VILLA DEI VESCOVI

 

 

Sindaci?

Lettera aperta a Giulia Maria Crespi e Vittorio Sgarbi

di Giuliana D'Olcese

Redazione 1 Gennaio 2008 - 613 numero letture

 

Cara Giulia Maria,

come sai considero le mie due "Patrie" il Veneto e Milano, quindi aver letto sul Corriere a titoli cubitali «Abusivi in Galleria, lo shoc di Milano. All'ultimo piano rifugi, cartoni, legni, stufe ed elettrodomestici, la Casbah in Galleria» e nella pagina accanto il tuo grido di dolore per le condizioni di degrado, sporcizia e di abbandono in cui versa Milano nonostante i vigili segnalino da anni quegli abusi, da ex milanese di adozione, e ben conoscendo la tua forza e la tua totale dedizione alle grandi battaglie civiche ed artistiche, mi è venuto spontaneo il desiderio che cittadinanza e istituzioni ti nominino Sindaco Onorario di Milano. Con quella tua aria da basso profilo, ma di Lady di ferro, quante cose ancora faresti Giulia Maria per la tua città anche come Sindaco Onorario di Milano!
E poi te lo meriti un riconoscimento così significativo e nello stesso tempo tanto impegnativo. Ti conosco da quando, da poco vedova ed orfana, ti ritrovasti sulle spalle l'eredità del quotidiano più autorevole e diffuso d'Italia e la tua impronta segnò gli anni del radicale cambiamento di come fare editoria, di cosa sia la politica, politica alta e giusta, di come essere la proprietà di un grande mezzo di informazione popolare. I tuoi direttori restano storici.
E ti conosco come donna severa e intransigente sì, ma di grande generosità intellettuale, culturale, umana, finanziaria, e Milano ha estremo bisogno di ritrovare l'antica impronta della sua grande borghesia illuminata. Illuminata, mecenate, coraggiosa, altruista, colta, generosa, che guarda al futuro, non vivacchia appollaiata su anguste rendite di posizione politiche, sociali, economiche. Il riconoscimento come Sindaco Onorario di Milano ti spetta Giulia Maria.
Sei un soldato sempre pronto a combattere nei campi di battaglia più aspri, più disperati, ad inerpicarti sui sentieri di guerra più impervi. Prova ne è che hai voluto con tutte le tue forze istituire e fondare il FAI, www.fondoambiente.it, senza il quale dal Piemonte alla Lombardia, e giù fino al Lazio, l'Italia non avrebbe visto tornare agli antichi splendori tanti monumenti d'arte così importanti e significativi. Opere d'arte che andavano in rovina ma che tu hai salvato, e instancabilmente salvi, rendendoli al patrimonio artistico del popolo italiano come stai facendo con La Villa dei Vescovi, da te già tanto amata al tempo in cui venivi ospite "chez Olcese" come hai dichiarato a La Stampa, e donata al FAI da Vittorio Olcese per sua e mia volontà come reciprocamente ci promettemmo di fare quando fondasti il FAI.
Sono certa che i cittadini milanesi, quelli che amano e rispettano le sue grandi tradizioni di città che fu aperta a tutte le idee più innovative, come lo furono tanti imprenditori illuminati e tanti amici comuni come la Mimmina Brichetto regina della cultura milanese, nonna di Letizia Moratti attuale Sindaco di Milano, sarebbero onorati e felici di avere un Sindaco Onorario come te. Ti eleggerebbero a loro marchio doc.
Come sono certa che i cittadini milanesi, e con loro il mio amico critico d'arte Vittorio Sgarbi assessore alla cultura del Comune di Milano, venutine a conoscenza, peroreranno la causa a che nella grande mostra di Francis Bacon in programma dal 4 marzo a fine giugno 2008 al Palazzo Reale di Milano, venga esposta anche una delle sue più belle opere, "Figura accovacciata nell'erba". Il celebre dipinto che faceva parte della collezione di Vittorio e mia, e che assieme ad un magnifico ritratto di uomo e ad una cospicua parte dei dipinti, si trova all'astero nel caveau di una banca di Chiasso gestiti dal mercante d'arte Martino con studio a Mendrisio il quale, interpellato per primo, ha rifiutato di prestarli alla mostra di Milano. Motivo il fatto che le opere dovranno andare alle grandi mostre di Madrid, Londra e New York in programma. Molto dopo la chiusura della mostra di Milano però.
Se quelle opere andranno in giro per il mondo perchè non concedere alla mostra di Milano, che dista solo un'ora da Chiasso, anche la "Figura accovacciata nell'erba"?
Cara Giulia Maria, come ben sai per Vittorio, così come ha sempre fatto, sarebbe stato un grande orgoglio concedere il dipinto alla grande mostra organizzata nella sua città così come ha fatto con il suo nostra figlia che è milanese anche lei. Perchè tenere in un caveau all'estero opere che sono beni culturali vincolati all'Italia?
L'assessore alla cultura del Comune di Milano ben conosce la collezione Olcese, ha visto i Bacon più volte e sono certa che tu e Sgarbi avete l'autorevolezza per far ritornare in Italia la "Figura accovacciata nell'erba" affinchè venga esposta non solo a Madrid, Londra e New York ma anche al Palazzo Reale di Milano a godimento degli appassionati d'arte italiani, non solo stranieri.
Ti auguro tante vittorie ancora sulle tue battaglie per il salvataggio del patrimonio artistico italiano e ti abbraccio con affetto. Giuliana.

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