Cara Giulia Maria,
come sai considero le mie due "Patrie" il Veneto e Milano,
quindi aver letto sul Corriere a titoli cubitali «Abusivi in Galleria,
lo shoc di Milano. All'ultimo piano rifugi, cartoni, legni, stufe ed
elettrodomestici, la Casbah in Galleria» e nella pagina accanto
il tuo grido di dolore per le condizioni di degrado, sporcizia e di
abbandono in cui versa Milano nonostante i vigili segnalino da anni
quegli abusi, da ex milanese di adozione, e ben conoscendo la tua forza
e la tua totale dedizione alle grandi battaglie civiche ed artistiche,
mi è venuto spontaneo il desiderio che cittadinanza e istituzioni
ti nominino Sindaco Onorario di Milano. Con quella tua aria da basso
profilo, ma di Lady di ferro, quante cose ancora faresti Giulia Maria
per la tua città anche come Sindaco Onorario di Milano! E
poi te lo meriti un riconoscimento così significativo e nello
stesso tempo tanto impegnativo. Ti conosco da quando, da poco vedova
ed orfana, ti ritrovasti sulle spalle l'eredità del quotidiano
più autorevole e diffuso d'Italia e la tua impronta segnò
gli anni del radicale cambiamento di come fare editoria, di cosa sia
la politica, politica alta e giusta, di come essere la proprietà
di un grande mezzo di informazione popolare. I tuoi direttori restano
storici. E ti conosco come donna severa e intransigente sì,
ma di grande generosità intellettuale, culturale, umana, finanziaria,
e Milano ha estremo bisogno di ritrovare l'antica impronta della sua
grande borghesia illuminata. Illuminata, mecenate, coraggiosa, altruista,
colta, generosa, che guarda al futuro, non vivacchia appollaiata su
anguste rendite di posizione politiche, sociali, economiche. Il riconoscimento
come Sindaco Onorario di Milano ti spetta Giulia Maria. Sei un
soldato sempre pronto a combattere nei campi di battaglia più
aspri, più disperati, ad inerpicarti sui sentieri di guerra più
impervi. Prova ne è che hai voluto con tutte le tue forze istituire
e fondare il FAI, www.fondoambiente.it,
senza il quale dal Piemonte alla Lombardia, e giù fino al Lazio,
l'Italia non avrebbe visto tornare agli antichi splendori tanti monumenti
d'arte così importanti e significativi. Opere d'arte che andavano
in rovina ma che tu hai salvato, e instancabilmente salvi, rendendoli
al patrimonio artistico del popolo italiano come stai facendo con La
Villa dei Vescovi, da te già tanto amata al tempo in cui venivi
ospite "chez Olcese" come hai dichiarato a La Stampa, e donata
al FAI da Vittorio Olcese per sua e mia volontà come reciprocamente
ci promettemmo di fare quando fondasti il FAI. Sono certa che i cittadini
milanesi, quelli che amano e rispettano le sue grandi tradizioni di
città che fu aperta a tutte le idee più innovative, come
lo furono tanti imprenditori illuminati e tanti amici comuni come la
Mimmina Brichetto regina della cultura milanese, nonna di Letizia Moratti
attuale Sindaco di Milano, sarebbero onorati e felici di avere un Sindaco
Onorario come te. Ti eleggerebbero a loro marchio doc. Come sono
certa che i cittadini milanesi, e con loro il mio amico critico d'arte
Vittorio Sgarbi assessore alla cultura del Comune di Milano, venutine
a conoscenza, peroreranno la causa a che nella grande mostra di Francis
Bacon in programma dal 4 marzo a fine giugno 2008 al Palazzo Reale di
Milano, venga esposta anche una delle sue più belle opere, "Figura
accovacciata nell'erba". Il celebre dipinto che faceva parte della
collezione di Vittorio e mia, e che assieme ad un magnifico ritratto
di uomo e ad una cospicua parte dei dipinti, si trova all'astero nel
caveau di una banca di Chiasso gestiti dal mercante d'arte Martino con
studio a Mendrisio il quale, interpellato per primo, ha rifiutato di
prestarli alla mostra di Milano. Motivo il fatto che le opere dovranno
andare alle grandi mostre di Madrid, Londra e New York in programma.
Molto dopo la chiusura della mostra di Milano però. Se quelle
opere andranno in giro per il mondo perchè non concedere alla
mostra di Milano, che dista solo un'ora da Chiasso, anche la "Figura
accovacciata nell'erba"? Cara Giulia Maria, come ben sai per
Vittorio, così come ha sempre fatto, sarebbe stato un grande
orgoglio concedere il dipinto alla grande mostra organizzata nella sua
città così come ha fatto con il suo nostra figlia che
è milanese anche lei. Perchè tenere in un caveau all'estero
opere che sono beni culturali vincolati all'Italia? L'assessore alla
cultura del Comune di Milano ben conosce la collezione Olcese, ha visto
i Bacon più volte e sono certa che tu e Sgarbi avete l'autorevolezza
per far ritornare in Italia la "Figura accovacciata nell'erba"
affinchè venga esposta non solo a Madrid, Londra e New York ma
anche al Palazzo Reale di Milano a godimento degli appassionati d'arte
italiani, non solo stranieri. Ti auguro tante vittorie ancora sulle
tue battaglie per il salvataggio del patrimonio artistico italiano e
ti abbraccio con affetto. Giuliana.
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