura".
(...). La villa a base quadrata, alleggerita su due lati del primo piano da logge affrescate, aperte nel paesaggio circostante presenta, inoltre, due monumentali scalinate poste ad ovest e ad est, un profondo terrazzamento lastricato in trachite che la circonda al piano terra ed un rilevante bugnato con portale che riconduce ad un possibile intervento dell'architetto Giulio Romano.
Ad ovest il monumentale edificio è affiancato da una corte quadrata chiusa da un alto muro merlato che attraverso tre scenografici portali con timpano, lega la villa rispettivamente al borgo, alle adiacenze rustiche e al brolo. Il progetto in esame riguarda principalmente la trasformazione della parte occidentale del complesso, cioè il cortile e la piazzetta di ingresso. Per il cortile (XVI sec.) viene proposta una risistemazione con lastricatura in trachite di parte dell'area e con nuova bordura di siepi di due riquadri trattati a prato, funzionale per incontri ed eventi culturali; (...).
Infine sono previste nelle aree a sud, est e nord, opere che propongono sostanzialmente la riconferma delle attuali plantumazioni a verde, con la plantumazione di un frutteto in un'area attualmente incolta e con l'eliminazione di quattro cedri di notevoli dimensioni.
Il Comitato ritiene che il progetto proposto, orientato nel suo insieme alla salvaguardia ed alla valorizzazione dell'importante complesso monumentale, possa essere considerato favorevolmente anche in vista della migliore fruizione pospettata. Nella fattispecie Il Comitato considera opportuno escludere la prevista siepe intermedia mentre l'area da essa perimetrata potrebbe essere articolata in modo tradizionale prevedendo quattro lunghe figure regolari trattate diversamente.
Il cortile dovrebbe inoltre mantenere nella composizione la sua autonomia spaziale dal loggiato, si suggerisce, quindi, di sottolineare tale definizione degli spazi attraverso un cambio di materiale della pavimentazione.
Poichè il valore culturale della villa risiede, oltre che nella valenza delle sue caratteristiche architettoniche, anche nella stretta relazione che essa intrattiene con gli spazi verdi circostanti, costituiti da giardini, cortili e frutteti recintati, ll Comitato reputa, inoltre, che la richiesta di rimuovere le attuali plantumazioni possa essere soddisfatta al fine di ristabilire l'originario rapporto fra la villa e il paesaggio.
APPROVATO SEDUTA STANTE
IL PRESIDENTE (Prof. Arch. Giovanni Carbonara)

Gli strafalcioni del FAI
"Pietra in arenaria locale"

FAI - Fondo Ambiente Italiano Newsletter gennaio 2011
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Realizzata tra il 1535 e il 1542 da Giovanni Maria Falconetto, con l'intervento di Giulio Romano, che domina l'incantevole paesaggio dei Colli Euganei. Donata al FAI nel 2005 da Maria Teresa Olcese e il figlio Pier Paolo in memoria del marito e padre Vittorio Olcese, la Villa è impreziosita da un importante ciclo di affreschi del fiammingo Lamberto Sustris.

Mancano ancora all'appello un milione di euro per consentirci di chiudere definitivamente i lavori di restauro iniziati nel giugno 2007. Aiutaci a rispettare il programma di restauri e a riconsegnare così alla collettività questo importante monumento del Cinquecento italiano. Ogni contributo, anche una piccola donazione, per noi è fondamentale.

Ad oggi, i lavori di restauro hanno permesso il consolidamento strutturale delle terrazze e delle scale di accesso alle terrazze, la realizzazione degli impianti al piano terrazza, il recupero del ciclo di affreschi di Lamberto Sustris, il restauro e consolidamento strutturale della cinta muraria interna, il restauro delle facciate, dei corpi di scala e relative balaustre, delle Logge e delle superfici intonacate degli ambienti esterni.

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    Telefono: 02 467615.266 - 212
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