VILLA
DEI VESCOVI
|
Caravaggio - Bacon
|
Giuliana D'Olcese de Cesare
scrive al direttore del Corriere della
Sera
|
«Corazzata
Potemkin - The Man of Military cap» |
|
|
Caro de Bortoli, ho letto il bellissimo servizio
sull'esposizione, Caravaggio - Bacon, che verrà inaugurata
domani, primo Ottobre, alla Galleria Borghese di Roma. E leggendo l'articolo
di Vincenzo Trione ho notato che colloca il primo dipinto di Francis
Bacon, ispirato alla «Corazzata Potemkin», nell'anno
1957. Scrive infatti il Trione (...) «Ancor più
determinante la scoperta della «Corazzata Potemkin»
di Ejzenstejn. Una traccia che sarà reinterpretata in un dipinto
nel 1957: esasperata versione dell'urlo dell'infermiera con gli occhiali
rotti che si vede nel capolavoro del regista russo». Vorrei
informare il Trione che il ciclo delle opere di Bacon, ispirate
dai temi della Corazzata Potemkin, data dal 1947. Ciclo
iniziato con il dipinto che segue, dal titolo «Corazzata Potemkin
- The Man of Military cap», opera esposta in due Biennali
d'Arte di Venezia, al Palazzo della Permanente di Milano, al Grand Palais
di Parigi, a Londra e in numerose rassegne d'arte nazionali. E a
proposito del delizioso articolo di Irene Brin, e della mostra
su Francis Bacon da lei ordinata nel 1958, Milano (ed il Corriere
della Sera) dovrebbero rendere omaggio anche a Beatrice Monti della
Corte, allora compagna dello scultore Andrea Cascella, poi
moglie dello scrittore Gregory Von Rezzori, ed alla sua Galleria
dell'Ariete, allora in un affascinante tipico cortile di via
Sant Andrea. Beatrice Monti, infatti, fu la prima gallerista
in Italia, quasi in Europa, ad organizzare una esposizione di Francis
Bacon. Era il Febbraio o il Marzo del 1958. Mostra che
vide molti collezionisti milanesi divenuti celebri e moltissimi visitatori
ma che vendette un solo quadro, uno dei ritratti della serie Uomini
blu che in seguito fu ceduto ad una Galleria d'Arte di Torino. E
quell'unico dipinto venduto chi lo acquistò? Vittorio Olcese
come regalo di fidanzamento a Giuliana de Cesare. Un mese dopo,
la coppia Sandro Somarè / Luciana Momigliano, rinunciarono
al dipinto scelto al vernissage della mostra. A quei tempi, di Bacon
i milanesi dicevano: Gran bel pittur! Ma come si fa a metterselo
in casa?!!!" ed è così che a Milano, durante
ben dieci anni, nessun collezionista, tranne Vittorio ed io, comprò
un solo quadro. E della mostra fatta di 30 splendide opere, tra cui
quattro rari splendidi ritratti di Cardinali ispirati al Velàsquez,
a Londra ne tornarono 29. Invenduti. Negli anni che seguirono,
a Villa dei Vescovi
era un passaggio continuo di collezionisti, critici, artisti, anche
milanesi, che vollero vedere e studiare "i Bacon della collezione
Olcese". Opere che, poi, presero la via della Svizzera. Beatrice
Monti è stata una grande e coraggiosa gallerista, a Milano
ha dato molto, meriterebbe qualche ricordo. Così come lo meriterebbe
Luca Scacchi Gracco, un vero geniaccio dell'arte, il primo in
assoluto a portare a Milano opere di Bacon, Giacometti, Sutherland,
Moore, Arp, Klimt, Sheele, Kokoska, Grotz, di Otto Dix e di tanti
artisti allora sconosciuti in Italia. Fu nello stesso anno, nel 1958,
che Beatrice Monti e Irene Brin, prime in Italia, pressochè
in Europa, credettero nella pittura di Bacon ordinando le due
prime mostre del grande artista in Italia. Peccato che la signora Brin
non abbia citato Beatrice Monti e Luca Scacchi Gracco. La
ringrazio per l'attenzione, buon lavoro
|
|
Il mistero, falso, dei veri disegni di Francis Bacon
|
di Cristiano Lovatelli Ravarino
|
|
|
|
|
|
Galleria
Borghese - Roma - 1 Ottobre 2009 - 24 Gennaio 2010
|
http://www.caravaggio-bacon.it/
|
|
|
|
Breve biografia di Francis Bacon
|
|
1909
|
|
Francis Bacon nasce a Dublino da genitori inglesi. Suo padre è
un capitano in pensione, allevatore e allenatore di cavalli da corsa.
|
|
|
|
|
|
1914 1927
|
|
All'inizio della Prima Guerra Mondiale la famiglia si trasferisce
a Londra, alternando soggiorni in Irlanda e in Inghilterra. Bacon,
che soffre di asma, prende lezioni da un maestro privato. A sedici
anni, dopo una lite col padre, si reca a Londra dove svolge piccoli
lavori. Il padre lo affida quindi alle cure di uno zio che lo porta
con sè a Berlino. Qui il ragazzo si immerge nei piaceri e
negli svaghi che la città offre.Nel 1927 si reca a Chantilly
dove ammira la Strage degli innocenti di Poussin. A
Parigi conosce le opere di Picasso, destinate ad esercitare su di
lui un'impressione fortissima: dopo l'incontro con l'opera del pittore
spagnolo Francis Bacon inizia a dipingere.
|
|
|
|
|
|
1929 1939
|
|
Tornato a Londra inizia un'attività di decoratore presto
abbandonata per dedicarsi alla pittura. Conosce il direttore dei
grandi magazzini Peter Jones, Eric Hall, che sarà suo amante
per circa quindici anni. Nel 1933 realizza la prima Crocefissione. Nel
1934 organizza una mostra nella Transition Gallery da lui stesso
gestita, che si risolve con un insuccesso. Nel 1936 l'esposizione
internazionale del Surrealismo rifiuta una sua opera; nel 1937 Bacon
espone in una collettiva organizzata dall'amico Eric Hall ad Agnew
(Londra). Scoraggiato nei confronti della propria arte, Bacon distrugge
molte sue tele e fino al 1944 smette quasi di dipingere.
|
|
|
|
|
|
1940 1948
|
|
Nel 1941 muore il padre di Bacon e l'artista, non idoneo per il
servizio militare, entra nell'ARP, che ha il compito di far rispettare
l'oscuramento e di prestare aiuto alle vittime dei bombardamenti. Realizza
il trittico Tre personaggi alla base di una Crocifissione
che Eric Hall acquista per poi donarlo alla Tate. Nel 1945-46 espone
Personaggi in un paesaggio e Studio per una figura
alla Redfern Gallery. Conosce l'artista Graham Sutherland che
gli presenta Erica Brausen, suo futuro mercante d'arte per circa
dieci anni. La Brausen acquista il suo dipinto Pittura per
poi venderlo al Museo d'Arte Moderna di New York. Tra il 1946 e il
1950 Bacon trascorre molto tempo a Montecarlo dedicandosi al gioco
molto più che all'attività artistica.
|
|
|
|
|
|
1949 1954
|
|
Nel 1949 inizia la serie delle Teste, che entra
alla Hanover Gallery di Erica Brausen. Bacon, che preferisce non
avere un contatto diretto con opere d'arte originali ma studiarle
attraverso riproduzioni fotografiche che consentano di rielaborare
il modello in totale autonomia, comincia ad utilizzare gli studi
fotografici di Edward Muybridge come fonte di ispirazione. A partire
da uno foto di Kafka realizza il Ritratto di Lucien Freud.
Bacon inizia una relazione con il pilota di caccia Peter Lacy. Nel
1953 divide l'appartamento con David Sylvester, che realizzerà
in seguito una raccolta di interviste di fondamentale importanza. Nel
1954 esegue la serie Uomini blu. Con Lucian Freud e
Ben Nicholson rappresenta la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia.
|
|
|
|
|
|
1955
|
|
L'Institute of Contemporary Art di Londra ospita la prima retrospettiva
dell'artista con tredici sue opere. Bacon conosce i collezionisti
Lisa e Robert Sainsbury, che diventeranno suoi sostenitori. Partecipa
a una collettiva al Museum of Modern Art di New York e dipinge una
serie di quadri ispirati alla maschera del poeta William Blake.
Comincia a presentare le sue opere sotto vetro.
|
|
|
|
|
|
1956
|
|
Inizia i viaggi a Tangeri, dove trascorrerà sei anni insieme
a Peter Lacy.
|
|
|
|
|
|
1957
|
|
Dipinge Il pittore sulla via di Tarascona ed espone
la serie Van Gogh alla Hanover Gallery.
|
|
|
|
|
|
1958
|
|
Lascia la Hanover Gallery ed entra nella Marlborough Fine Art
di Londra.
|
|
|
|
|
|
1959
|
|
Muore Eric Hall.
|
|
|
|
|
|
1963
|
|
Bacon partecipa a diverse manifestazioni internazionali a San
Paolo, Chicago, Kassel. Nel 1960 espone trenta opere alla Marlborough
ricevendo un positiva accoglienza. L'anno successivo si trasferisce
nella zona di South Kensington. Nel 1962 la Tate ospita una retrospettiva
della sua opera. Muore Peter Lacy a Tangeri; l'artista dipingerà
in suo ricordo Paesaggio di Malabata. Nel 1962 David
Sylvester registra la prima serie di conversazioni con Bacon. George
Dyer diviene il suo amante. Il Guggenheim di New York e L'Art Institute
di Chicago ospitano retrospettive sull'artista.
|
|
|
|
|
|
1964 1969
|
|
Bacon realizza il grande trittico Tre personaggi in una
stanza, oltre a un primo ritratto di Isabel Rawsthorne,
che lo presenterà ad Alberto Giacometti; dipinge la Crocifissione
oggi a Monaco. Incontra lo scrittore Michel Leiris, al quale si devono
pagine fondamentali sull'artista. Nel 1966 Bacon espone a Parigi
alla Galleria Maeght. Nel 1967si tengono due mostre di successo,
una alla Marlborough di Londra, l'altra alla Marlborough di New York.
Riceve il Carnegie Institute Award of Painting di Pittsburgh e il
premio Rubens.
|
|
|
|
|
|
1970 1974
|
|
Nell'aprile 1971 muore la madre di Bacon, in Sud Africa. Lo stesso
anno il Grand Palais di Parigi ospita una retrospettiva di grande
successo con circa cento sue opere. Qualche ora prima dell'inaugurazione
George Dyer si suicida in una camera d'albergo. In suo onore Bacon
dipinge Trittico 1971. L'artista si concentra ora sul
lavoro ed esegue molti autoritratti.
|
|
|
|
|
|
1975 1079
|
|
Nel 1975 il Museum of Modern Art di New York ospita una mostra
dell'artista che ne consacra la fama internazionale. Per alcuni anni
Bacon vive a Parigi dove espone alla Galleria Claude Bernard. Seguono
mostre in Sud America e in Spagna. Bacon conosce Balthus, direttore
dell'Accademia di Francia di Villa Medici a Roma.
|
|
|
|
|
|
1980 1986
|
|
Bacon esegue il Trittico Orestea ispirato all'opera di
Eschilo. Si susseguono mostre in Giappone e una seconda
retrospettiva alla Tate.
|
|
|
|
|
|
|
|
1987 1992
|
|
Nel 1987 Bacon dichiara a Michael Peppiatt: "Van Gogh
ha toccato molto da vicino il concetto di verità nell'arte
quando ha detto [...]: Ciò che faccio è forse privo
di verità, ma questo riesce ad evocare la realtà con
maggiore precisione". A Mosca si inaugura la prima
mostra del pittore in Russia, presso la Galleria Tret'jakov. Esegue
una nuova versione del trittico del 1944, Tre Studi di figure
ai piedi di una Crocefissione. Muore il 22 aprile 1992 a Madrid.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Breve biografia di Caravaggio
|
|
1571
|
|
Michelangelo Merisi nasce a Milano, probabilmente il 29 settembre.
|
|
|
|
|
|
1577
|
|
Per sfuggire la peste si trasferisce a Caravaggio, dove muoiono
il padre e i nonni paterni.
|
|
|
|
|
|
1584
|
|
Entra nella bottega del pittore Simone Peterzano, dove resta
per quattro anni, periodo nel quale studia i maestri della scuola
lombarda e veneta.
|
|
|
|
|
|
1588
|
|
Il 6 aprile termina il contratto con il Peterzano; in questi
anni compie diversi viaggi a Venezia.
|
|
|
|
|
|
1592
|
|
Caravaggio si trasferisce a Roma. Inizialmente esegue copie di
quadri sacri da impiegare come pagamento per un alloggio nella pensione
gestita da monsignor Pandolfo Pucci. Entra nella bottega di Lorenzo
il Siciliano e, in seguito, frequenta quella del maestro Antiveduto
Grammatica, pittore manierista senese.
|
|
|
|
|
|
1593
|
|
Inizia a lavorare nella bottega del Cavalier D'Arpino, uno dei
pittori allora più noti, che tutta via lascia in seguito
a contrasti. Viene quindi ricoverato per malattia all'Ospedale della
Consolazione. Risalgono probabilmente a questo periodo l'Autoritratto
come Bacco e il Ragazzo morso da un ramarro.
|
|
|
|
|
|
1595
|
|
Caravaggio conosce il cardinal Francesco Maria Del Monte,
ambasciatore del granduca di Toscana a Roma. Si trasferisce a
Palazzo Madama, residenza del cardinale, dove resta fino al 1600. A
questi anni risalgono la Buona Ventura, I Musici, il Giovane
che suona il liuto dipinto per Vincenzo Giustiniani,
la Testa di Medusa, la Cena in Emmaus
e la Canestra di frutta eseguita per Federigo Borromeo. Le
Stimmate di San Francesco e la Santa Caterina
segnano lo spostamento dal tema comico-morale a quello tragico-religioso. Su
questa linea ricordiamo anche la Maddalena penitente
e il Riposo durante la fuga in Egitto, dipinto
quest'ultimo in cui si sposano la lezione veneta e il linguaggio
classico appreso a Roma.
|
|
|
|
|
|
|
|
1599
|
|
Viene eseguita Giuditta che decapita Oloferne per
il banchiere Ottavio Costa. Caravaggio, grazie all'aiuto del
cardinal Del Monte, riceve la prima commissione pubblica che prevede
la realizzazione del ciclo pittorico per la cappella Contarelli
nella chiesa di San Luigi dei Francesi. I dipinti vertono su episodi
tratti dalla vita di San Matteo.
|
|
|
|
|
|
1600
|
|
Da monsignor Tiberio Cerasi, titolare di una cappella della chiesa
di Santa Maria del Popolo, gli vengono commissionati la Crocefissione
di San Pietro e la Conversione di Saulo.
|
|
|
|
|
|
1601
|
|
Per Ciriaco Mattei il pittore realizza il San Giovanni
Battista dei Musei Capitolini, il San Giovanni Battista
di Kansas City e l'Incredulità di Tommaso
di Potsdam.
|
|
|
|
|
|
1602
|
|
Riceve la commissione per il San Matteo e l'angelo
per la cappella Contarelli, di cui eseguirà due versioni.
|
|
1603
|
|
Caravaggio e alcuni suoi amici artisti sono accusati di diffamazione
ai danni del pittore Giovanni Baglione. Per il cardinal Maffeo
Barberini realizza il Sacrificio di Isacco oggi agli
Uffizi.
|
|
|
|
|
|
1604
|
|
Viene dipinta la Deposizione per la cappella Vittrici
nella chiesa Nuova a Roma. Al 1604-1605 ca., risale la Madonna
dei pellegrini per la chiesa di S. Agostino.
|
|
|
|
|
|
1605
|
|
A Genova Caravaggio è ospite del principe Marcantonio
Doria, presso il quale si è rifugiato in seguito all'aggressione
ai danni del notaio Pasqualoni. Successivo al suo rientro a Roma
è il San Girolamo scrivente per Scipione
Borghese. Viene commissionata la Madonna dei Palafrenieri
destinata all'altare della Confraternita dei Palafrenieri in
San Pietro, rifiutata dalla committenza e ben presto acquisita
da Scipione Borghese.
|
|
|
|
1606
|
|
Caravaggio termina l'Ecce Homo. La Morte
della Vergine, eseguita per i Carmelitani di S. Maria della
Scala, è acquistata dal duca di Mantova su consiglio di Rubens.
Il 28 maggio, durante una partita di pallacorda, l'artista ferisce
e uccide Ranuccio Tomassoni e viene condannato alla decapitazione. Il
principe Filippo Colonna offre rifugio al pittore nei suoi feudi
laziali. Per i Colonna Caravaggio esegue, fra le altre opere, la
Cena in Emmaus oggi a Brera. Alla fine dell'anno Caravaggio
giunge a Napoli.
|
|
|
|
|
|
1607
|
|
Il pittore termina Le Sette opere di Misericordia
per il Pio Monte della Misericordia a Napoli ed esegue
la Madonna del Rosario. Il 22 luglio Caravaggio parte per Malta.
Da questo momento in poi nelle sue opere si riscontrano una esecuzione
più rapida e sintetica, tonalità più cupe e
un luminismo di intensa drammaticità.
|
|
|
|
|
|
1608
|
|
A Malta entra in contatto con il Gran Maestro dell'Ordine dei
Cavalieri di San Giovanni, Alof de Wignacourt, del quale esegue
un ritratto. Sempre a Malta dipinge la Decollazione di San
Giovanni Battista. Caravaggio è inoltre investito
della carica di Cavaliere di grazia ma, in seguito a un alterco
con un cavaliere di rango superiore e alla scoperta della condanna
che grava su di lui, è espulso dall'Ordine e fugge a Siracusa.
Qui dipinge una pala d'altare con il Seppellimento di santa
Lucia per l'omonima chiesa.
|
|
|
|
|
|
1609
|
|
Il pittore si reca quindi a Messina dove dipinge la Resurrezione
di Lazzaro e l'Adorazione dei pastori. Giunto
a Palermo esegue una Natività con i Santi Lorenzo e
Francesco d'Assisi per l'Oratorio della Compagnia di San
Lorenzo. Caravaggio torna quindi a Napoli dove realizza la Negazione
di Pietro. A questi anni si assegnano la Salomè
con la testa del Battista che il pittore avrebbe dovuto
recapitare ai Cavalieri dell'Ordine, e la Salomè con la testa
del Battista oggi a Madrid. L'ultima opera eseguita a
Napoli è probabilmente il San Giovanni Battista
conservato in questo museo.
|
|
|
|
|
|
1610
|
|
L'artista dipinge il Martirio di sant'Orsola
per Marcantonio Doria. Mentre Scipione Borghese intercede per
lui presso papa Paolo V per ottenere la grazia, Caravaggio lascia
Napoli alla volta di Palo, feudo degli Orsini in territorio papale,
dove pensa di attendere la revoca definitiva della condanna. A
Palo viene sottoposto ad accertamenti da parte della guardia
pontificia, mentre l'imbarcazione che trasporta i suoi averi
si dirige senza di lui verso Porto Ercole. Liberato grazie agli
Orsini, il pittore parte per Porto Ercole per recuperare i suoi
beni, che includono tre dipinti per il cardinale Scipione Borghese
come dono per la sua intercessione. Il 18 luglio 1610,
in seguito a una febbre, Caravaggio muore a Porto Ercole nell'Ospedale
della locale Confraternita.
|
|
|
|
|
|
|
|
Caravaggio Bacon costituisce una proposta
inedita, che affianca per la prima volta i due artisti.
|
|
|
Il loro accostamento non muove da un’ipotesi storico-critica
di filiazione, non presuppone un esercizio filologico che derivi
l’ispirazione di Bacon da Caravaggio o suggerisca la ricezione formale,
nelle tormentate figure del primo, del realismo drammatico del secondo. Questa
non è una mostra sulla storia dell’arte, ma l’invito a compiere
un’esperienza estetica. Bacon conosceva e amava i maestri del
passato. Fu ossessionato dal Ritratto di papa Innocenzo X
di Velàsquez, eccitato dai disegni di Michelangelo, nei suoi
dipinti lacerti di Degas o Ingres sono tracce di un processo metabolico
subconscio, irrazionale. Osservatore geniale, l’arte del passato
non influisce necessariamente e direttamente sulla sua pittura,
si insinua piuttosto nella sua coscienza critica, nella sua personalità.
Si è ipotizzato che il Narciso conservato presso la Galleria
di Palazzo Barberini di Roma, da molti ritenuto autografo caravaggesco,
abbia fornito la traccia mnemonica per il trittico Studies
of the Human Body (1970) di Bacon. Tuttavia il Narciso non
è qui, perché l’asse concettuale della mostra non
corre lungo il rettilineo delle influenze dimostrabili o dei riscontri
figurativi. Lionello Venturi, in un saggio del 1925 su Caravaggio,
affermava che “il solo modo per comprendere l’arte antica
è quello di farla partecipare alla vita artistica nostra”.
|
|
|
|
|
|
|
|
Accogliere Bacon e Caravaggio fianco a fianco significa costruire
un tessuto di potenziali rimandi estetici, di relative suggestioni,
significa allestire uno spettacolo espositivo profondamente vitale,
che può sfuggire al controllo della scienza storico-artistica
e avviarsi lungo percorsi imprevedibili e sorprendenti, attivarsi
diversamente davanti a ciascuno spettatore. Dall’intrecciarsi delle
due poetiche emergono straordinarie vicinanze. Il realismo di Caravaggio,
il suo sforzo di afferrare il vero dell’uomo e della natura traducendolo
in pura visibilità, equivale allo sforzo che Bacon compie
di carpire il reale, la sua crudezza metafisica. Le strutture spaziali
dei dipinti caravaggeschi, quel sistema di concentrazione del dramma,
ancora, lascia intuire quanto Bacon riversi, nei suoi quadri, lo
spazio della historia classica, che è campo dell’azione tragica.
E’ forse questo il più intimo aggancio fra i due altissimi
pittori, la tragedia dell’esistere come tragedia universale, come
destino dell’umanità. A distanza di quattro secoli si sono
immersi nello stesso dolore dell’essere uomini, raccogliendo la
sfida estrema di tradurlo in pittura e indirizzandovi sguardi intensi,
infinitamente pietosi come quello del David caravaggesco sulla testa
di Golia, raccapricciati e storditi come quello di Bacon che osserva
la vita colare fuori dal suo George Dyer in Triptych-August
972.
|
|
|
|
|
|
Indietro
|| Home
www.villadeivescovi.net
|
|