Soltanto la proterva arroganza, ignorante, di sedicenti funzionari
statali & di certe fondazioni private - private sì ma che
intascano fior di miliardi dallo Stato -
vedi ARCUS e il 5x1000 - potevano ottenere
i permessi per procedere allo stupro di un Monumento che, prima che
al Fai, al Veneto, ai veneti, agli italiani, appartiene al Mondo. La
Sopraintendente del Ministero per i Beni Culturali, Monumentali e Ambientali
per il Veneto Orientale, Sabina Ferrari, (architetto),
e il Direttore Generale Regionale del Ministero per i Beni Culturali,
Monumentali e Ambientali per il Veneto Orientale, Ugo Soragni, (architetto),
hanno concesso i permessi necessari affinchè la somma Architettura
del brolo (o corte esterna...) di Andrea da Valle a Villa
dei Vescovi venga profanata, resa antistorica, quindi commercializzata,
con la cementificazione e la pavimentazione di un'area del Monumentale
brolo, icona 2 -- vedasi il prospetto Nord Est dell'antica
pianta del XVI secolo, icona 3 --
proveniente dalla Curia di Padova, ove è possibile distinguere
gli alberi da frutto allineati sui quattro prati separati da due vialetti
a forma di croce) che Andrea da Valle, dopo la morte di Giovanni
Maria Falconetto, eresse tra il 1567 e il 1579. Permessi concessi
da Ferrari & Soragni, (architetti), dopo che il Comitato
di Settore - così è scritto sul verbale del Comitato Tecnico-Scientifico
per i Beni Architettonici e Paesaggistici - Verbale n° 40 della
Seduta del 16 dicembre 2010: «Il Comitato tecnico-scientifico
esprime il seguente parere» (...). «Audito
il Direttore Generale del FAI Marco Magnifico», (...).
Audito e presente, quindi, solo la parte: il FAI. Assenti, non invitate,
le controparti. (!) Ora, l'ennesima riprova --
uno smacco culturale di dimensioni cosmiche per la Sovraintendente
Sabina Ferrari, per il Direttore Regionale del Ministero, per il FAI
e per i suoi vertici -- che le tesi strenuamente
sostenute da me durante circa due anni, vengono confermate dalIa
|
«Gran
Carta del Padovano»,
icona 1, reperibile perfino
in internet. Ci sarà, almeno, da ridere. Naturalmente, la
cosa, non finisce qui. Giuliana
D'Olcese de Cesare P.S.: Voci dal Patavin sfuggite, e dal FAI, sosterrebbero
che, e sosterranno che... Ma sono voci fatte circolare ad hoc, al
puro scopo di ingannare, ancora una volta, la buonafede dei Veneti,
delle istituzioni Provinciali, locali che sostengono le mie medesime
tesi e si oppongono allo stupro del brolo di Andrea da Valle con tutte
le loro forze? Le Voci dal Patavin sfuggite, "forse",
hanno concordato di rinviare cementificazione e pavimentazione e, a
clamori spenti, realizzare l'antistorico offensivo progetto del FAI
e di Domenico Luciani, (architetto),? NOI, NON CI FIDIAMO. DOPO
TROPPE PROVE NON VERITIERE DEL FAI, DELLA PRESIDENZA, DELLA VICEPRESIDENZA
E del CdA FAI, NOI NON CI FIDIAMO.
|
Dal
capo della delegazione Fai Padova, Giulio Muratori, (architetto), tratto
in inganno anche il Presidente Commissione Cultura Comune di Padova
Giuliano Pisani, infatti, il 20 Marzo scrive alla Presidente di
Italia Nostra, Maria Letizia Panajotti, al Professor Patrizio Giulini,
già Presidente dell'Orto botanico di Padova, e alla sottoscritta:
EVVIVA!!!! EVVIVA!!!! con viva emozione mi accingo a informarvi
con questa email che i nostri sforzi sono
stati premiati. Ieri sera ho avuto un lungo franco colloquio
con Giulio Muratori, che mi ha comunicato quanto segue. Il FAI, nonostante
abbia visto sostanzialmente
approvato l’intero progetto sulla corte d’onore di Villa dei Vescovi,
ha preso la decisione di soprassedere alla lastricatura con trachite
e di mantenere la corte d’onore con i quattro prati ecc. Mi ha
anche comunicato che per l’inaugurazione è prevista la presenza
di Giorgio Napolitano. Ci siamo abbracciati e ringraziati a vicenda.
Ho scritto soprassedere perché questa è stata l’espressione
verbale usata, ma in un contesto che lascia intendere che sia la decisione
definitiva. Siamo tutti vincitori, gli ho detto, perché questa
scelta onora la Cultura e ridà credibilità al FAI, che
rischiava di perderla. Evviva! Evviva! Evviva! Buona domenica! Giuliano
Giuliana D'Olcese risponde: Carissimi, ho letto EVVIVA!!!!. E'
però da troppo tempo che ripeto fino alla nausea, e
in tutte le salse, che con me inganni e tattiche dilatorie non funzionano.
Funzionano strategia, trasparenza, impegni presi e rispettati. Nessuno
del FAI ha scritto a nessuno dei tre o ad altri, per esempio al Presidente
della Commissione Cultura Provincia di Padova, l'avvocato Domenico Menorello,
prendendo impegni scritti. Solo parole, parole parole parole come sempre.
Nessun impegno verbale è stato mai rispettato dal FAI, sempre
solo parole parole parole. Conclusione? Si è su un binario morto. Buona
domenica Giuliana
Il Professor Patrizio Giulini scrive al consigliere
del Parco del Colli Euganei, Gianni Sandon (che ha espresso il suo
assenso alla pavimentazione del brolo di Villa dei Vescovi.ndr).
Scrive Giulini: Caro Gianni, la lettera che segue è
il testo inviato a Giovanni Carbonara (Comitato di settore del MiBAC),
come vedi io continuo nella mia linea di onestà e verità:
SENZA COMPROMESSI. Ho certamente paura di Golia, ma ciò
non toglie che io combatto solo per la VERITA’ e che questa non
è quella del FAI o di Nico Luciani. Ora mi devi credere,
non perché lo dico io, evidentemente non mi stimavi abbastanza
per essere creduto per principio! Ma perché documentato dalla
storia… A Te la decisione di scegliere di stare tra le frottole del
FAI e di Luciani o dalla parte della VERITA’, non la mia, ma
la verità assoluta. Questa è l’ultima occasione
per farmi capire se sei la persona che da sempre ho stimato (e a cui
avrei creduto) o se sei un opportunista… Ricordati la storia della
tua vita e della tua linearità; ti sei sputato in faccia da solo Ciao
p.
Il 22 Marzo su Il Mattino di Padova (l'articolo è in
calce) tra le dichiarazioni di Giulio Muratori, capo Delegazione FAI
Padova, si legge: «Ci riflettiamo, intanto la
corte è solo rimandata - conferma Muratori - La riapertura
è prevista fra il 6 e il 10 giugno». Segue a ruota
l'autore del progetto, l'architetto Domenico Luciani: «L'architetto
Luciani, però, svela uno scenario leggermente diverso: il Fai
ha già rinunciato alla trachite, quanto meno nella parte esterna
della corte, mentre si tenta di chiudere in tempo per l'area
sotto i portici». Dunque cosa
faranno ai portici?! Il FAI, ne' altri, hanno mai parlato o reso
noto un progetto inerente i portici - attualmente pavimentati con ciottoli
di fiume - mai parlato di portici da pavimentare in pietre di trachite.(!)
Mi scrive una grande amica che con suo marito, grande artista americano,
in occasione di una Biennale d'Arte a Venezia sono stati nostri ospiti
a Villa dei Vescovi: Sconfitta la cultura. Ma
c'è un ma, Giuliana? La stupidità è
ormai epidemica e universale. Ti abbraccio, Ann L'articolo-intervista
de Il Mattino di Padova è una vera chicca editorial-giornalistica.
L'articolo-chicca è tutto da leggere....
Napolitano a Luvigliano
Il presidente con il Fai aprirà Villa dei
Vescovi
La data tra il 6 e il 10 giugno. Approvato il progetto per la corte
interna, ma non si metterà la trachite
Una
data precisa ancora non c'è, ma la ragione è valida: i
giorni sono quelli della «disponibilità» del presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano. Che dunque verrà: vuole
venire. Destino curioso per villa dei Vescovi, a Luvigliano: completata
nel 1567 come «buen retiro» degli alti prelati patavini,
verrà riaperta sotto gli occhi della massima carica (laica) dello
Stato. Chissà se Napolitano troverà il tempo anche
di ripassare per Padova. Qui infatti studiò in gioventù
sulle «sudatissime carte» al Tito Livio. Intanto villa dei
Vescovi è pronta a riaprire i battenti e, almeno per ora,
senza la corte in trachite della discordia, un progetto praticamente
già abbandonato. Ovvero quei 400 metri quadrati, portati a
300 poi dalla Soprintendenza, nei quali era previsto un pavimento
in trachite. Un tocco di modernità sul quale l'anno scorso si
aprì una battaglia che coinvolgeva il Fai (che cura il restauro)
e Maria Teresa Olcese, vedova di Vittorio che donò il palazzo
dei vescovi nel 2005. (Balla colossale de il Mattino di Padova.
Infatti non è la vedova Olcese che ha fatto e tutt'ora
fa la battaglia al FAI, ma ad aprire la battaglia e continuarla è
Giuliana D'Olcese prima moglie di Vittorio
Olcese, che assieme al marito, acquistò e restaurò Villa
dei Vescovi.ndr).
Fra passi avanti e retromarce (curioso il bollettino del Fai in
cui si vendeva agli iscritti per 200 euro la
possibilità di incidere le proprie iniziali sulla pietra, ancor
prima dell'approvazione del progetto) ecco l'annuncio: si
aprirà senza trachite. (Ancora oggi, 25 Marzo 2011, l'annuncio
pubblicitario è sul sito internet del FAI: Nonostante
i permessi non fossero stati ancora dati, l'annuncio è
rimasto sul sito per circa due anni, segno che il FAI era certo di avere
i permessi dalla troppo chiacchierata Sovraintendente
Sabina Ferrari.ndr)
La «corte è rimandata»,
come spiega il rappresentante padovano del Fai, Giulio Muratori. «Abbiamo
dei problemi con i tempi burocratici» spiega Muratori. O meglio,
«abbiamo ottenuto il parere positivo sul progetto dell'architetto
Domenico Luciani da parte della Soprintendenza e del comitato superiore
del ministero dei Beni Culturali: il disegno di Luciani è inattaccabile». Però
manca qualcosa. «C'è un ritardo sulla richiesta del
parere ambientale, che è stata inoltrata dalla Soprintendenza
al Parco dei Colli in maniera inesatta, quindi la procedura si è
bloccata». Un intoppo che potrebbe anche non dispiacere.
Muratori infatti precisa che il tempo in più sarà preso
per dialogare con gli esponenti culturali di Padova e dintorni.
«Ci riflettiamo, intanto la corte è
solo rimandata - conferma Muratori - così avremo
anche il tempo per fare degli approfondimenti, contattando la parte
culturale della città». Magari mediando con la commissione
provinciale cultura, che nei mesi scorsi non aveva risparmiato dubbi
e critiche al progetto. L'architetto Luciani, però, svela
uno scenario leggermente diverso: il Fai ha già rinunciato
alla trachite, quanto meno nella parte esterna della corte, mentre si
tenta di chiudere in tempo per l'area
sotto i portici. «Nei quarantadue metri per quarantadue
che disegnano il quadrato della corte - spiega - alla fine si è
deciso di non mettere trachite, che invece ci sarà solo nel breve
tratto vicino alle scale, sotto il portico». Proprio oggi
Luciani sarà alla villa, per verificare anche i tempi di
sistemazione dell'area sotto il portico. «L'ipotesi è di
farcela per l'inaugurazione: i tempi sono stretti, ma cercheremo di
fare in fretta». Un'altra mediazione in programma è
quella con gli ambientalisti: l'argomento saranno, non a caso, degli
alberi che spariranno tutto attorno alla villa. «Sono molto
contento che chi è stato chiamato a giudicare - conferma Luciani
- abbia convenuto sulla necessità di «denudare»
la villa dagli alberi che la circondano, in modo da renderla ben visibile
a chi vi accede». Un gioiello del genere va messo ben in mostra,
non tenuto nascosto, come fecero i vescovi che fra il settecento e l'ottocento
diedero ordine di ricoprire alcune parti dei dipinti interni, con scene
a soggetto mitologico, attribuiti al pittore fiammingo Lambert Sustris. «Il
progetto di recupero è molto semplice nella sua concretezza,
non c'è più alcuna ragione di discussione» assicura
Luciani. 22 marzo 2011 http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2011/03/22/news/napolitano-a-luvigliano-il-presidente-con-il-fai-aprira-villa-dei-vescovi-3753547
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Ritorna "il parterre". Nonostante Muratori dikiarations' ancora oggi - vedi i link - offerte pietre in trachite del parterre della Villa
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legando per sempre il tuo nome alla storia di Villa
dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD), splendido esempio
del Rinascimento italiano. Con una donazione di 200 euro,
infatti, potrai adottare una pietra in pietra arenaria locale
che sarà posata e personalizzata con le tue iniziali nella
corte della Villa (il progetto della corte è ancora in
fase di approvazione, la superficie della stessa non supererà
quella attualmente ricoperta con ciottoli di fiume - circa 400 mq).
Ti sentirai orgoglioso nel sapere di aver contribuito personalmente
a far risplendere questa meraviglia del patrimonio culturale italiano.
Invia la tua donazione!
Non scordarti di comunicare le tue iniziali! Contatta Alberica
Pellerey al numero 02-467615.212/266 oppure invia
una email a: a.pellereyfondoambiente.it.
Oltre al progetto del cortile, sono tanti i lavori da completare
in vista dell'inaugurazione della splendida Villa del FAI.
Realizzata tra il 1535 e il 1542 da Giovanni Maria Falconetto,
con l'intervento di Giulio Romano, che domina l'incantevole paesaggio
dei Colli Euganei. Donata al FAI nel 2005 da Maria Teresa Olcese
e il figlio Pier Paolo in memoria del marito e padre Vittorio
Olcese, la Villa è impreziosita da un importante ciclo di
affreschi del fiammingo Lamberto Sustris.
Mancano ancora all'appello un milione di euro per consentirci
di chiudere definitivamente i lavori di restauro iniziati nel
giugno 2007. Aiutaci a rispettare il programma di restauri e a riconsegnare
così alla collettività questo importante monumento del
Cinquecento italiano. Ogni contributo, anche una piccola donazione,
per noi è fondamentale.
Ad oggi, i lavori di restauro hanno permesso il consolidamento strutturale
delle terrazze e delle scale di accesso alle terrazze, la realizzazione
degli impianti al piano terrazza, il recupero del ciclo di affreschi
di Lamberto Sustris, il restauro e consolidamento strutturale della
cinta muraria interna, il restauro delle facciate, dei corpi di scala
e relative balaustre, delle Logge e delle superfici intonacate degli
ambienti esterni.
Ecco cosa possiamo fare con il tuo aiuto:
- con 30 euro possiamo realizzare 3 metri di sentiero nel
vigneto
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storico
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