«il Fascino» Perchè
una persona comune può avere fascino? Un grande appeal sociale,
quindi un grande seguito? 21 Settembre 2010 - 21 Aprile 2011
- 21 Giugno 2011
Perchè una persona comune può
avere un grande appeal? Un grande seguito? Per il fascino
che emana dalla verità, dall'autenticità che essa
sprigiona, per il potere di convincimento, la libertà di
professare una sua etica, un suo credo, una libera scelta ma non
volerle imporre a quanti rivolge ed esterna i suoi pensieri, le
sue valutazioni, i suoi giudizi, i suoi ragionamenti, le sue conclusioni,
le sue istanze, il legittimo bisogno di capire, di razionalità,
di pragmatismo, di chiarezza. ll fascino non risiede in
una prerogativa o specificità della persona, ma nella molteplicità
della personalità che ne forma il nucleo, le prerogative,
la forza, non solo, ma di trasmettere forza. Quindi il richiamo
(l'appeal). Qualsiasi dura, sconcertante, o abietta verità
- dichiarata - salva l'autore e l'azione. In un certo senso etico
li "nobilita". La falsità, la menzogna reiterate,
invece, equivalgono all'infliggere la morte - consapevolmente
- a qualsiasi espressione o realtà vitale, a qualsiasi collaborazione
o rapporto, che essi siano politici, sociali, umani, amichevoli,
artistici, amorosi. Quindi infliggere la morte alla creatività
della verità è un "peccato mortale", un
peccato di sterile narcisismo, di vuota vanità, di colpevole
ignoranza, la presunzione e l'orgoglio mal riposto di non
saper ammettere i propri errori. Le menzogne reiterate svelano una
dimensione ed una qualità umane anguste, prive di cultura. Vincerà
il disprezzo. La vittoria è di Thanatos. Vince la morte,
le opere e i rapporti si essiccano, muoiono. Scrive
Francesco Alberoni: «Il
fascino nasce dalla verità, mai fidarsi delle apparenze,
il fascino appare quando la persona sprigiona qualcosa che accende
la fantasia. Il fascino non può essere prodotto dalla
finzione, dall'artificio, dalla recita. Il fascino e il potere
di convincere nascono solo quando ciò che la persona dice
e fa corrispondono al suo interno essere, alla sua verità,
il fascino è una figura della verità». Corriere.it
Archivio Editoriali Francesco Alberoni 11 Agosto 2011
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