VILLA DEI VESCOVI

 

Il FAI, Muratori & Co, lo strano "Affaire" di Villa dei Vescovi
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«Fuori il sciùr Magnifico dal FAI!»
Chi «dice parole non veritiere»? Giuliana D'Olcese o la Presidente FAI Ilaria Buitoni Borletti?

L'architetto Giulio Muratori, Capo Delegazione FAI Padova, dichiara che dell'esistenza della «Gran Carta del Padovano» di Giovanni Antonio Rizzi Zannoni edita nel 1780 - e relativa mappa (qua in calce) del brolo (o "corte esterna"...) rinascimentale di Andrea da Valle a Villa dei Vescovi - lui stesso e il FAI Fondo Ambiente Italiano, ne erano a conoscenza.
Chiedo spiegazioni, formali e pubbliche, alle Autorità chiamate ad esprimere parere in merito ai lavori di stravolgimento dell'opera di Andrea da Valle, quindi alla Sopraintendente ed al Direttore Generale Regionale per i Beni Culturali e Ambientali per il Veneto Orientale, Sabina Ferrari e Ugo Soragni, al Presidente del Comitato di Settore del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Ambientali, Giovanni Carbonara, ai vertici e al CdA FAI.
Qual'è il motivo per cui quanto certificato dalla
«Gran Carta del Padovano» è stato celato al giudizio delle Autorità chiamate ad esprimere il proprio assenso, o dissenso, al primo, poi al secondo, infine al terzo(!) progetto presentato dal FAI firmato dall'architetto Domenico Luciani?
E qual'è la "ragione" per cui, prima dell'approvazione del progetto, le Autorità preposte non hanno eseguito le dovute doverose ricerche?(!)
Per quale motivo la mappa in questione non è stata esibita al Presidente di Italia Nostra Padova, Maria Letizia Panajotti, ed al Professor Patrizio Giulini?
Quale il motivo per cui la
«Gran Carta del Padovano» non fu allegata ai documenti presentati dal FAI, da Marco Magnifico e dall'architetto Luciani nel corso della riunione istituzionale convocata dal Presidente Commissione Cultura della Provincia di Padova, Avvocato Domenico Menorello?
Riunione istituzionale svoltasi lo scorso 20 Settembre a Villa dei Vescovi con la mia
partecipazione in qualità di persona informata dei fatti.
E ancora: quale il motivo di Giulio Muratori nel nascondere all'amico Giuliano Pisani, Presidente della Commissione Cultura del Comune di Padova, l'esistenza della
«Gran Carta del Padovano»?
Infine: Perchè la mappa non fu allegata alla documentazione - documentazione grottesca, insultante, da gioco delle tre carte - che il FAI, da me più volte sollecitato, mi inviò all'inizio del 2010? Documentazione pomposamente annunciatami
Monday, February 01, 2010 11:17 AM così:
«Le verrà risposto quanto prima, in modo esauriente ed adeguato, da chi ha coordinato i restauri anche con la consulenza, del più quotato storico, oggi, dell'architettura veneta, oltre che le autorizzazioni delle Sovrintendenze ecc. ecc
Sic.
Consulenza e documentazione riferentesi al Professor Guido Beltramini che, tra l'altro, e contrariamente a quanto pubblicizzato dal FAI, non si è mai sognato di attribuire a Giulio Romano il basamento bugnato di Villa dei Vescovi.
«Giulio Romano potrebbe esser passato da Villa Vescovi proveniente da Mantova nel mentre erano in corso i lavori progettati e realizzati da Giovan Maria Falconetto» - ha scritto Guido Beltramini. Invece cosa fa il FAI?
Dichiara e scrive sui suoi numerosi organi mediatici
«Villa dei Vescovi, edificata con l'intervento di Giulio Romano,(...)».(!)
La
«Gran Carta del Padovano», consultabile nella stessa città di Padova(!) e su internet(!), afferma senza alcun ulteriore dubbio o possibile contraddittorio quanto da me sostenuto finora con prove e controprove reali e documentate, non inventate nello stile proprio al Presidente FAI, Ilaria Buitoni Borletti, e al suo vice Marco Magnifico, - audito dal Comitato di Settore del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Ambientali e dalla Sopraintendenza - come riportato sul verbale della riunione.
Signori, queste sono - ed altre - le realtà dei fatti. Conclusione?
Sulle informazioni non veritiere rese dal FAI va aperta un'inchiesta, non solo. In merito ai permessi concessi dalla Sopraintendenza per il Veneto Orientale appare doveroso inoltrare ricorso al TAR. E, se occorresse, ma spero che non si debba arrivare a tanto, la sospensione dei lavori mediante l'intervento del NOE.
Inoltre, prima che gli scavi archeologici nel brolo - che mi dicono in corso onde presentare il quarto progetto(!), l'ultimo?, - cancellino definitivamente le tracce delle antiche plantumazioni, si rende necessario, e doveroso, l'esame della terra da parte di un esperto in Biotecnologie agrarie. Per esempio, di uno studioso di chiara fama qual'è il Professor Antonio Albuzio dell'Università di Padova.
Si allegano Lettera Magnifico - Comunicato stampa Presidenza FAI - La «Gran Carta del Padovano» - Due link ad articoli correlati
Giuliana D'Olcese de Cesare che,
in tempi non sospetti, per aiutare il FAI nei restauri, ha adottato una stanza di Villa del Vescovi, proprio il Salone di Ricevimento, sito al piano terra, ove si svolgerà una parte delle attività didattiche previste dal FAI. Sul concetto «didattico» del FAI, tremano le vene ai polsi...

From: Marco Magnifico
To: Giuliana D'Olcese ; Presidente.onorario ; Presidente
Cc: Lucia Borromeo ; Giorgio Rigone
Sent: Monday, February 08, 2010 9:06 AM
Subject: R: Spett. Presidenze, Dirigenze
Chiedo nuovamente a Lucia Borromeo di accellerare la risposta a Giuliana de Cesare; si può anche dirle, nella risposta, che i saggi che abbiamo compiuto per documentarci sullo stato primigenio del parterre (perchè più di parterre si tratta che di brolo) hanno rivelato che esso era pavimentato in cotto; dunque non in terra; semmai, Lucia, parlane con Rigone; prego che tu risponda oggi perchè, come ho già detto, il soggetto è imprevedibile e può diventare pericoloso; grazie

Chi "dice parole non veritiere"? Giuliana D'Olcese o la Presidente del FAI Ilaria Buitoni Borletti?
APRILE 2010 - APRILE 2011 Comunicato stampa tutto da leggere....
IL FAI REPLICA ALLE ACCUSE INFONDATE DI GIULIANA DE CESARE SU VILLA DEI VESCOVI

ILARIA BORLETTI BUITONI PRESIDENTE DEL FAI - FONDO AMBIENTE ITALIANO - REPLICA ALLE ACCUSE INFONDATE DI GIULIANA DE CESARE SU VILLA DEI VESCOVI

In seguito alle dichiarazioni di Giuliana de Cesare, prima moglie di Vittorio Olcese, su Villa dei Vescovi, il FAI ritiene doveroso chiarire informazioni errate e parole non veritiere.
Innanzitutto si precisa – come dice Ilaria Borletti Buitoni, Presidente FAI - che la signora Giuliana de Cesare non ha avuto alcun ruolo nella donazione al FAI di Villa dei Vescovi, che è stata invece effettuata da Maria Teresa Olcese, vedova di Vittorio Olcese, e dal loro figlio Pierpaolo nel 2005.
Riguardo l’accusa mossa al FAI di stravolgere l’aspetto storico della corte della Villa con un nuovo progetto, affidato al professor architetto Domenico Luciani, teniamo a puntualizzare quanto segue.
L’immagine di riferimento utilizzata dalla signora de Cesare per la corte risale al 1963 e riproduce l’aspetto conferito al luogo dagli importanti restauri realizzati all’epoca per volere di Vittorio Olcese(!!!) questo è troppo, si strumentalizza il silenzio forzato di un defunto,ndr), allora sposato con la signora de Cesare.
Nulla però consente(!) di affermare che questo aspetto sia quello conferito alla corte dall’architetto Andrea da Valle negli anni Sessanta del Cinquecento.
Le fasi precedenti all’intervento Olcese sono testimoniate da alcune immagini storiche reperite nel corso degli studi e che confermano come il progetto del 1963 sia frutto di una libera scelta dei proprietari.(!)
In particolare in queste foto è visibile una sistemazione di gusto inglese(!) tardo romantico(!) (di fine Ottocento(!) - primi Novecento)(!), con dei percorsi a vialetti con curve e il pozzo, ancora dotato della vera di pietra, in seguito distrutta, estranea alla tradizione locale e scollegata dal progetto originario.(!)
Intorno agli anni Trenta del ‘900 le foto storiche mostrano come la corte-giardino sia stata ridotta a prato e, insieme all’edificio, versi in grave degrado. Scompare la vera da pozzo, costituito ora da semplici mattoni intonacati
.
Negli anni Cinquanta del ‘900 si vede come il degrado sia ulteriormente avanzato e la superficie della corte appaia priva di alcuna forma di disegno.(!)
Sono tuttora in corso ricerche storico-archivista avviate dal FAI ben prima dell’inizio del lavori(!!!) e la cui conclusione è prevista per la fine di aprile
.(!)
Al momento attuale, il materiale emerso non consente pertanto alcuna ricostruzione della corte fedele al progetto cinquecentesco - a noi ignoto - (!),
che certamente si conformava all’aspetto rinascimentale della Villa e nel quale è ben difficile ipotizzare la presenza di un pozzo collocato così espressamente fuori asse,(!) come nella versione proposta dal restauro del 1963
.
In assenza per il momento di documentazioni archivistiche più complete(!), dunque, e volendo mantenere fede allo schema a croce proposto in un disegno del 1697, il FAI ha quindi inteso dar vita a un progetto nuovo, affidato a Domenico Luciani e concertato con la Sovrintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici, organo scientifico autorizzato ad avvallare l’intervento, intervento che comunque - prima di essere approvato in via definitiva - sarà condiviso con il Comitato Scientifico(!) che affianca il FAI(!) nella complessa vicenda del restauro.
Questo progetto è quindi in fase di elaborazione e ogni verifica sarà ultimata solo nel prossimo maggio, nel momento in cui si potranno considerare complete le ricerche archivistiche(!!!) tuttora in corso.
Ufficio Stampa FAI Simonetta Biagioni - stampa - tel. s.biagioni(Privacy) - Novella Mirri - radio e tv - tel. ufficiostampa(Privacy)

Verbale fumoso... e "Deiezioni moderniste",
il Comitato di Settore del Consiglio Superiore dei Beni Culturali
e gli strafalcioni del FAI "Pietra in arenaria locale"

«Fuori il sciùr Magnifico dal FAI!»

«Gran Carta del Padovano»

 

 

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