VILLA DEI VESCOVI |
Olcese. Storia veridica di dame autentiche, e identità distorte |
a Risé Olcese non piace Doc |
Da la rubrica di Claudio Risè su Virusilgiornale |
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Ritratto di Signora |
Oderzo Pinacoteca Alberto Martini |
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L'ha
detto la Cassazione. La sezione presieduta da Corrado Carnevale:
peccato, perché in tanti ne han detto così male, per così tanto tempo, (Il grande
"aggiustatore" dei processi di mafia) che certamente il
Presidente é un fior di galantuomo. In
ogni caso la Cassazione ha detto.
Ha detto che noi giornalisti non potremo più, scrivendone chiamare Olcese, la Olcese, Giuliana. O meglio, che noi, se vogliamo, la si chiami pure così, e lo stesso gli altri. Ma i giornali no. Perché no? Perché che Giuliana venga definita Olcese, lei moglie Sacrarotalmente annullata, comporta, come accondiscese anche il Garante della privacy, una "grave distorsione della propria identità" per la signora Olcese N°2 (promossa a N.1, per via della Rota Santissima), che non ama vedere "collegata la propria persona" con le iniziative e le amicizie della de Cesare", vale a dire Giulianabella, Olcese N°1 (retrocedenda a N.Zero), dissacrata e annullata. Potenza di un marito, seppur defunto, anzi del di lui cognome! Com'è possibile, infatti, confondere l'identità di una dama, che di nome fa Maria Teresa, e cognome Valoti Olcese, con altra dama che di nome fa Giuliana, e di cognome de Cesare atque Olcese? Tanto più che "persona, iniziative, amicizie" dell'una (la seconda) sono del tutto diverse da quella dell'altra, tanto che "il sol pensier ancor l'offende"? Ma allora, dov'è la confusione? Una lombarda, l'altra napoletana, una annullata, l'altra vedova anagraficamente sancita: come fa l'identità a distorcersi, e scivolare? Le identità farebbero meglio, a parer mio (certo l'ultimo degli operatori della psiche), ad essere più stabili e menefreghiste. Altrimenti i Garanti e le Cassazioni (che "aggiustano" non la finirebbero più di rassicurarle con sentenze e affini. Insomma, l'identità dovrebbe, secondo me, fottersene di chi si chiama come noi. Una storia, vera peraltro. Un paio di mesi fa cerco Risé su Internet, alla ricerca di un articolo perduto, che mi menzionava. Con mio stupore, il computer avverte che sta scaricando un'immagine. Mi aspetto il solito nano pelato che circola col mio nome (che è anche il suo), e invece arriva una bellona bruna dalle labbra vermiglie, baciata appassionatamente da un tipo dall'aria professionale. La didascalia dice: Risé e ..un altro nome, non ricordo. Incuriosito clicco sulla foto, e finisco in un sito di travestiti piuttosto eleganti, spagnolo, credo di Saragozza, dove ritrovo sempre Risé, che ormai si capisce essere la bellona di prima, che ha l'aria di divertirsi molto Di fronte alla bellona/e, le diverse identità di Risé, Claudio, il polemologo, lo psicanalista, il giornalista, ed altre ancora, si sono radunate attorno al monitor, hanno sorriso a vedere tanta scriteriata giovinezza, si sono anche chieste che diavolo ci faceva lì un cognome ancor meno frequente di Olcese, seppur non legato, in passato, a filande e telai, e poi hanno cliccato via, e si sono rimesse a cercare l'articolo di prima. Insomma Signore, Signori, Garanti, e Presidenti: che Giuliana è Olcese posso assicurarlo a tutti. Lo fu a Milano, scivolando via annoiata da serate ambitissime, con la sua aria di napoletana ribelle, il volto cereo, affilato, e gli occhi verdi assassini, tra dame un po' impalcate e gentiluomini lentigradi, infuribondendo le dame, e affascinando gli uomini, nessuno escluso, a cominciare dal marito, il mio amico Vittorio. Lo fu nel Nord est non ancora provvisto di Serenissimi, nella Villa dei Vescovi di Padova, da lei, e lui, tratta dall'abbandono e restituita alla pristina, palladiana, dignità. Organizzandovi anche feste di notevole fantasia e divertimento, già allora materie rarissime, specie in quel ceto appesantito da abbondanza di cibo e grana. Poi ce ne fu un'altra, di Olcese, d'accordo, che ebbe crismi più duraturi, fino appunto alla morte di Vittorio, detto Tojo. E di questa, di Giuliana, allora, che dobbiamo fare? Ammazzarla? Presidente Carnevale, proprio Lei, che tra gli ammazzamenti passò una buona parte della sua carriera di Giudice, sono sicuro che non vorrebbe mai la morte, seppure nominale, o meglio cognominale, di una creatura da sempre bella, amata, e per questo anche molto odiata. Lasci vivere, signor Presidente, Giuliana bella. E la lasci firmare: Olcese. Tanto, è inconfondibile. Non la si può scambiare con nessun'altra, Olcese, o no. Suo, Risé (Claudio, non mi confonda, mi raccomando, col primo Risé che Le capiti di trovare, su Internet, o altrove). www.claudio-rise.it |
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Carissima Giuliana, (D'Olcese) |
anzitutto voglio dirti che mi sono imbattutto in internet in due
meravigliose foto, una tua col carissimo Vttorio l'altra di tua figlia
Carolina pittorica come un Klimt. |
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Amarcord 60 *le Grandi Etère della Scala* è Bellissimo Giuliana! |
Grazie, e auguri! (sono molto contento per i Vescovi). Ho visto le
splendide foto della Villa su google e sono testimone del tuo restauro
e di ciò che hai scritto essendo stato tante volte ospite tuo
e di Vittorio. |
E così sarà cara Giuliana. La vostra volontà si è compiuta. Abbracci Claudio Risè. |
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Brava D'Olcese, si vede sempre dai suoi articoli che lei è una donna |
in gambissima decisa critica e pugnace, brava. E' una Feltri in gonnella
non fa complimenti ne' sconti a nessuno. Mai ruffiana. |
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Grazie D'Olcese, pubblico sul mio sito, ovviamente
citando la preziosa fonte! Auguri di cuore e con il cuore. Cesare Lanza |
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Grazie caro Lanza, |
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Sì, così sarà caro Claudio. La nostra volontà si è compiuta. |
E i destini dei Crespi, degli Olcese e dei loro amici con cui si fece Milanin
Milanun si sono riintrecciati. Questa e tanto altro era Milanin
Milanun
Evviva l'Amarcord di Milano, evviva Sentimental!!! e auguri a tutti da Giuliana D'Olcese che, se la trova, per Capodanno invierà Sentimental cantata dalla Wandissima I nostri tempi.. Auguroni anche a te. gd'o P.S.: In google ci sono varie pagine di storia e di fotografie e anche i vecchi articoli tuo e di Ale Servidori "In onore di una Signora perbene" L'Olcese.... infatti l'abbiamo conosciuta per il restauro della cinquecentesca Villa dei Vescovi in Veneto, la collezione d'arte antica e moderna.. www.virusilgiornaleonline.com/profumo_02.htm - 6k - Copia cache - Pagine simili |
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Cara D'Olcese, ricambio gli auguri e aggiungo alcune considerazioni |
1° Villa dei Vescovi: bellissima notizia, e menomale che in Italia
abbiamo il FAI, sennò con il vizio nazionale di edificare senza
regole, questi tesori chissà che fine avrebbero fatto. 2°
La Scala: dal mio punto di vista l'establishment politico internazionale
che conta (Bush, Blair e tutti gli amici del nostro presidente del consiglio)
hanno snobbato l'appuntamento. Poi gli esponenti della cultura mitteleuropea
dov'erano? |
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Egregia Signora, |
ho trovato il suo scritto molto interessante, pungente e originale.
Lei ha raccontato un lato della società milanese che andrebbe
approfondito per capire meglio anche l'Italia che viviamo. Mi piacerebbe
saperne di più. Le faccio i miei auguri per un felice anno nuovo. |
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Grazie, molto incoraggiante e gentile. |
Peccato che non ha Outlook e si è perso la fotografia, quindi
se le perde tutte le foto che stampo sui miei articoli. |
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Amarcord 60 *le Grandi Etère della Scala* |
Toccato! Colpito! Un commento? Certo! Ho letto l'affresco, perché
di affresco si tratta, con piacere ed interesse. E' equilibrato, piacevole
pieno di nostalgia per un tempo passato, una Milano che spero esista
ancora, non solo nei ricordi, che spero esista magari nascosta e pronta
a ritrovare se stessa e la sua voglia di vivere; che sappia proiettarsi
nel futuro, che nel passato trovi le radici per una linfa sempre più
viva e forte. E lo stesso spero per la nostra Italia così malridotta.
Sapremo reagire? Siamo volutamente ottimisti e diciamo di sì.
Con i miei complimenti, rinnovo gli auguri per un magnifico 2005. |
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Meno male che gli uomini sono ancora Cavalieri. |
Le sono grata delle ottime parole, fanno sempre
bene e oggi pochi sono dipposti a dispensarne. Bella l'idea dell'affresco e in
effetti ora che ci penso è un quadro della Milano che fu. No, la Milano che fu
non esiste proprio più, mi creda. Però nascosta sì, e speriamo pronta a
risorgere in tutto il suo splendore e modernismo, quello vero. Sapranno reagire
i lombardi? Siamo noi cittadini che dobbiamo dare lo stimolo e il motore, se
aspettiamo i politici cadiamo tutti nel cesso. NO? (,-) |
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Mai aspettarsi nulla da nessuno. |
E poi - a mio avviso - ogni cittadino è (o dovrebbe essere)
un politico nel senso nobile della parola. |
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Strano articolo il Suo. |
Rivedo le Sue mail precedenti e mi appare una personalità
assai diversa. Una raffinatezza culturale che altrove non ho visto o,
se preferisce, non avevo notato. |
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Grazie! |
Ma vede, dipende dagli argomenti che tratto. Il costume mi appassiona
poco, è la politica che mi spinge e mi genera molte reazioni,
da cittadina e da governata quindi. E penso sempre ai malgovernati italiani
- cioè noi - sia da sinistra che da destra, ecco perchè
tratto argomenti vicinissimi ai cittadini. Questa volta avevo pensato
ad una eccezione ma la quantità di lettere e di richieste ricevute
mi spingono a scriverne una seconda puntata che invierò per Capodanno,
come scritto in calce all'articolo, con la canzone e la musica cantata
dalla Wandissima. Per il resto sono d'accordissimo, anche io difendo
Israele da sempre e odio l'ignoranza che genera la violenza. Molti auguri
e mi scriva cosa desidera conoscere ancora di me |
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CARA BELLA SIGNORA GRAZIE PER ESSERMI STATA VICINA |
in tutto questo "2004", è cosi bello leggerla e
condividere i suoi pensieri, io sono cresciuta nella moda accompagnata
da mio padre fin da piccola alle sfilate di Mila Schon a Roma, di Lancetti,
delle Sorelle Fontana ma pure Dior. Bello e pieno di fascino era allora
questo mondo e poi la moda l'ho fatta un po' pure io creando tessuti
di grande ricerca che ho venduto a grandi nomi francesi e italiani ed
un po' in tutto il mondo. Ora non lavoro più ma la moda è
dentro di me, adoro i cappelli ne ho tantissimi, troppi, e adoro indossarli
con estro. Bella lei e la sua foto su Vogue. |
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Ricevo i suoi articoli con molto piacere, |
continui ad inviarmeli sono schietti, sinceri e interessanti. Auguri Luciana Bortolin Caronte |
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Gentile Signora, |
ricevo da un po' di tempo per la sua cortesia i suoi begli articoli che leggo
sempre con molta curiosità ed ammirazione.
Mi è capitato di ritrovarli anche in un altro sito, quello di lobbyliberal.it che ha ripubblicato anche qualcosa di mio. Vorrei continuare a ricevere le sue mail. Più volte ho avuto la tentazione di scriverle per commentare (p.es. "O secediamo O ci asteniamo" con la riproduzione del dipinto 'La vergine' di Gustav Klimt) chiederle di ripubblicare i suoi articoli nel sito della rivista on line che pubblichiamo, che si occupa di mercato dell'arte e quanto ad esso è connesso. L'edizione on line l'abbiamo iniziata quasi per scherzo soprattutto per far conoscere in internet la nostra rivista cartacea, EOS-Mercanti d'Arte, di cui erano gia usciti dei numeri. Poi il gioco di internet ci ha preso più del previsto, e mentre cerchiamo di diventare più professionali nell'on line, abbiamo un po' trascurato il cartaceo, ma speriamo di rimediare. Vorrei leggesse quanto pubblichiamo, per ripubblicare qualcuno dei suoi pezzi. Se poi ha un momento di tempo, vorrebbe farci sapere qualcosa di più di lei? Per esempio dove pubblica i suoi pezzi? Notizie su di noi le può trovare nel nostro sito www.eosmercantidarte.it Pier Luigi Puglisi |
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Grazie di cuore, siete davvero incoraggianti, |
i miei articoli li pubblicano molti siti sparsi dal nord al profondo sud e
alcuni blog, poi sono pubblicati da alcuni giornali locali e regionali e infine
ho una rubrica fissa qua su Virusilgiornaleonline ove li si trova tutti a
cominciare dal primo. Certo che potete
pubblicarli, basta che mi comunichiate quando lo fate, è per il gusto di
leggermi anche sulle vostre pubblicazioni. Auguri e alla prossima Vostra gd'o. E
complimenti per il vostro sito www.eosmercantidarte.it |
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Ma lo sa che lei è proprio una piacevolissima giornalista? |
Raramente ho letto e leggo, attualmente poi i giornali...., pezzi
così veraci e vicini alla gente. |
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Dal 1975 il FAI lavora per salvare, restaurare e aprire al pubblico luoghi d'arte e di natura tra i più belli d'Italia. |
Spesso, a torto, si crede che il FAI sia un ente
sovvenzionato esclusivamente dallo Stato. Al contrario il FAI dipende dalla
generosità di tutti coloro a cui sta a cuore la conservazione dei tanti
monumenti d'arte e natura del nostro paese. È solo con il supporto di tante
persone come voi che il FAI può continuare a proteggere il Paesaggio, restaurare
oggetti d'arte, restituire alla collettività straordinarie dimore, giardini e
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