VILLA DEI VESCOVI
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Le città tradite dall'architettura
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( Salviamo il brolo di Villa dei Vescovi )
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«Le archistar dimenticano il disegno, i dettagli e il contesto storico»
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Pamphlet Vittorio Gregotti e la globalizzazione: così i luoghi sono diventati merce da comunicare
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di Pierluigi Panza
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Bello o utile, l'eterna lotta in città
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Territorio Lo storico dell'urbanistica Marco Romano su ascesa e declino dei centri europei
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«Da sempre, individuo e società, effimero e permanente si scontrano»
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di Edoardo Boncinelli
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«La colata» di cemento del FAI
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Se il cemento seppellisce i limoni amati da Goethe
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di Gian Antonio Stella
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Villa dei Vescovi,
Vittorio Gregotti e Delitti impuniti. Newsletter popolare N° 39-40, è
dedicata all'amico Vittorio Gregotti le cui idee su "Le città
tradite dall'architettura", e generalmente le bellezze monumentali
del nostro Paese, sono splendimente descritte nell'articolo-intervista
di Pierluigi Panza, articolo che consiglio caldamente a CdA e CdG del
FAI. Giuliana D'Olcese de Cesare Città
e territorio > Recensioni
e segnalazioni Recensione all’ultimo lavoro di Vittorio Gregotti,
“Tre forme di architettura mancata”, Il Corriere della Sera, 3
giugno 2010. Perché i superprogettisti attuali sono inadeguati
(f.b.) Eddyburg.it
- Le
città tradite dall'architettura Le
città tradite dall'architettura.
Data di pubblicazione: 03.06.2010 ... “Tre forme di architettura mancata”,
Il Corriere della Sera, 3 giugno 2010. ... eddyburg.it/article/articleview/15236/0/316/
- 9 ore fa
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La
Colata (04.06.2010) in > Città
e territorio > Recensioni
e segnalazioni Il partito del cemento che sta cancellando
l’Italia e il suo futuro: breve scheda editoriale del nuovo lavoro a
cura di Ferruccio Sansa (ed. Chiarelettere) sul mali del nostro territorio
(f.b.)
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La
lezione di Tocqueville Urbinati, Nadia (04.06.2010) La
libertà di stampa non accetta limiti: solo così si può
formare una libera opinione. Da la Repubblica, 4 giugno 2010 (m.p.g.)
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Eddyburg.it
- Bello o utile, l'eterna lotta in città Il
Corriere della Sera, 5 giugno 2010 (f.b.) ... Bello o utile,
l'eterna lotta in città. Boncinelli, Edoardo. ( 05.06.2010
08:00 ) ... eddyburg.it/article/articleview/15249/0/255/
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Se
il cemento seppellisce i limoni amati da Goethe - Il rischio di ... 11
giugno 2010 | Gian Antonio Stella | Corriere della Sera Se
il cemento seppellisce i limoni amati da Goethe Il rischio di distruggere
il Belpaese ... www.chiarelettere.it/.../se_il_cemento_seppellisce_i_limoni_amati_da_goethe
- 5 ore fa
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Strazio per il brolo della Villa dei Vescovi - Villa dei Vescovi 10
giu 2010 ... Domenica 7 Febbraio 2010 E' da socia sostenitrice e convinta
estimatrice di Giulia Maria Mozzoni Crespi fondatrice. villadeivescovi.blog.ca/.../strazio-per-il-brolo-della-villa-dei-vescovi-8778392/
- 1 ora fa
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Risultati ottenuti dalla campagna
contro l'obbrobrio de "Il parterre di Villa dei Vescovi"? Il
FAI, dal grottesco Serenissimo francesismo, "il parterre",
ha retrocesso ne "Il cortile di Villa dei Vescovi"
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Per ora, è un risultato, un progresso
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su Facebook Salviamo
il brolo di Villa dei Vescovi
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Scrive su Facebook un fan del brolo di Villa dei
Vescovi: Che rispettino almeno i loro slogan! L'Appello del Presidente Onorario del FAI, Giulia Maria Mozzoni
Crespi "Salviamo il nostro paesaggio che è in
pericolo dal cemento"
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e il video su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=KA0ECD9eSdQ
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Risultato? Una colata di cemento sul brolo di
Villa dei Vescovi http://www.virusilgiornaleonline.com/images_villa/limonaia.jpg
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Lo slogan identitario del Fai "Proteggere, curare, far
rivivere i Tesori dell'Italia più bella" http://www.fondoambiente.it/adozione-stanza-fondo-ambiente-italiano.asp
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Risultato? Una colata di cemento sul brolo di
Villa dei Vescovi http://www.virusilgiornaleonline.com/images_villa/limonaia.jpg
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Adotta una pietra http://www.fondoambiente.it/adozione-di-una-pietra-di-villa-dei-vescovi.asp Pietra
di Villa dei Vescovi
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FAI un gesto speciale ADOTTA UNA PIETRA DI VILLA DEI VESCOVI
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Risultato? Una colata di cemento sul brolo di Andrea
da Valle
Villa dei Vescovi http://www.virusilgiornaleonline.com/images_villa/limonaia.jpg
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«La colata» di cemento del FAI
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Newsletter N° 39
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Villa dei Vescovi Newsletter popolare N° 38
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VILLA DEI VESCOVI
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Come mine antiuomo sul percorso di una scolaresca
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Notizie
dal FAI Aprile
- Maggio - Giugno 2010 Chi
è che "dice parole non veritiere"? Giuliana
D'Olcese o la Presidente del FAI Ilaria Buitoni Borletti?Nei giorni
in cui sulla stampa nazionale leggiamo Giulia Maria Mozzoni Crespi invocare,
giustamente, e discettare di Articoli 21 e 9 della Costituzione, Giuliana
D'Olcese, già proprietaria di Villa dei Vescovi che con Vittorio
Olcese la acquistò e la restaurò, in merito al Comunicato
stampa diramato dal Presidente del FAI, Ilaria Buitoni Borletti, che
indica come "accuse infondate" le critiche mosse da
Giuliana D'Olcese all'offensivo antistorico progetto del FAI per Villa
dei Vescovi, progetto di Domenico Luciani che sopprime il pozzo, il
tasso e i cedri secolari, e il brolo di Andrea da Valle, risponde: "Primo,
seppellire il brolo Rinascimentale di Villa dei Vescovi sotto una colata
di cemento è come seminare mine antiuomo sul percorso di una
scolaresca. Le mie, seppur pungenti, non sono "accuse"
bensì critiche fondatissime e dimostrate, ma critiche che il
FAI e la Presidenza Borletti, finora, si son ben guardati dal dimostrare
il contrario di quanto critici, esperti, cittadini veneti e non veneti
ed io sosteniamo con prove, non con chiacchiere salottiere. Già
dall'otto Febbraio 2010, il vicepresidente esecutivo del FAI, Marco
Magnifico, va sostenendo che fin dal Rinascimento "il parterre
di Villa dei Vescovi era pavimentato in cotto, dunque non in terra",
quindi, sostiene Magnifico ex direttore culturale del FAI, che in Villa
dei Vescovi il giardino (o brolo, o orto) non è mai esistito.(!) "Magnifico,
con un inedito quanto grottesco Serenissimo francesismo - asserisce
con ironia un noto e stimato critico d'arte - il brolo veneto Rinascimentale
di Andrea da Valle, lo ha rimodernato ribattezzandolo il parterre".
Secondo punto:
sul sito ufficiale di Villa dei Vescovi le mie critiche sono suffragate
da una amplissima documentazione storiografica e fotografica. Documentazione
particolareggiatissima e amplissima che mostra, inequivocabilmente ed
impietosamente, quali siano gli "errori" e gli intenti
del FAI, e della sua Presidenza, nel voler distruggere a tutti i costi
il brolo del grande architetto rinascimentale Andrea da Valle per far
posto ad una sorta di sinistro mausoleo affondato in una immane colata
di cemento e in un'altrettanto antistorica offensiva pavimentazione
in pietre di trachite. "Opera architettonica" che
non solo il FAI ha commissionato all'architetto Domenico Luciani, ma
pietre di trachite che, già da Gennaio 2010, vengono offerte
a 200 euro ciascuna a quanti vogliono "immortalare per sempre"
il loro nome con "le iniziali incise sulla pietra adottata".
E, a leggere il comunicato della Presidente del FAI, Borletti, tutto
ciò ancor prima che la Sovrintendenza abbia dato i permessi.
(?) Insomma,
si offrono pietre da "adottare" prima che si conosca
l'esito delle autorizzazioni. Il che impone un interrogativo lapalissiano:
Chi, in anticipo di sei mesi almeno, ha dato al FAI la sicurezza di
ottenere dalla Sovrintendenza le necessarie autorizzazioni? Allora,
chi "dice parole non veritiere"? Giuliana D'Olcese
o la Presidente del FAI Ilaria Buitoni Borletti? E la Sovrintendenza
come spiega questo "mistero" inglorioso? Mistero inglorioso
e assai imbarazzante per tutti. Sicuramente per il FAI e i suoi vertici.
E per la Sovrintendenza già da tempo informata nei dettagli? In
merito alla dichiarazione "Le fasi precedenti all’intervento
Olcese sono testimoniate da alcune immagini storiche reperite nel corso
degli studi e che confermano come il progetto del 1963 sia frutto di
una libera scelta dei proprietari. In particolare in queste foto è
visibile una sistemazione di gusto inglese tardo romantico (di fine
Ottocento - primi Novecento), con dei percorsi a vialetti con curve
e il pozzo, ancora dotato della vera di pietra, in seguito distrutta,
estranea alla tradizione locale e scollegata dal progetto originario"
spiace dover smentire, ancora una volta, la Presidenza FAI che, è
evidente, dimostra di non conoscere ne' la storia, ne' le date dello
storico restauro di Giuliana e Vittorio Olcese. Nessun progetto ne'
nessuna modifica furono mai fatte sul brolo, brolo che come fu trovato
fu fedelmente conservato". ( Villa
dei Vescovi Newsletter popolare Numero 36 )( Villa dei Vescovi
Newsletter popolare Numero 37 )( Villa dei Vescovi Newsletter
popolare Numero 38 )
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Se il cemento seppellisce i limoni amati da Goethe
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Notizie
dal FAI Comunicato stampa Presidenza Buitoni
Borletti su http://www.fondoambiente.it/beni/villa-dei-vescovi.asp IL
FAI REPLICA ALLE ACCUSE INFONDATE DI GIULIANA DE CESARE SU VILLA DEI
VESCOVI
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ILARIA BORLETTI BUITONI PRESIDENTE DEL FAI – FONDO AMBIENTE ITALIANO REPLICA
ALLE ACCUSE INFONDATE DI GIULIANA DE CESARE SU VILLA DEI VESCOVI
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In seguito alle dichiarazioni di Giuliana de Cesare, prima moglie
di Vittorio Olcese, su Villa dei Vescovi, il FAI ritiene doveroso chiarire
informazioni errate e parole non veritiere. Innanzitutto si precisa
– come dice Ilaria Borletti Buitoni, Presidente FAI - che la signora
Giuliana de Cesare non ha avuto alcun ruolo nella donazione al FAI di
Villa dei Vescovi, che è stata invece effettuata da Maria Teresa
Olcese, vedova di Vittorio Olcese, e dal loro figlio Pierpaolo nel 2005. Riguardo
l’accusa mossa al FAI di stravolgere l’aspetto storico della corte della
Villa con un nuovo progetto, affidato al professor architetto Domenico
Luciani, teniamo a puntualizzare quanto segue. L’immagine di riferimento
utilizzata dalla signora de Cesare per la corte risale al 1963 e riproduce
l’aspetto conferito al luogo dagli importanti restauri realizzati all’epoca
per volere di Vittorio Olcese, allora sposato con la signora de Cesare.
Nulla però consente di affermare che questo aspetto sia quello
conferito alla corte dall’architetto Andrea da Valle negli anni Sessanta
del Cinquecento. Le fasi precedenti all’intervento Olcese sono
testimoniate da alcune immagini storiche reperite nel corso degli studi
e che confermano come il progetto del 1963 sia frutto di una libera
scelta dei proprietari. In particolare in queste foto è visibile
una sistemazione di gusto inglese tardo romantico (di fine Ottocento
- primi Novecento), con dei percorsi a vialetti con curve e il pozzo,
ancora dotato della vera di pietra, in seguito distrutta, estranea alla
tradizione locale e scollegata dal progetto originario. Intorno agli
anni Trenta del ‘900 le foto storiche mostrano come la corte-giardino
sia stata ridotta a prato e, insieme all’edificio, versi in grave degrado.
Scompare la vera da pozzo, costituito ora da semplici mattoni intonacati.
Negli anni Cinquanta del ‘900 si vede come il degrado sia ulteriormente
avanzato e la superficie della corte appaia priva di alcuna forma di
disegno. Sono tuttora in corso ricerche storico-archivista avviate
dal FAI ben prima dell’inizio del lavori e la cui conclusione è
prevista per la fine di aprile. Al momento attuale, il materiale emerso
non consente pertanto alcuna ricostruzione della corte fedele al progetto
cinquecentesco - a noi ignoto -, che certamente si conformava all’aspetto
rinascimentale della Villa e nel quale è ben difficile ipotizzare
la presenza di un pozzo collocato così espressamente fuori asse,
come nella versione proposta dal restauro del 1963. In assenza per
il momento di documentazioni archivistiche più complete, dunque,
e volendo mantenere fede allo schema a croce proposto in un disegno
del 1697, il FAI ha quindi inteso dar vita a un progetto nuovo, affidato
a Domenico Luciani e concertato con la Sovrintendenza ai Beni Architettonici
e Paesaggistici, organo scientifico autorizzato ad avvallare l’intervento,
intervento che comunque - prima di essere approvato in via definitiva
- sarà condiviso con il Comitato Scientifico che affianca il
FAI nella complessa vicenda del restauro. Questo progetto è
quindi in fase di elaborazione e ogni verifica sarà ultimata
solo nel prossimo maggio, nel momento in cui si potranno considerare
complete le ricerche archivistiche tuttora in corso. Ufficio Stampa
FAI Simonetta Biagioni – stampa – tel. (Privacy) s.biagioni@
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