VILLA DEI VESCOVI
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Il
FAI aveva già in tasca i permessi della
Sopraintendenza di Padova per la colata di cemento sul
brolo Rinascimentale di Andrea da Valle?
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Versare una colata di cemento su un brolo Rinascimentale, è come seminare di mine anti uomo il percorso di una scolaresca
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Una
domanda aperta alla Sopraintendenza ai Beni Culturali di Padova ai
vertici del FAI alla delegazione FAI di Padova
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Risponda il FAI sulla sicurezza
dimostrata dell'avere già in tasca i permessi della Sopraintendenza
di Padova, tanto da condurre già da Gennaio 2010 la
incessante campagna pubblicitaria per l'adozione delle pietre di trachite,
con incise le iniziali dell'adottante, 200 euro ciascuna pietra, collocate
nel "Parterre di Villa dei Vescovi"? Pietre, si suppone,
già "piazzate" in un certo numero per realizzare "Il
Parterre" distruggendo il brolo Rinascimentale di
Andrea da Valle e soffocandolo sotto
una colata di cemento e pietre che, il FAI e Luciani,
ribattezzano "Il parterre di Villa dei Vescovi" progetto dell'architetto
Domenico Luciani. Ripeto, campagna pubblicitaria del FAI
che va avanti, sorda a qualsiasi appello, da Gennaio
2010. Tutto documentato da testi e immagini sul sito Villa
dei Vescovi. Di questa, diciamo inusuale circostanza,
la Sopraintendenza di Padova ne è
a conoscenza? O ignora la pubblica offerta di pietre di trachite diramata
a soci, soci sostenitori e non soci già in atto da ben quattro
mesi? E tutto ciò avviene
in contemporanea alle dichiarazioni di Aprile alla stampa e sul sito
internet del FAI sito su cui la Presidenza Borletti
dichiara: «Riguardo l’accusa mossa
-da Giuliana D'Olcese,ndr- al FAI di stravolgere
l’aspetto storico della corte della Villa con un nuovo progetto, affidato
al professor architetto Domenico Luciani, teniamo a puntualizzare quanto
segue. Sono tuttora in corso ricerche storico-archivista avviate dal
FAI ben prima dell’inizio del lavori e la cui conclusione
è prevista per la fine di aprile. Al momento
attuale, il materiale emerso non consente pertanto alcuna ricostruzione
della corte fedele al progetto cinquecentesco - a noi ignoto
-, che certamente si conformava all’aspetto rinascimentale della Villa
e nel quale è ben difficile ipotizzare la presenza di un pozzo
collocato così espressamente fuori asse, come nella versione
proposta dal restauro del 1963. In assenza per il momento di documentazioni
archivistiche più complete, dunque, e volendo mantenere fede
allo schema a croce proposto in un disegno del 1697, il FAI ha quindi
inteso dar vita a un progetto nuovo, affidato
a Domenico Luciani e concertato con la Sovrintendenza ai Beni Architettonici
e Paesaggistici, organo scientifico autorizzato ad avvallare
l’intervento, intervento che comunque - prima di essere approvato in
via definitiva - sarà condiviso con il Comitato Scientifico che
affianca il FAI nella complessa vicenda del restauro. Questo
progetto è quindi in fase di elaborazione e ogni verifica sarà
ultimata solo nel prossimo maggio, nel momento in cui si potranno considerare
complete le ricerche archivistiche tuttora in corso». Dice
la Borletti «Al momento attuale, il materiale
emerso non consente pertanto alcuna ricostruzione della corte fedele
al progetto cinquecentesco - a noi ignoto -, che certamente
si conformava all’aspetto rinascimentale della Villa e nel quale è
ben difficile ipotizzare la presenza di un pozzo collocato così
espressamente fuori asse, come nella versione proposta dal restauro
del 1963». Allora, la Presidenza FAI,
Borletti, faccia un tour culturale tra Ville
Venete, Monasteri, Abazzie, Palazzi veneziani, Campielli, isole della
Laguna e, a parte il resto,
scoprirà di non aver pronunciato parole veritiere quando
sostiene, tanto per fare un solo esempio, doveroso
chiarire informazioni errate e parole non veritiere di
Giuliana D'Olcese sulla esistenza e collocazione del pozzo. Di
antichi pozzi non collocati al centro di broli, chiostri,
corti, palazzi, piazze, ecc., ecc., il Veneto
ne è pieno. Fino a prova contraria, i pozzi, vengono
collocati la' dove c'è le falde acquifere. Ha straragione
la fan del brolo Rinascimentale di Andrea da Valle su Facebook,
Rita Laura Netti. Anche io, come moltissimi soci sostenitori del FAI,
siamo sconcertati, e sconcertati è dir poco, dal fatto che il
FAI collochi a 200 euro ciascuna le
pietre di trachite ancora prima, a sentire la
Presidenza dei FAI, di avere i permessi della Sopraintendenza
di Padova. E non secondario, sconcertati dal fatto che per
combattere un socio sostenitore come me - che per aiutare il FAI nei
restauri ha adottato una stanza di Villa dei Vescovi - mi diffidi rivolgendosi
ad uno degli studi legali più cari del
mondo. Lo studio DLA PIPER,
(!). Grottesco, ridicolo, IO ipertrofico. Studio
legale e diffida che il FAI paga con
i contributi privati e pubblici, vedi
5x1000, le quote associative, le donazioni
elargite per i beni culturali da salvare. Oltretutto, suscita ilarità
che per schiacciare una pulce come
me il FAI si rivolga al Gigante
Golia com'è la DLA PIPER
avvocati associati. Badget? Circa
un miliardo e ottocento milioni l'anno. Allora, se tanto ci da tanto,
progetti, interessi e appetiti economici della Presidenza
e dei vertici del FAI su Villa
dei Vescovi appaiono incommensurabili, appetiti da giganti.
Ma Presidenza e vertici ignorano, oltre a ciò che non possono
e non devono continuare a far finta di ignorare, che chi negli anni
60 ha salvato Villa dei Vescovi dal totale abbandono e dal degrado,
e fatto politica per 25 anni, non si lascia intimidire da una diffida
lettera minatoria di stampo insulare, come scrive un fan su Facebook. Anzi,
la pubblica orgogliosamente e i suoi contenuti e la sua inconsistenza
vengono smentite platealmente da uno dei giuristi più stimati
e quotati nel mondo, il costituzionalista Stefano
Rodotà. E, visti gli Articoli
9 e 21 della Costituzione italiana, contenuti e diffida si
moltiplicano per milioni di dissensi. Una risposta
pubblica esemplare. Quindi, ricapitolando, risponda il
FAI sulla sicumera dimostrata dell'avere
già in tasca i permessi della Sopraintendenza ai Beni Culturali
di Padova tanto da condurre la campagna pubblicitaria alle pietre da
adottare, costo 200 euro ciascuna,
campagna che va avanti incessante già da inizio Gennaio
2010. La Egregia Sopraintendenza di Padova, di QUESTO,
ne è a conoscenza? o lo IGNORA? Versare
una colata di cemento su un brolo Rinascimentale, come vuole
fare la Presidenza del FAI, Borletti,
è come seminare di mine anti uomo
il percorso di una scolaresca. Cosa ne pensa la Presidenza
del FAI, Borletti,? Giuliana
D'Olcese de Cesare (
Aprile-Maggio 2010 )
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Lettere, e alcuni dei Commenti su Facebook
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http://www.facebook.com/pages/Luvigliano-di-Torreglia-PD/Villa-dei-Vescovi/157519585792
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Condivisione Grazie a facebook
ho appreso la saga Villa dei Vescovi e ne sono rimasta sconcertata:
ennesimo scempio delle bellezze che percorrono l'Italia da nord a sud. Proposte
allucinanti di "RESTAURO" ??? che denotano purtroppo una decadenza
di stile, buon gusto e ... strano a dirsi ... SENSIBILITA' E CULTURA! Vorrei
fare l'impossibile per impedire questa violenza, comprendo e rivivo
personalmente la sua dedizione di anni nel seguire passo a passo le
operazioni di un vero restauro e tutte le problematiche che inevitabilmente
ne conseguono, anche con le maestranze. L'accecante narcisismo dei
progettisti e degli imprenditori non fa capire che fare il nuovo non
deve portare ad una sovrapposizione e a un contrasto con la storia. NON
SI DEVE SCEGLIERE CIO' CHE CONVIENE FARE, MA CIO' CHE E' GIUSTO FARE!!! Post
firmato
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2) *DDL. Articolo 452-sexies- Qualche
minuto fa ho assistito, sul tg1, all'esaltazione del F.A.I. per una
barbieria dell'ottocento a Genova e un'edicola in ferro batturo sempre
ottocentesca a Mantova. Un'esaltazione che credo sia pilotata visto
e considerato che la Sua battaglia è nei confronti di un'organizzazione
equivoca e ormai asservita ad interessi e finalità diverse da
quelle dichiarate. Con stima L..P. Lettera firmata
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La diffida del FAI? Inconsistente è
dir poco.
Diritto di critica storica –
Verità anche putativa. In
sede di critica storica, l'autore della pubblicazione può esprimere
giudizi anche poco lusinghieri sui personaggi dei quali tratta, ma,
perché la sua condotta sia scriminata e non integri, quindi,
il reato di diffamazione, occorre ovviamente che egli abbia osservato,
innanzitutto, il limite che gli impone di riferire notizie vere o almeno
seriamente controllate. Cassazione
penale , sez. V, 07 marzo 2007 , n. 18808 in Guida al diritto 2007,
25 84 Con rinnovata stima, Arrigo Liquori
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*Rodotà e l'Articolo 9 della Costituzione (;-)
Brava Giuliana, OK, direi obiettivo centrato al 100%! happy weekend, Francesco
Martin
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La diffida del FAI? Un gesto
assai poco avveduto per un'istituzione, visto che il FAI è un'istituzione.
Soprattutto, un gesto di inqualificabile antidemocratica, spocchiosa,
poterosa & assai costosa sopraffazione. Versare un colata di cemento
su un brolo Rinascimentale, come vuole fare la Presidenza del FAI, Borletti,
è come seminare di mine anti uomo il percorso di una scolaresca.
Cosa dicono La Borletti and C/o? Cosa ne pensano soci del FAI, e
non soci, dell'operato e della diffida del FAI, è leggibile da
tutti anche su Villa dei Vescovi su Facebook http://www.facebook.com/pages/Luvigliano-di-Torreglia-PD/Villa-dei-Vescovi/157519585792 Post
firmato
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Splendido Rodotà! Davvero
una lezione di alto contenuto, culturale e giuridico, un monito a chi
ritiene di operare scelte arbitrarie imponendole dall'alto di una presunta
superiorità intellettuale, che sconfina nella supponenza e nell'arroganza.
Mi auguro davvero che i vertici del FAI riflettano e facciano marcia
indietro, perché il FAI resta, mentre le persone non all'altezza
vanno rimosse e allontanate. Lettera firmata
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Grande prof. Rodotà! Mi
sembrava sproporzionata l'intimazione alla "continenza verbale"
..nel sito non c'erano male parole, iastemme ecc.ecc.ma solo toni icastici
e, tutto sommato, non offensivi. Post firmato
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Il prof. Rodotà, con stile, equilibrio
e saggezza, dà al nostro paese un'ennesima lezione di alto contenuto
culturale e giuridico. Le Sue parole suonano come un invito
a tutti noi a impegnarci, nel solco dell'art. 9 della Costituzione,
a difesa del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione.
Che è quello che qui si sta facendo, senza alcuna arroganza,
con sentimenti misti di incredulità e stupore, con una punta
anche di indignazione (pathos che Plutarco giudica positivo, perché
è la reazione a ciò che si considera un male). Ci auguriamo
che i vertici del FAI riflettano, sospendano e facciano marcia indietro,
perché il FAI è un'istituzione amata da tutti gli italiani,
indistintamente, e gli errori di valutazione non sono mai delle istituzioni,
ma dalle persone che pro tempore le dirigono. Sta a loro rimediare,
sta a noi avanzare le nostre perplessità e le nostre critiche. Post
firmato
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Villa dei Vescovi Straordinario,
commovente, preziosissimo, unico: Sinistra, Centro, Destra, Lega,
Indipendesti, Serenissimi, Cittadine e Cittadini, Uomini e Donne della
Cultura, dei mestieri, Universitari, Imprenditori, Gondolieri, Intellettuali,
tutti uniti per salvare dallo scempio di una colata di cemento il brolo
di Andrea da Valle in VILLA dei VESCOVI www.villadeivescovi.net Post
firmato
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IL FAI sopravvive con il denaro dei benefattori
che gli danno fiducia e non può tradire i compiti che gli sono
affidati, né può spendere il denaro della gente in avvocati,
per sostenere cause insostenibili. Trovo assurdo che si
metta in moto la DLA PIPER avvocati associati (badget di circa un miliardo
e ottocento milioni l'anno) per una diffida che non ha neanche ragione
di essere. Quanto è costata ai donatori questa diffida? Il
denaro che viene donato al FAI andrebbe speso per salvaguardare i beni
culturali e non per chiudere la bocca a chi è in disaccordo con
i loro progetti. Post firmato
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Ammiro molto la tenacia di Giuliana per la
salvaguardia di questo bel pezzo del patrimonio storico italiano. Dovrebbe
essere più facile in Italia preservare quello che dopotutto è
la risorsa principale di questo paese. Qui in America sarebbe gia stata
messa sotto una campana di vetro. Mi auguro di visitare presto la villa
a restauro ultimato. Post firmato
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Intervista sacrosanta a Giuliana D'Olcese L'intervista
dei quotidiani il Padova e Il Corriere del Veneto alla Signora Giuliana
D'Olcese, a difesa del brolo di Villa dei Vescovi, brolo del grande
architetto del Rinascimento Andrea da Valle, è sacrosanta, e
molto utile alla difesa dei Monumenti e dei Beni culturali del Veneto. Un
sincero plauso al Corriere Veneto Padova dalla Cittadina del mondo,
onoraria di Padova Lettera firmata
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Incredibile l'incompetenza architettonica del
Fai Stefano
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Come ambientalista della prima ora non
credo ai miei occhi quando vedo il progetto di lastricato al posto del
prato originario davanti ad una magnifica villa storica come Villa dei
Vescovi. Sarebbe grave se questo fosse opera proprio del FAI, che
si fa vanto di tutelare le ville, non di trasformarle. Naturale e condivi...sibile
l'indignazione della D'Olcese, che comunque non superano la soglia di
tolleranza. Chi non vuole le critiche si comporti in modo impeccabile. Post
firmato
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Ma ti rendi conto??? Hanno lo scopo di salvaguardare
l'ambiente e chiedono soldi per le pietre da mettere al posto del brolo? Come
farà IL FAI adesso a salvare la faccia? Il sommo Poeta disse: "Voce
dal sen fuggita poi richiamar non vale; non si trattien lo strale
quando dall'arco uscì." Post firmato
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Commento: Benvenuto nella Rubrica di Giuliana
D'Olcese Direi di imparare l'italiano come prima cosa:
"qualunqui" grida vendetta. Siete degli ignoranti senza rimedio
( e senza speranza ). Lettera firmata
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Esimio Orlandi Ha ragione, e
torto, allo stesso tempo. Il linguaggio corrente, quindi di conseguenza
il modo e l'uso dello scrivere corrente, ma sopratutto il linguaggio
mediatico, purtroppo, via via nel tempo hanno subito variazioni perfino
di sintassi. (Arbasino docet). La massa dei lettori sulla diatriba "qualunqui
o "qualunque", rileverebbe esattamente il contrario: "Direi
di imparare l'italiano come prima cosa: "qualunque" grida
vendetta. Siete degli ignoranti senza rimedio ( e senza speranza)." E'
un po' come la diatriba politica sulla Costituzione: Costituzione materiale,
o Costituzione e basta? Dubbio Amletico finora irrisolto e irrisolvibile... Ma
lei, forse, ha "compresso" un certo suo livore, voleva parlare
di altre cose forse? Forse di Villa dei Vescovi
? E' un po' che la mena... Non si faccia tanta ingiustificata bile,
orsù coraggio!, se no finisce che invece che su troppe 'cosucce',
avrà torto marcio su tutta la linea. Un sorriso rosa Magnifique,
e un consiglio: impari a rispettare la verità, e la realtà
lampante, delle cose, delle persone, della Storia.
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(;-)
Risposta firmata |
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Villa dei Vescovi - Il FAI puntualizza quanto
segue: "Questo progetto è quindi in fase di
elaborazione e ogni verifica sarà ultimata solo nel prossimo
maggio, nel momento in cui si potranno considerare complete le ricerche
archivistiche tuttorain corso". www.fondoambiente.it Sembra
un risultato...!!! Post firmato
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Caro Pippo, sono anch'io in contatto con i
vertici nazionali del FAI, ma non capisco perché,
a ricerche in corso, sia stata lanciata nel frattempo una campagna di
sottoscrizione a 200 € per avere il proprio nome inciso su una lastra
di trachite. La cementificazione (perché su questa base poggerranno
le lastre di trachite) di un brolo è un'operazione culturalmente
indebita e inaccettabile. Il FAI è una istituzione culturale
benemerita e credibile e deve fare marcia indietro su questa operazione,
pena una forte perdita di credibilità. Le ricerche archivistiche
una risposta l'hanno già data ed è la pianta del XVII
secolo dove si vede benissimo il brolo, con i vialetti, il pozzo, le
piante e le siepi. Confido nel buon senso e nel tenere alta la vigilanza.
Un abbraccio Giuliano (oggi sessantenne) Post firmato
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Ecco il brolo, il pozzo, uno degli alberi secolari. Tutti
elementi che saranno distrutti se la "Sopraintendenza ai Monumenti
e ai Beni Culturali" di Padova darà i permessi allo strazio
di Villa dei Vescovi e alla cancellazione del grande Andrea da Valle
per far posto a Domenico Luciani e al suo orribile progetto: coprire
il brolo con una colata di cemento e lastre di trachite. Distruggere
il pozzo, annientare gli alberi secolari, la limonaia. Già
il fatto che proprio una "Sopraintendenza" accetti di discutere
un simile progetto fa pensare, diciamo pensare, a cose assai poco chiare. Leggete
tutto, tutti gli ultimi sviluppi della vicenda brolo su www.villadeivescovi.net Post
firmato
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Scrive un Fan di Villa dei Vescovi su Facebook, "Certo
che quella pavimentazione è proprio oscena. 200 euro per una
lastra di trachite? Dovranno installare un buon antifurto... Vai Giuliana,
combatti! Lettera firmata
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L'intervista on line, Home Page Grazie,
ti sono vicino come sempre. Quello che documenti e denunci da tempo
è una cosa che mi fa indignare. Forse non sai che sono un ultras
della conservazione dell'arte e del paesaggio! Che ne pensa al riguardo
la tardigrada Italia Nostra, reattiva come una statua di marmo? Per
la quale creai 3 anni fa una bellissima agenzia stampa-blog, ad horas
(loro che ci mettono mesi e anni per prendere una decisione). Immagino
che l'avrai già contattata. Se non ne parli ci sarà qualche
motivo... Il FAI della Crespi dovrebbe cambiare acronimo: quel "fai"
si presta a troppi equivoci. Più che fare si dovrebbe fare
bene. Se no, è meglio non fare. Voglio un NON-FAI se il FAI è
questo...:-) un abbraccio nv Lettera firmata
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Carissimo, cancella, Giuliana D'Olcese NON
è CONTESSA Ma è un essere che tiene
sopra ogni cosa al rispetto dei Monumenti, e fa qualsiasi cosa per preservare
Monumenti, Città e identità Storiche e territoriali. Pensa
tu che a Roma ogni mattina giro il mio grande quartiere e strappo tutti
i cartelli abusivi, tale è lo scempio di pubblicità abusiva
di tutti i tipi che c'è in questa città. Sì, Villa
dei Vescovi è un gioiello unico, una reggia, un capolavoro da
consegnare intatto ai posteri come ci è stato affidato dalla
Storia, affinché tutti godano nei secoli futuri di tanta bellezza.
Oggi non è accettabile che architetti contemporanei vengano autorizzati
a distruggerne parti essenziali, storiche, come il brolo di Andrea Da
Valle, brolo cinto da mura Sansovinesche, con alberi secolari e il pozzo
nato con la villa. Vittorio Olcese, mio ex marito, con cui l'abbiamo
salvata, si rivolta nella tomba, e si rivolta, in primis, Monsignor
Bortignon il Vescovo di Padova che con grandissima fiducia la afffdò
a noi. www.villadeivescovi.org http://www.virusilgiornaleonline.com/rubricadol.htm www.villadeivescovi.net
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Hello! Gentile Giuliana, ti
ringrazio per aver chiesto la mia fb-amicizia e avermi dato la possibilità
di leggere tutti i tuoi interessanti ed appassionati interventi a tutela
di un complesso così straordinario. Sono un archeologo siciliano
e insegno storia dell'arte in prov. di Pd avendo sposato una tua conterranea. Anche
se la mia famiglia paterna è fuggita da VE dopo il trattato di
Campoformio in Sicilia e lì si è radicata. Considero la
mia Isola una meravigliosa culla di valori e contrasti arricchentni.
Ritengo tutte le robe tipo "Veneto Nasion", Venesia signora
del Veneto, irridentismi vari, eccetera eccetera delle gran menate poichè
mistificazioni culturali basate su considerazioni più filosofiche
che storiche. Mi duole leggere che molti dei tuoi sostenitori si esprimono
in modi a me del tutto estranei e privi di interesse. Se vuoi, ci possiamo
ugualmente confrontare in futuro su temi di alto livello come la salvaguardia
dei beni culturali, pur avendo interessi e passioni politiche abbastanza
divergenti. Fammi sapere. Post firmato
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Ho letto quella che più che una diffida
sembra una lettera minatoria. D'altronde in Italia ai
terroristi di varia natura siamo abituati, perché da sempre ci
confrontiamo col terrorismo di stato e i suoi ambigui rappresentanti. La
triste consapevolezza che questi mercenari legali agiscano pur rendendosi
conto della vergogna che stanno difendendo agita le coscienze. Post
firmato
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Villa dei Vescovi su Facebook: "Penosamente
vergognoso che un ente che dovrebbe tutelare la bellezza architettonica,
proponga invece simili stupri. Post firmato
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Grazie per l'adesione a Fan di Villa dei Vescovi
su Facebook. Penosamente vergognoso è una espressione
quasi gentile per un vero misfatto come la pavimentazione di un giardino
Rinascimentale di Andrea da Valle, e tutto perchè? Per farci
matrimoni, feste ecc, ecc, con catering ecc. Ma il FAI non si rende
conto dell'indignazione e della rabbia che suscita nei Veneti, tutti,
e negli Italiani amanti dell'Arte? Post firmato
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il Mostro? Un milione di euro Certo
che quella pavimentazione è proprio oscena. Poi... 200 euro per
una piastrella? Dovranno installare un buon antifurto... Vai Giuliana,
combatti! Post firmato
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Se non si rendono conto di compiere uno stupro
architettonico, non possono avere la capacità mentale
neppure di comprendere l'indignazione che suscitano. Post firmato
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Un'altra esortazione agli amici della cultura
veneta. visto che siete bravissimi ad assemblarvi, ripropongo
una battaglia culturale da combattere in tanti. Prima visitate e leggete
gli ultimi sviluppi della vicenda del brolo di Villa dei Vescovi su
www.villadeivescovi.net, poi fate e fai iscrivere
tantissimi fan su Villa dei Vescovi su Facebook http://www.facebook.com/pages/Luvigliano-di-Torreglia-PD/Villa-dei-Vescovi/157519585792 è
una battaglia anche per la libera informazione e la libertà di
pensiero, di opinione e di stampa Post firmato
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Dichiarazioni sul nuovo restauro degli affreschi,
la nota di Giuliana D'Olcese, il doc del 1966, il Premio
nel mondo, l'Appello per il loggiato di Brera «Soprintendenza
ai Monumenti di Venezia-Certificato di Collaudo Restauro Affreschi» Celebre,
anzi celeberrima, è la rivalità tra critici d'arte. (...).
...... Continua su http://www.villadeivescovi.net/collaudo_restauro.htm
- VILLA DEI VESCOVI Certificato di Collaudo Restauro Affreschi - www.villadeivescovi.net Adesione,
grazie! Post firmato
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E dopo tanta onorevole Storia, sul blog Villa
dei Vescovi http://villadeivescovi.wordpress.com/ Villa
dei Vescovi, preziosa gemma della Serenissima, commissionata nel 1527
a Giovanni Maria Falconetto dal Vescovo di Padova Francesco Pisani e
fatta erigere come sua residenza estiva in Luvigliano di Torreglia,
fu bene della Curia di Padova fino al 1962 anno in cui il Vescovo di
Padova, Monsignor Bordignon, la cedette a Giuliana e Vittorio Olcese
che la restaurarono e l'arredarono in maniera talmente esemplare da
meritare nel 1967, dall'American National Society of Interiors Decorators
Foundation, il Primo Premio nel mondo per il miglior restauro ed il
miglior arredo dell'anno di un Monumento d'Arte, oggi, per mano del
FAI E DI DOMENICO LUCIANI ARCHITETTO, deve subire l'onta della distruzione
del suo brolo Rinascimentale sostituito da un luttuoso mausoleo funerario
pavimentato da una colata di cemento e pietre di trachite con incise
le iniziali di quanti adottano una pietra a 200 euro ciascuna?!?! Post
firmato
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"No all'eliminazione della storia dell'arte
dalle scuole" Per
Alberto Martini, per esempio, è necessario che qualche volonteroso
faccia conoscere maggiormente la sua arte. Infatti "il Mago del
bianco e nero" è poco noto proprio in italia. E dobbiamo
fare di tutto per salvare i monumenti storici dalla commercializzazione
selvaggia, anche da chi proprio non te lo aspetti. Venite tutti in
Villa dei Vescovi su Facebook http://www.facebook.com/pages/Luvigliano-di-Torreglia-PD/Villa-dei-Vescovi/157519585792 Post
firmato
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Serenissimi Ricordo con grande
stima e affetto i Serenissimi, mi dettero il piacere di una loro visita
a Roma e tante puntate scritte da Luca Valerio sulla loro storia per
www.virusilgiornaleonline.com
dove c'è sempre. Post firmato
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*Mrs.' Buitoni & la pelle dell'orso Gentile
signora Giuliana, Dietro suo invito sono andato a sfrugugliare come
una cane da tartufo nel suo dinamico passato ed ho capito che Villa
dei Vescovi è il contenitore della sua vita, delle sue ore felici,
di quelle ore da dimenticare, delle sue gioie e dei suoi desideri. E'
la scatola di Giuliana D'Olcese. Il cofanetto del suo cuore. Chissà
quante volte ha guardato con occhi sognanti la cappa di quello stupendo
camino, o gli affreschi, od i soffitti. E chissà quanti progetti
di restauro ha discusso con i suoi cari: "Spostiamo di qui, mettiamo
di là, laggiù non si tocca, qui ci vorrebbe un restauratore
di coscienza che non sia un Erode, là un falegname, onesto come
San Giuseppe". E così conduce la sua battaglia (pardon).
"le sue battaglie", su quei temi che
gli sono stati cari in tutta la parabola della sua vita. Brava, signora
Giuliana. Tenga duro: vincerà sempre. Lei vincerà,
e Le spiego il motivo. Il tempo è legato alle forme, e le forme
agli oggetti. Le idee non hanno forma. E pertanto sono fuori dai legami
del tempo. Godono dell'immortalità, come tutto quello che nasce
dal cuore, dalla mente, dall'anima, e come tali fanno parte dell'indistruttibilità.
Per questo le sue battaglie saranno comunque vincenti. Non è
una speranza, è una constatazione di fatto. Ho anch'io, con
la mia famiglia, un contenitore del genere. Si chiama Castell'Alfero
ed è poco lontano da Asti, sulle splendide gibbosità verde
polveroso del Monferrato. Irrinunciabili per noi; ma mi capisce: anche
per lei i vitigni fanno parte dell'essenza del luogo e dei ricordi più
dolci, impreziositi -in questo caso- dal profumo del primo autunno,
quando i grappoli fermentano ed in quei tini avviene il miracolo della
metamorfosi. Castell'Alfero non ha sempre trascorso momenti tranquilli,
ha avuto i suoi assedi, le sue perdite, il suo Risorgimento, la sua
gloria, riuscendo sempre a trionfare, in nome dell'umiltà, dell'onestà,
della medicina, della perseveranza, non senza lacrime, versate di fronte
al altrettanti camini simili ai suoi, in quell'atmosfera arcana dove
gli antenati continuano a parlarci attraverso gli oggetti. Con stima
Ito De Rolandis di Castell'Alfero
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Grazie x la comprensione e per lo sprone a
non mollare. NON MOLLO, non tema. La sua mail, non sapevo
riservatissima, mi è arrivata tempo fa in una lista dove era
inserita anche la mia, la lista ho conservata e ricambio le News. Grazie
e mi scriva più spesso le sue impressioni. Le invio in anteprima
le News che invierò domani. Perchè non si iscrive come
fan di Villa dei Vescovi su Facebook ? http://www.facebook.com/pages/Luvigliano-di-Torreglia-PD/Villa-dei-Vescovi/157519585792 Cordialmente
gd'o
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Amo Venexia sopra tutte le città italiane, l'enorme
patrimonio culturale, storico, pittorico, architettonico che rappresenta
al mondo deve far sì che ogni governo centrale, e regionale e
locale, preservino questa gemma preziosa da ogni offesa urbanistica
e umana. Tutto il Veneto e il mondo devono poter dire "E' rinata
la Serenissima!" Salviamo i monumenti secolari e inimitabili
del Veneto, salviamo dal mostro storico-architettonico-ecologico che
se ne sta impossessando, il brolo Rinascimentale di Andrea da Valle
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Commento: Benvenuto nella Rubrica di Giuliana
D'Olcese Direi di imparare l'italiano come prima cosa:
"qualunqui" grida vendetta. Siete degli ignoranti senza rimedio
( e senza speranza ). Lettera firmata
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Esimio Orlandi Ha ragione, e
torto, allo stesso tempo. Il linguaggio corrente, quindi di conseguenza
il modo e l'uso dello scrivere corrente, ma sopratutto il linguaggio
mediatico, purtroppo, via via nel tempo hanno subito variazioni perfino
di sintassi. (Arbasino docet). La massa dei lettori sulla diatriba "qualunqui
o "qualunque", rileverebbe esattamente il contrario: "Direi
di imparare l'italiano come prima cosa: "qualunque" grida
vendetta. Siete degli ignoranti senza rimedio ( e senza speranza)." E'
un po' come la diatriba politica sulla Costituzione: Costituzione materiale,
o Costituzione e basta? Dubbio Amletico finora irrisolto e irrisolvibile... Ma
lei, forse, ha "compresso" un certo suo livore, voleva parlare
di altre cose forse? Forse di Villa dei Vescovi
? E' un po' che la mena... Non si faccia tanta ingiustificata bile,
orsù coraggio!, se no finisce che invece che su troppe 'cosucce',
avrà torto marcio su tutta la linea. Un sorriso rosa Magnifique,
e un consiglio: impari a rispettare la verità, e la realtà
lampante, delle cose, delle persone, della Storia.
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(;-) Risposta firmata
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Gentile Signora D'Olcese, mi
pregio inviarle tre sentenze della Corte di Cassazione Esercizio
contestuale di cronaca e critica – Valutazione della continenza. In
tema di azione di risarcimento dei danni da diffamazione a mezzo della
stampa, ferma restando la distinzione tra l'esercizio del diritto di
critica (con cui si manifesta la propria opinione, la quale non può
pertanto pretendersi assolutamente obiettiva e può essere esternata
anche con l'uso di un linguaggio colorito e pungente,
purché non leda la integrità morale del soggetto)
e di quello di cronaca (che può essere esercitato purché
sussista la continenza dei fatti narrati, intesa in senso sostanziale
- per cui i fatti debbono corrispondere alla verità, sia
pure non assoluta, ma soggettiva - e formale, con l'esposizione
dei fatti in modo misurato, ovvero contenuta negli spazi strettamente
necessari), qualora la narrazione di determinati fatti sia esposta
insieme alle opinioni dell'autore dello scritto, in modo da costituire
nel contempo esercizio di cronaca e di critica, la valutazione della
continenza non può essere condotta sulla base dei soli criteri
indicati, richiedendosi, invece, un bilanciamento dell'interesse individuale
alla reputazione con quello alla libera manifestazione del pensiero,
costituzionalmente garantita. Siffatto bilanciamento è ravvisabile
nella pertinenza della critica di cui si tratta all'interesse pubblico,
cioè nell'interesse dell'opinione pubblica alla conoscenza non
del fatto oggetto di critica, che è presupposto dalla stessa
e, quindi, fuori di essa, ma dell'interpretazione di quel fatto, interesse
che costituisce, assieme alla correttezza formale (continenza), requisito
per la invocabilità dell'esimente dell'esercizio del diritto
di critica. Cassazione
civile , sez. III, 06 agosto 2007 , n. 17172 in Giust. civ. Mass. 2007,
7-8
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Diritto di critica – Continenza. In
tema di diffamazione, ai fini dell'applicabilità del diritto
di critica, la "continenza" delle espressioni utilizzate
va apprezzata. Tenendo conto che, soprattutto per l'intervenuta influenza
del mezzo televisivo sul mutamento del linguaggio, quello usato dai
cittadini, dagli uomini politici, dai sindacalisti e dai cosiddetti
"opinion leaders" è molto mutato nell'ultima parte
del secolo scorso. L'utilizzo di un linguaggio più
disinvolto, più aggressivo, meno corretto di quello
in uso in precedenza riguarda ormai sia il settore dei rapporti tra
i cittadini, sia quelli dei rapporti politici e della critica
politica, sindacale e giudiziaria, derivandone un mutamento
della sensibilità e della coscienza sociale: siffatto modo di
esprimersi e di rapportarsi all'altro, infatti, se è certamente
censurabile sul piano del costume, è ormai accettato (se non
sopportato) dalla maggioranza dei cittadini, i quali, pur contestando
non di rado l'uso di un linguaggio troppo aggressivo, stentano a credere
che si debba fare ricorso in tali casi alla sanzione penale. In questa
prospettiva, l'unico limite che non va superato è ravvisabile
nell'esigenza di evitare l'utilizzo di espressioni e argomenti
che trascendano in attacchi personali diretti a colpire, su un
piano individuale, senza alcuna finalità di interesse
pubblico, la figura morale del soggetto criticato: ciò
che si realizza quando si utilizzano i cosiddetta "argumenta ad
hominem" e la critica sfocia nell'inutile aggressione alla sfera
morale altrui, dovendosi escludere, in tale evenienza, il riconoscimento
dell'esimente dell'esercizio del diritto di critica. Cassazione
penale , sez. V, 05 giugno 2007 , n. 34432 in Guida al diritto 2007,
42 94
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Cassazione:
giornalista è libero nella interpretazione dei fatti.
Può essere provocatorio ma non può scivolare nell'insulto La
Corte di Cassazione spezza una lancia in favore degli organi di stampa
sottolineandone il ruolo cruciale di controllo nella società
democratica "anche nell'informare il pubblico del funzionamento
del sistema pubblico". E riconosce il valore di "esimente",
alla "personale interpretazione" dei fatti data da un giornalista,
anche quando ricorre "ad una certa dose di provocazione".
Questo a patto che "le espressioni utilizzate non scivolino in
insulti". Il sì alla libera interpretazione dei fatti
viene dalla V Sezione penale (sentenza n.40408/2009) che ha rilevato,
richiamando quando affermato dalla la Corte europea dei diritti dell'uomo,
come "la stampa è uno dei mezzi attraverso i quali la politica
e la pubblica opinione possono verificare se i giudici assolvono le
loro alte responsabilità in modo conforme alle finalità
per le quali sono stati investiti". Si tratta di un ragionamento
che è "doveroso estendere alla attività giornalistica
riguardante ogni apparato del potere pubblico, compreso quello amministrativo
in generale per la sua rilevanza e capacità di coinvolgimento
degli interessi dei privati". Sulla scorta di tale principio
la Corte ha prosciolto un giornlista accusato di diffamazione perchè
aveva scritto in occasione di una ispezione subita da un Istituto autonomo
delle case popolari da parte di incaricati del ministero del Tesoro
che "il presidente dell'Ente avrebbe invitato i dipendenti a tenere
un atteggiamento di ostracismo nei riguardi degli ispettori". La
procura di Palermo aveva sostenuto che quella libera interpretazione
sul "comportamento ostruzionistico" fosse offensiva e meritevole
di condanna. La Corte nella parte motiva della sentenza ha affermato
che "la critica che si manifesti attraverso l'esposizione di una
personale interpretazione ha valore di esimente" e questo perchè
"la critica costituisce attività speculativa che non può
pretendersi asettica e fedele riproposizione degli accadimenti reali
ma, per sua stessa natura consiste nella rappresentazione critica di
questi ultimi e, dunque, in una elaborazione che conduce ad un giudizio
che, in quanto tale, non può essere rigorosamente obiettivo e
imparziale, siccome espressione del retroterra culturale e politico
di chi lo formula". (Data: 17/10/2009 9.47.00 - Autore: Roberto
Cataldi) Altre
informazioni su questa sentenza
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