VILLA DEI VESCOVI
|
Padova Patrimonio dell'Umanità
|
|
MOZIONE
PER PROPORRE L'INSERIMENTO DELLA CITTA' DI PADOVA NELL'ELENCO
DEI SITI UNESCO PER L'IMPORTANZA E L'UNICITA' DELLA CAPPELLA DEGLI
SCROVEGNI E DEI TRECENTESCHI CICLI AFFRESCATI GIOTTESCHI
|
|
|
Archivio fotografico Giuliano Pisani
|
Signori Consiglieri, premesso che * per essere incluso
nella lista del Patrimonio dell'Umanità un sito deve avere valori
di universalità, unicità e insostituibilità (nel
caso andasse perduto) e deve soddisfare almeno uno dei criteri fissati
dal Comitato per il Patrimonio dell'Umanità per la selezione; *
tra i criteri di selezione è previsto che tale sito deve a)
rappresentare un capolavoro del genio creativo umano; b) testimoniare
un cambiamento considerevole culturale, in un dato periodo, sia in campo
archeologico sia architettonico sia della tecnologia, artistico o paesaggistico; Valutato
che * la Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto a Padova all'inizio
del XIV secolo è unanimemente riconosciuta dal mondo degli studi
come la più grande rivoluzione prodottasi in Europa in campo
artistico, con un linguaggio pittorico talmente innovativo che suscitò
l'ammirazione incondizionata dei contemporanei e costituì per
secoli il modello di riferimento di generazioni di artisti europei,
al punto che è stato autorevolmente sostenuto che il primo innovatore
dopo il Giotto degli Scrovegni sia stato nel secolo scorso Pablo Picasso; *
la Cappella degli Scrovegni rappresenta un unicum assoluto anche sotto
il profilo filosofico-teologico, con un progetto di matrice agostiniana
che lascia stupiti per la profondità e la modernità della
concezione, in una rete di rimandi talmente sofisticata che non è
stata ripresa in nessun ciclo successivo, né in Italia né
all'estero; * la Cappella degli Scrovegni è il modello di
riferimento in Padova di una serie di cicli affrescati del Trecento,
che non hanno paragoni per qualità ed estensione di superfici
pittoriche illustrate: la vicina Chiesa degli Eremitani (con affreschi
di Guariento e di Giusto de' Menabuoi, purtroppo solo parzialmente conservati
dopo il bombardamento dell'11 marzo 1944); la Basilica del Santo (con
i cicli di Giusto de' Menabuoi, di Altichiero da Zevio e di Jacopo Avanzi);
l'oratorio di San Giorgio (affrescato da Altichiero da Zevio); il Battistero
del Duomo con il grandioso ciclo di Giusto de' Menabuoi; la Reggia Carrarese
(affreschi di Guariento); la cappella di Santa Maria della Chiesa san
Michele (affreschi di Jacopo da Verona); Tutto ciò premesso il
Consiglio Comunale di Padova ritenendo che la Cappella degli Scrovegni
e i cicli affrescati giotteschi realizzati nel corso del XIV secolo
e tuttora presenti in vari siti della città di Padova costituiscano
un unicum irripetibile, tale da ritenere che la città di Padova,
per queste sue peculiari caratteristiche e per la svolta impressa dalla
Cappella degli Scrovegni illustrata da Giotto alla storia dell'arte
occidentale, sia meritevole di essere inserita nell'elenco dei siti
Unesco, chiede al Signor Sindaco di Padova di attivarsi presso
le sedi opportune per avanzare formale proposta di inserimento della
città di Padova nell'elenco dei siti Unesco, in forza dell'importanza
e dell'unicità della Cappella degli Scrovegni e del complesso
dei suoi cicli affrescati trecenteschi. Giuliano
Pisani
|
|
La
scheda La ricerca di Giuliano Pisani muove da un'apparente
stranezza e indizio dopo indizio, come in una trama poliziesca, arriva
a scoperte sorprendenti all'interno di uno dei più celebri capolavori
della storia dell'arte universale, la Cappella degli Scrovegni di Giotto.
Le singole tessere trovano la loro esatta collocazione e vanno a comporre
un perfetto mosaico. Ne esce la dimostrazione di un rigoroso codice
filosofico-teologico ispirato a Giotto non dal Dante tomista, come si
è sempre creduto, ma da un frate agostiniano, Alberto da Padova,
maestro alla Sorbona, tra i più celebrati teologi del suo tempo. Cadono
così inveterati luoghi comuni e addirittura vengono individuate
figure mai viste prima in uno dei punti fondamentali del ciclo, la mandorla
iridata di Cristo Giudice: al posto dei presunti simboli degli evangelisti
compaiono un centauro, un orso, un luccio... Un caso che ha avuto un'eco
internazionale. «Queste puntuali rettifiche – ha scritto Lorenzo
Mondo - sono il risultato di un accessibile, affascinante percorso nella
cultura del tempo. Rappresentano i nodi essenziali di un libro che non
trascura tuttavia di intrattenere il lettore sulle più vivide
e vulgate sezioni degli affreschi riguardanti le storie della Vergine
e di Gesù. Quasi una guida, colta e amabile, a immagini e allegorie
che costituiscono un unicum nella storia dell'arte e della simbologia
cristologica medievale».
|
|
Pisani
Giuliano 30 marzo 2010 alle
ore 14.29 La Cappella degli Scrovegni, affrescata da Giotto
a Padova all'inizio del XIV secolo, è unanimemente riconosciuta
dal mondo degli studi come la più grande rivoluzione prodottasi
in Europa in campo artistico, con un linguaggio pittorico talmente innovativo
che suscitò l'ammirazione incondizionata dei contemporanei e
costituì per secoli il modello di riferimento di generazioni
di artisti europei, al punto che è stato autorevolmente sostenuto
che il primo innovatore dopo il Giotto degli Scrovegni sia stato nel
secolo scorso Pablo Picasso. Essa rappresenta un unicum assoluto
anche sotto il profilo filosofico-teologico, con un progetto di matrice
agostiniana, recentemente individuato da Giuliano Pisani, che lascia
stupiti per la profondità spirituale e per la modernità
della concezione. A sua volta è il modello di riferimento
in Padova di una serie di cicli affrescati databili alla seconda metà
del Trecento, che non ha paragone per qualità ed estensione di
superfici pittoriche illustrate, e che comprende la vicina Chiesa degli
Eremitani (con affreschi di Guariento e di Giusto de' Menabuoi, purtroppo
solo parzialmente conservati dopo il bombardamento dell'11 marzo 1944),
la Basilica di Sant'Antonio (con la cappella affrescata da Giusto de'
Menabuoi e la cappella di san Giacomo affrescata da Altichiero da Zevio
e Jacopo Avanzi), l'oratorio di San Giorgio (affrescato da Altichiero
da Zevio), il Battistero del Duomo con il grandioso ciclo di Giusto
de' Menabuoi, la Reggia Carrarese (affreschi di Guariento), la cappella
di Santa Maria della Chiesa san Michele (affreschi di Jacopo da Verona). La
Cappella degli Scrovegni, in quanto capolavoro del genio creativo umano
e artefice di un considerevole cambiamento culturale, in un dato periodo,
in campo artistico, risponde pienamente ai criteri di universalità,
di unicità e di insostituibilità, individuati dall'Unesco
per poter essere riconosciuta come patrimonio mondiale dell'umanità. Alla
luce di tutto questo, lanciamo una campagna perché l'Unesco riconosca
la Cappella degli Scrovegni come Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
|
|
Il
Libro I volti segreti di Giotto
|
"Una splendida avventura intellettuale nel
cuore dell'ispirazione di Giotto e dell'affascinante mondo del Trecento
italiano” (Antonia Arslan)
|
|
La ricerca di Giuliano Pisani muove da un'apparente stranezza e indizio
dopo indizio, come in una trama poliziesca, arriva a scoperte sorprendenti
all'interno di uno dei più celebri capolavori della storia dell'arte
universale, la Cappella degli Scrovegni di Giotto. Le singole tessere
trovano la loro esatta collocazione e vanno a comporre un perfetto mosaico.
Ne esce la dimostrazione di un rigoroso codice filosofico-teologico
ispirato a Giotto non dal Dante tomista, come si è sempre creduto,
ma da un frate agostiniano, Alberto da Padova, maestro alla Sorbona,
tra i più celebrati teologi del suo tempo. Cadono così inveterati luoghi comuni e addirittura vengono
individuate figure mai viste prima in uno dei punti fondamentali del
ciclo, la mandorla iridata di Cristo Giudice: al posto dei presunti
simboli degli evangelisti compaiono un centauro, un orso, un luccio...
Un caso che ha avuto un'eco internazionale. «Queste puntuali rettifiche - ha scritto Lorenzo Mondo - sono
il risultato di un accessibile, affascinante percorso nella cultura
del tempo. Rappresentano i nodi essenziali di un libro che non trascura
tuttavia di intrattenere il lettore sulle più vivide e vulgate
sezioni degli affreschi riguardanti le storie della Vergine e di Gesù.
Quasi una guida, colta e amabile, a immagini e allegorie che costituiscono
un unicum nella storia dell'arte e della simbologia cristologica medievale».
|
|
http://www.facebook.com/#!/group.php?v=info&gid=343467689663 http://www.facebook.com/profile.php?id=1617103512&ref=ts#!/group.php?gid=231656640594 http://www.facebook.com/profile.php?id=1617103512&ref=ts#!/group.php?gid=189903800168
|
|
(Impaginazione a cura di Giuliana d'Olcese de Cesare)
|
|
Indietro
|| Home
www.villadeivescovi.net
|